Capitolo 16- La profezia

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Lui non sembra particolarmente sorpreso. "L'avevo intuito, forza muoviamoci."

Ci dirigiamo verso la porta dell'archivio delle profezie e non capisco perché non è sorvegliata. Sto per chiederglielo, ma lui anticipa la mia domanda. "La porta non é sorvegliata perché le profezie, come ben sai, possono essere ritirate solo dalle persone che le riguardano.
L'oscuro signore quindi non teme furti. Ora vieni, sbrighiamoci prima che qualcuno possa vederci."

Ci inoltriamo negli infiniti corridoi e provo a leggere le lettere sugli scaffali, per trovare la G.
Dopo diversi metri, troviamo finalmente la sezione giusta e cominciamo a cercare quella che ci serve. Lui decide di allontanarsi da me. "Separiamoci, la troveremo più in fretta."

Dopo poco, sento chiamarmi e mi avvicino a lui. Mi indica una sfera proprio difronte a lui, con una targhetta che si appresta a leggere. "Hermione J. Granger, J sta per Jane giusto?"

Sono ipnotizzata da quella sfera, è piena di una specie di fumo liquido. La prendo tra le mani quasi con timore. Non sono mai stata amante della divinazione.
Apro la borsetta di perline e la infilo lì dentro.
Lui ripete la domanda. "Oh si, scusa, ero un attimo distratta. Comunque si, è il nome di mia madre."

Lui mi guarda pensieroso, indicando la borsetta. "Perché non l'hai sentita subito?"

Mi mordo le labbra, non voglio che pensi che non mi fidi di lui. "Io... dovrei ascoltarla da sola, non perché non mi fidi di te, ma Piton mi ha lasciato istruzioni precise. "

Lui annuisce e si gira subito, avviandosi verso la porta. "Abbiamo finito qui, torniamo a casa."

Non posso fare a meno di sentirmi in colpa e quindi gli corro dietro. Una volta oltrepassata la porta, riesco a prendergli il braccio e a farlo girare verso di me. Gli prendo il viso tra le mani. "Io mi fido di te hai capito? "

Ma non ottengo risposta, i suoi occhi si allargano per la sorpresa spaventati, mentre mi guarda.  "Per Godric Hermione! Hai portato altra polisucco?"

Presa dal panico, mi guardo i capelli tornati il solito cespuglio e comincio a frugare nella borsa. Non faccio in tempo a recuperare la pozione, perché il mangiamorte di poco prima, ci sorprende. "Ma cosa diavolo succede qui?"

Sta per chiamare gli altri tramite il marchio, ma io sono più veloce, sfilo la bacchetta dagli stivali e gli lancio un Oblivion, per poi stordirlo e legarlo.

Draco mi prende per un braccio e ci nascondiamo dentro una piccola rientranza del muro. "Sei stata maledettamente brava, ma adesso trova quella dannata pozione."

Cerco di riprendere a respirare regolarmente e con un Accio appello la pozione dalla borsa, lui ci infila altri capelli e subito la bevo.

Una volta ripreso l'aspetto giusto, ci affrettiamo ad uscire di lì in silenzio. Il nervosismo è alle stelle.

Riusciamo finalmente ad uscire indisturbati e risaliamo attraverso la cabina telefonica, per poi smaterializzarci direttamente a casa.

Non ci posso credere, ce l'abbiamo fatta. Sono così contenta che lo abbraccio di slancio, saltandogli praticamente addosso.
Lo sento irrigidirsi e così mi scosto guardandolo interrogativa. "Scusa, ma sai mi viene difficile stringerti se hai ancora l'aspetto di mia madre."

Scoppio a ridere e mi segue anche lui, ridiamo fino alla lacrime, probabilmente è tutta l'adrenalina accumulata durante la missione.

Con un incantesimo, rimuove gli effetti della pozione polisucco e stavolta è lui ad abbracciarmi. Appoggio la testa sul suo petto. "Siamo vivi, penso che tu mi debba qualche spiegazione."

Ridacchia e mi lascia un bacio sulla fronte. "Tutto a tempo debito, ora penso che tu abbia una cosa più importante, da ascoltare." Dicendo ciò, indica la borsetta.

Io annuisco e mi stacco dal suo abbraccio, per poi salire al piano di sopra, in camera da letto.
Mi siedo sul letto e tiro fuori la palla dalla borsa, la fisso per qualche secondo e sento subito nella mia testa una strana voce.

"Allo scadere dell'ultimo giorno di settembre, una nata babbana, divenuta la strega migliore della propria generazione e che avrà dentro di se il sangue del bene e del male, dovrà rinunciare a tutto ciò che ha di più prezioso, per la salvezza dell'umanità."

Non riesco a capire, la prima parte si riferisce sicuramente a me, ma la questione del sangue non mi è ben chiara. Come potrei mai avere sangue del bene e del male nel mio copro? É una cosa impossibile.
E poi cosa dovrei sacrificare e soprattutto, come?

Poso la sfera nuovamente nella borsetta e mi prendo la testa fra le mani, sono ancora più confusa di prima.

~Forgiveness, Hope, Love.~Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon