"È bellissima"
Disse Giulia guardandosi allo specchio dopo che il ragazzo si era posizionato dietro di lei per allacciarle al collo quella collana
"Buon mesiversario"
Disse Sangio, lasciandole un bacio sul collo.
Era il loro 8 mese insieme.
Ancora non potevano crederci
"Ma dai, adesso mi sento in colpa"
Disse lei, guardandolo negli occhi attraverso lo specchio
"Perché?"
Chiese Sangio, lasciandole subito dopo un altro delicato bacio sul collo
"Perché tu mi hai fatto due regali stupendi e io, invece, ti ho fatto solo un bracciale"
Gli disse, ripensando anche al fatto che Sangio le avesse riservato non una, ma ben due sorprese.
Quella mattina l'aveva svegliata dicendole che sarebbero andati a Vicenza per passare un weekend a casa sua.
Il ragazzo aveva anche pensato di portarla in un hotel, ma sapeva quanto alla ragazza sarebbe piaciuto conoscere la sua famiglia e anche che non le importasse dove si trovassero.
Sapeva che per lei l'importante era stare insieme.
E per lui era lo stesso, infatti, accantonò quasi subito l'idea iniziale, decidendo di alloggiare in quella che era la sua cameretta.
Inutile dire che Giulia rimase senza parole.
Significava che Sangio ci teneva molto a lei, no?
Ed era così.
Non aveva mai portato tante ragazze a casa, però con lei si sentì più che convinto di farlo.
Non si fece alcun tipo di problema neanche a chiederlo alla sua famiglia che, chiaramente, era più entusiasta di loro due.
Poi, chiaramente, le aveva regalato quella collana che qualche secondo prima le aveva messo al collo.
Era una semplice catenina d'oro con un ciondolo a forma di nota musicale, con un'incisione dietro, S+G.
Molto sdolcinato, ma come non poteva non esserlo con quella piccoletta che le migliorava le giornate?
"La musica in un certo senso è stato il motivo per cui ci siamo incontrati"
Le aveva detto lui quando lei aprì la scatolina in cui era riposta.
Lei sorrise realizzando quanto fosse vera quell'affermazione
"Il più bel bracciale del mondo, però. Non te lo scordare"
Disse lui, riprendendo il discorso e riportandola alla realtà, facendola sorridere.
"In realtà, però, un'altra cosina ce l'ho"
Disse Giulia, staccandosi dal corpo del ragazzo, che la guardava con un gran sorriso sul volto e con fare curioso, per raggiungere il comodino della sua parte del letto, che era ancora sfatto a causa della mancanza di tempo che aveva avuto anche solo per rifare il letto.
La camera era una baraonda.
La sera prima l'avevano fatto, ma non era quello il motivo.
Cioé, in parte sì, ma non era nulla in confronto al caos totale che regnava nella stanza.
Avevano appena finito di fare le valige per prendere il treno Milano-Vicenza qualche ora dopo.
Vestiti sul letto, trucchi e prodotti vari d'appertutto.
Sembrava che fosse passato un tornado, tanto che Giulia, nel tragitto per arrivare al comodino aveva dovuto fare attenzione a non farsi male ai piedi, ai quali non aveva le ciabatte.
Sangio sorrise a quella buffa visione.
Subito dopo notò che la ragazza stava tornando verso di lui con un foglio di carta in mano.
Sorrise immediatamente
"Ho un dejavu"
Disse lui, alludendo alle svariate lettere che la ragazza le aveva scritto in casetta.
L'ultima l'aveva quasi imparata a memoria.
Lei gli aveva detto ti amo, sia esplicitamente che implicitamente, elencando tante delle cose che fuori di lì le sarebbero mancate.
Sorrise anche lei, per poi prendere la parola
"Aprila quando sei da solo"
Guadagnandosi subito una smorfia da parte di Sangio, seguita da un
"Ma dai, volevo che me la leggessi tu"
"E invece..."
Disse lei, lasciandogli infine un bacio sulle labbra
"Ti perdono solo perché è il nostro mesiversario"
Disse Sangio, ricevendo come risposta una linguaccia da parte di Giulia
"Dai, lumacone, muoviti che abbiamo il treno, su, su"
Disse lei facendolo ridere
"Pensavo di essere io ad aver organizzato tutto"
Disse Sangio, che pensava al fatto che fosse lei a preoccuparsi dell'orario della partenza del treno e non lui che era l'artefice della sorpresa.
Si avvicinò e le diede un altro bacio.
Quella mattina presero il treno e in qualche ora, che passarono velocemente perché si erano addormentati abbracciati sui sedili, arrivarono a destinazione, dove li attendevano i genitori di lui.
Inutile dire che
"State accogliendo meglio Giulia di me"
Disse il ragazzo, facendo il finto offeso e facendo ridere tutti, dopo aver notato che la sua famiglia aveva rivolto molte più attenzioni e domande a lei che a lui, ma ciò era anche plausibile.
Non avevano mai parlato con Giulia, se non quelle volte in cui nella casa a Milano lui girava la fotocamera per inquadrare lei che si affacciava alla porta, sussurrandogli, con l'intento di non disturbare, che era pronta la cena.
Giulia si trovò subito in sintonia con ogni membro della famiglia del ragazzo e a momenti, quasi si dimenticavano della presenza di Sangio lì
"Sembra che vi siate coalizzati tutti per ignorarmi"
Disse lui, scherzando.
Sapeva perfettamente che era normale.
Poi, Giulia era irresistibile. Era interessante parlare con lei. Non era una cosa da tutti i giorni. Era una cosa rara.
Chiaramente, non mancarono le attenzioni anche a lui, anche se furono di meno
"Adesso, scusate se ve la rubo, ma è mia"
Disse convinto, indicando con l'indice e il medio i suoi occhi e poi quelli di tutti i presenti con fare scherzoso, come per sfidarli ad avere le attenzioni della ragazza, che quella sera era diventata l'oggetto di quasi tutte le conversazioni
"Ho capito che sei adorabile, ma mi stai rubando la famiglia"
Disse dopo aver chiuso la porta della sua cameretta
"Ahahahahah, cretino"
"Finalmente posso averti tutta per me"
"Sangius, mi hai avuta tutta per te fino a qualche ora fa"
"Si, ma prima non dovevo competere nessuno per avere la tua attenzione"
Giulia iniziò a ridere
"Ma che dici"
Gli disse rimproverandolo
"Sai cosa puoi fare per farti perdonare?"
"Perdonare di cosa?"
"Del fatto che mi abbiano ignorato tutti questa sera per colpa tua"
Disse, mantenendo l'ironia
"Ma non ti hanno ignorato"
"Chiedermi come hai reagito quando ti ho portata nella nostra casa a Milano non penso che si possa considerare proprio una domanda per me. In più, mi sei debitrice perché non sono entrato nei particolari"
Disse, con un sorriso malizioso sul viso, ricordando cosa successe quella sera.
Lei arrossì all'istante.
Il ragazzo, però, continuò
"Tanto lo so che le prossime volte sarà diverso, non avrai sempre i fari puntati su di te, signorina"
Disse con tono di sfida, ironico.
"Le prossime volte".
Aveva detto lui.
Ci sarebbero state delle "prossime volte".
Giulia era al settimo cielo.
Sorrise e allora riprese il discorso
"Ahahahahah, allora? Cosa posso fare per farmi perdonare?"
Disse, imitando la voce del ragazzo, che lo fece ridere
"Andiamo a ballare?"
"Ballare?"
"Si, nella disco"
Le aveva sempre detto che non gli piaceva andare in discoteca, quindi, lo guardò con aria confusa, al che il ragazzo continuò per chiarire i dubbi della ragazza
"Ho detto ai miei vecchi amici che sarei tornato per questi giorni, così mi hanno chiesto se volessi raggiungerli in discoteca, con te ovviamente"
La ragazza fece un sorrisone.
Non solo le aveva presentato la sua famiglia, ma tra poco avrebbe conosciuto anche i suoi amici, con cui l'aveva sentito di tanto in tanto parlare in videochiamata, come con la famiglia.
La ragazza non rispose.
Gli diede soltanto un bacio.
Il ragazzo non sapeva quanto per lei quella semplice uscita fosse importante.
Ogni piccola cosa confermava quella grande cosa che erano loro due.
Si staccò e iniziò a saltellare dall'entusiasmo.
Lui iniziò a sorridere
"Oddio, ho pochissimo tempo e devo farmi i capelli, il trucco e scegliere cosa mettere"
Disse lei, pensando solo in quel momento a tutto quello che avrebbe dovuto fare, cambiando improvvisamente espressione
"Ma che dici. Mettiti un vestito al volo e andiamo. Lo sai che mi piaci così"
Disse il ragazzo, ricordandole che lei non aveva bisogno del trucco o di particolari acconciature per piacergli.
Lui era ammaliato dal suo vero e puro essere.
La sua bellezza naturale era qualcosa che non aveva mai visto prima.
Lei sorrise dolcemente, mettendosi una mano sul viso per coprire il rossore che si era creato.
Certe cose non cambiavano mai.
Giulia fece come le disse il ragazzo.
Si cambiò davanti a lui, come ormai era solita fare
"Quasi quasi non ci andiamo più"
Disse lui, dopo averla squadrata dalla testa ai piedi
"Ma no, perché?"
Disse subito la ragazza
"Questo vestito ti sta troppo attillato per i miei gusti"
Disse il ragazzo, incrociando le braccia e facendo il broncio come un bambino
"Ahahahahah, dai, scemo"
Le disse lei, che era diventata un pomodoro in viso
"Che c'è? È la verità"
Disse lui, meritandosi un pugnetto sulla spalla da parte della ragazza.
Iniziarono quasi a correre per uscire da quella casa e per arrivare a destinazione.
Inutile dire che i suoi amici li stavano aspettando nel parcheggio del locale
"Quanto tempo"
Disse lui, scendendo velocemente dalla macchina per precipitarsi nelle braccia di un ragazzo.
Chiacchierarono del più e del meno facendo molta confusione per un bel minuto, finché
"E questa bella ragazza? Devi essere Giulia, no?"
Disse prima rivolgendosi al ragazzo, che gli diede un'occhiataccia, e poi direttamente a lei
"Si, esattamente, piacere"
Disse lei, confermando il dubbio del ragazzo
"Piacere mio, Edoardo"
Le disse, allungandole la mano, che lei strinse immediatamente
"Allora, vi va di andare dentro?"
Chiese lui per sciogliere il ghiaccio definitivamente
"Certo"
Risposero i due.
Entrarono dentro e la ragazza vide che Sangio insieme ad Edoardo era andato ad abbracciare alcuni ragazzi in fondo alla sala.
Era rimasta un pò indietro, ma poco dopo venne raggiunta da lui, che le prese la mano per trascinarla al loro cospetto
"Lei è Giulia"
Disse con un grande sorriso sulle labbra guardandola, sempre più convinto di ciò che stava facendo
"Finalmente ti conosciamo. È da mesi che in chiamata non fa altro che parlarci di te"
Disse uno di loro, facendo ridere tutti.
Giulia guardò Sangio, che si era messo una mano tra i capelli imbarazzato
"Sei un sottone incredibile"
Disse il ragazzo che si era presentato nel parcheggio
"Beh, d'altronde, come biasimarlo?"
Disse, facendo ridere tutti, ma mantenendo un filo di verità, e facendola arrossire.
La ragazza, in effetti, era di una bellezza mai vista prima
"Hey, hey, hey, lei è mia, cercatene qualcun'altra"
Disse lui, serio, ma scherzoso allo stesso tempo, per poi metterle un braccio intorno alla spalla e cingerla completamente tra le sue braccia per marcare il territorio.
Sapeva che il suo amico non ci avrebbe mai provato con lei visto che stava con lui
"Ahahahahah, tranquillo. L'ho già trovata"
Disse lui
"Ah, si? Il piccolo Filo ha una ragazza?"
Disse Sangio, sorpreso della notizia che gli aveva appena dato
"Non giri da un pò qui. Come potevi saperlo?"
Continuò il ragazzo
"Ma dai, non ci credo. E chi è?"
Chiese Sangio, incredulo.
Silenzio all'istante.
Tutti si guardavano e lui non capiva perché, al che li guardò tutti storti.
Improvvisamente, una voce abbastanza squillante di una ragazza risuonò nella sala
"Cos'è tutto questo silenzio?"
Sangio sbiancò.
Non tanto per come si sentiva lui.
Con Giulia al suo fianco era bella che passata, ma quanto per lei.
Come si sarebbe sentita Giulia?
"Ciao, Giovanni"
Disse lei con un sorriso sulle labbra.
Inutile dire che la ballerina aveva già capito chi fosse soltanto dalla voce.
Poi, non appena vide una chioma bionda avvicinarsi a loro e abbracciare quel ragazzo che poco prima stava parlando ebbe tutto chiaro.
Sangio fece un gesto quasi impercettibile con le mani per rispondere al saluto della ragazza, che prese subito dopo la parola
"Che fai? Non ci presenti?"
Gli chiese lei, di punto in bianco, come se nulla fosse
"Emh... si. Lei è..."
Provò a dire Sangio, pieno di pensieri per la testa, ma venne subito interrotto da lei.
"Giulia, si, penso di saperlo"
Disse lei, con un pizzico d'amarezza nella voce, ma sempre tenendo il sorriso sulle labbra.
Dopo qualche secondo riprese a presentarle, per cercare di far durare quel momento imbarazzante il meno possibile
"Giulia, lei è Margherita"
Disse guardandola dritta negli occhi, come per assicurarsi che non si stesse facendo prendere dalle paranoie
"Già"
Confermò lei con un sorrisetto sul viso poco rassicurante
"State tranquilli. Io non porto rancore. Anzi, sono una delle vostre shippatrici numero uno"
Disse lei, dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante, aprendo in un certo senso il discorso che prima o poi si sarebbe aperto portando i due ragazzi a guardarsi confusi per ciò che aveva appena detto la bionda.
Stava davvero succedendo?
Sangio aveva davanti a sé la sua ex e la sua attuale ragazza.
Se l'aspettava completamente diverso il loro primo incontro.
Sapeva che si sarebbero rincontrati prima o poi, ma di certo non avrebbe mai pensato che avrebbe detto loro che li shippava.
Anzi.
Alcune volte se lo immaginava e vedeva una chiara visione di lei che gli urlava contro per averla lasciata.
Di certo, rimase piacevolmente sorpreso da ciò che era successo
"Allora? Ci buttiamo tutto alle spalle?"
Disse Margherita, come per far capire loro che aveva buone intenzioni.
Sangio non osava rispondere.
Era ancora perso nei suoi pensieri.
Ci pensò Giulia a farlo
"Certo"
Disse, essendo rimasta anche lei piacevolmente stupita da quell'incontro.
Stranamente, tra i due era quella che meno si stava facendo paranoie
"Ah, finalmente avete chiarito. Adesso, andiamo a ballare?"
Disse uno dei ragazzi di cui Giulia ancora non sapeva il nome.
Tutti acconsentirono e si precipitarono in pista.
La serata passò abbastanza in fretta.
Inutile dire che Giulia si faceva notare.
I suoi movimenti erano così eleganti e sensuali da portare gli occhi dei presenti su di lei, tanto da far accorgere il ragazzo che
"Andiamo via"
Disse Sangio, dopo aver notato tutti quegli sguardi da parte di sconosciuti
"Ma no, perché?"
Chiese lei, confusa
"Ti stanno mangiando con gli occhi"
Disse lui, con tono evidente
"Ma non è vero"
Disse, sinceramente, e Sangio sorrise pensando a quanto fosse innocente quella ragazza, tanto da non riuscire a rendersi conto di tutti i ragazzi che la guardavano con desiderio
"Dai, balliamo insieme, così fai vedere a tutti che sono tua, no?"
Disse lei, scherzando, non credendo davvero al fatto che tutti la stessero guardando, anticipando quello che avrebbe detto poco dopo il ragazzo.
Iniziarono a ballare sempre più vicini
"Giulia, basta, ti prego"
Disse lui di punto in bianco, dopo che passarono alcuni minuti, tra baci e passi non del tutto innocui per il ragazzo
"Cosa?"
Disse lei, ingenuamente, non rendendosi conto che stava ballando in modo non molto innocente attaccata a lui
"Sei troppo provocante"
Le confessò, facendole capire quale fosse il punto, dopo che le ebbe fatto notare la sua più che evidente reazione.
Giulia arrossì e iniziò a ballare in modo più pacato.
Nonostante fosse tutto quasi buio, Sangio aveva notato il rossore della ragazza
"E mannaggia, non sono l'unico a pensarlo"
Disse, sincero, riprendendo la parola, confidandole la sua gelosia, utilizzando la frase iconica della ragazza
"Ti fai troppe paranoie"
Disse lei, che davvero non riusciva a rendersi conto di tutti gli sguardi che aveva puntato addosso
"Senti chi parla"
Le disse lui, ricordandole degli inutili pensieri che molte volte nascevano nascevano nella sua mente e facendole capire per l'ennesima volta che lui la pensava completamente al contrario rispetto a lei.
Giulia abbassò lo sguardo, un pò per l'imbarazzo e un pò per l'amarezza.
Sangio prontamente gliela alzò, lasciandole un bacio sulle labbra, approfondendolo subito dopo.
Dopo che si staccarono, ballarono ancora per un pò, finché uno degli amici del ragazzo non lo chiamò
"Gio, noi andiamo fuori a fumare. Vuoi venire?"
Sangio prima di rispondere guardò lei, come per chiederle il permesso e per assicurarsi del fatto che le andasse bene.
Lei chiaramente gli fece capire di si.
Era contenta che li avesse rivisti dopo tutto quel tempo.
Le stavano anche simpatici.
Tra un ballo e l'altro avevano chiacchierato del più e del meno, e , come Sangio immaginava, piaceva a tutti.
Come non si poteva adorare quella piccoletta?
Le diede un bacio veloce, riportandola alla realtà, e poi il ragazzo seguì l'amico verso l'uscita.
Subito una voce chiamò Giulia.
Era Margherita
"Siete proprio carini insieme, sai?"
Le si era avvicinata e lei non se ne era neanche accorta.
Sorrise spontaneamente a quelle parole.
Non se l'aspettava davvero così Margherita, anzi.
Anche da come aveva risposto al ragazzo al telefono quella notte che lui la lasciò, mentre Giulia gli teneva la mano
"Grazie mille"
Le disse lei sincera.
Sangio dal canto suo, poco prima di uscire, aveva notato la bionda avvicinarsi verso Giulia, così la seguì con lo sguardo.
Aveva detto delle cose carine un pò di tempo prima, ma gli sembrava strano.
Molto strano.
Lei non era così.
Era molto vendicativa.
Non l'aveva vista per molto tempo.
Forse era cambiata.
Non appena vide che le due ragazze avevano iniziato a ridere insieme si tranquillizzò e raggiunse finalmente i suoi amici fuori
"Lo penso davvero"
Ribadì di nuovo la bionda.
Giulia sorrise, di nuovo.
Bastò però una frase di quella ragazza per farle cambiare espressione
"Peccato che stia con te solo per pena"
Disse lei, continuando a mantenere quel sorrisetto sul suo volto.
Giulia realizzò che l'aveva tenuto per tutta la sera, persino mentre parlava con loro.
La guardava un pò ferita, ma confusa allo stesso tempo
"Beh, si, sai com'è Gio, no? Prima ti fa perdere la testa, poi, ti porta a letto e alla fine ti lascia per la prima che capita"
Continuò lei notando la faccia confusa di Giulia, evidenziando l'ultima parte della frase.
La bionda, notando che la ragazza aveva strabuzzato gli occhi proprio a quella frase disse
"Perché quella faccia? Con me ha fatto così"
Perché le stava dicendo quelle cose?
"Hai detto bene, con te"
Disse la ragazza, difendendo il suo ragazzo
"Tranquilla, cara, tanto non manca tanto che succeda anche a te. Ti ha già portata a letto, giusto?"
Giulia non rispose.
Era indignata
"Come immaginavo"
Disse, mantenendo sempre quel sorriso falso sul viso
"Senti, noi non ci conosciamo. Tu non sei nessuno per dirmi queste cose e non sai tutto quello che proviamo noi"
Disse Giulia, presa da un momento di coraggio
"Ancora non sai com'è vero? Ti sta usando, non lo capisci? Sei un passatempo per lui, come tutte le ragazze che avuto d'altronde"
Disse Margherita
"Lo conosco molto bene, invece"
Rispose Giulia
"Ah, davvero? Non sembra"
Disse lei, mantenendo quel tono di voce avuto
"Tu non sai niente. Lui non è così. Non lo farebbe mai"
Disse la ragazza, esasperata, che cercava di difendere il suo ragazzo nonostante tutto.
ormai stanca di quella conversazione senza senso, decise di uscire da quella situazione.
Aveva soltanto voglia di andare da lui e di stringerlo tra le sue braccia
Purtroppo però, quando stava cercando di girarsi, un ragazzo la colpì, facendo cadere tutto il contenuto del bicchiere che aveva in mano sul vestito della bionda, che subito spalancò la bocca
"Ma sei ritardata? Guarda cosa hai fatto"
Disse quasi urlando
"Scusami, davvero, non l'ho fatto apposta"
Disse Giulia, mortificata
Dopo aver sentito le urla disperate di Margherita tutti si accerchiarono intorno a loro due, compresi i ragazzi che stavano fuori e quindi anche Sangio
"Che succede?"
Chiese proprio lui
"Mi ha buttato addosso il drink"
Rispose lei, con la voce tremante
"Non l'ho fatto apposta, scusami"
Disse Giulia, ancora mortificata
"Non c'era bisogno di reagire così. Ho cercato di essere il più carina possibile, nonostante tu mi abbia rubato il ragazzo, ma che ti è preso?"
Giulia la guardava a bocca aperta.
Come poteva mentire in quel modo?
Sapeva che fosse una brava manipolatrice, ma non pensava a tal punto
Tutti la stavano guardando increduli, Sangio compreso.
Era più confuso.
Non l'avrebbe mai ritenuta capace di fare una cosa del genere.
Non avrebbe mai voluto crederci davvero, ma Giulia era lì.
Ferma.
Immobile a guardare la scena.
Che non faceva nulla.
Tanto da farla sembrare colpevole
"Pensavo fossi più matura di così"
Si avvicinò a lei, mentre tutti erano attorno alla ragazza bionda, che stava palesemente facendo la vittima.
Giulia rimase a bocca aperta alle parole del ragazzo.
Se soltanto tutti avessero saputo come erano andate davvero le cose.
Il fatto però era che a lei non importava di "tutti", o per lo meno non più.
A lei importava di lui
"Ma Gio, io sono inciam..."
Disse, cercando di spiegargli come era andata davvero la scena
"No, Giulia, tu niente. Non mi è piaciuto come ti sei comportata"
Disse subito lui, interrompendola
"Non posso credere che le dai ragione"
Disse la ragazza, rimasta stupita del comportamento del ragazzo
"Ma ragione di cosa, Giulia. Vi ho viste prima. Stavate ridendo tranquillamente e quando rientro le hai buttato il drink sul vestito. Ma che ti è preso?"
Disse il ragazzo
"Gio, lei mi ha..."
Disse Giulia
"Parleremo dopo"
Disse, interrompendola di nuovo, per poi uscire dal locale, senza lasciare modo alla ragazza di potersi spiegare.
Sangio era nero.
Non prese neanche un momento in considerazione il fatto che fosse Margherita la parte cattiva di quella discussione.
Riusciva a manipolare tutti senza neanche metterci troppo impegno.
Le veniva quasi naturale e la cosa iniziò a spaventare Giulia, che presa dalle emozioni iniziò a correre verso il bagno, sotto lo sguardo di tutti gli amici del ragazzo.
Si guardava allo specchio e per poco non gli dava un pugno, come per volerselo dare da sola.
Era tutto un malinteso e lui non l'aveva lasciata spiegare.
Qualche secondo dopo sentì la porta del bagno aprirsi.
Si girò per vedere chi fosse e non rimase sorpresa nel vedere che si trattava proprio di lei, Margherita, che sicuramente, avendola vista correre verso quel luogo con le lacrime agli occhi, avrà usato la scusa di doversi pulire il vestito con l'acqua
"Ma guardati, ah. È bastato così poco far credere a tutti che l'avessi fatto per gelosia. Persino per lui"
Disse improvvisamente la ragazza bionda, colpendola in pieno.
Si posizionò dietro di lei e continuò
"Pensi che mi sia passata la faccenda di Gio?"
Giulia la guardava con uno sguardo sempre più amareggiato
"Nah. Ah, non hai idea di quanto aspettassi questo momento. È andata anche meglio di quello che speravo"
Iniziò a confessarle
"Era proprio quello che volevo"
Continuò la ragazza bionda
"Cosa?"
Disse Giulia
"Che vi allontanaste"
Disse con un tono ovvio Margherita
"Non ci siamo allontanati"
Disse la ragazza, smentendo ciò che aveva detto la bionda poco prima
"Ah, si? E perché non è qui a consolarti dopo che gli hai detto quello che è successo?"
Giulia abbassò la testa, lasciando scendere una lacrima.
Margherita fece una finta espressione sorpresa e poi iniziò a ridere
"Non mi dire che non ti ha lasciato il tempo di spiegarti"
Disse la bionda, continuando a ridere sarcasticamente.
Dopo qualche secondo si posizionò di fronte a lei.
"E questa collana?"
Disse, notando il ciondolo di quell'accessorio che da quella mattina non aveva osato levare
"Non la toccare"
Ordinò Giulia, invano
"Che bella che è"
Disse la bionda rigirandosela tra le mani
Vedendo la ragazza immobile e che continuava a piangere dopo che le aveva toccato quell'oggetto, intuì che
"Non mi dire che..."
Giulia abbassò la testa, per poi sentire il resto della frase da parte della ragazza
"Te l'ha regalata lui?"
Dopo qualche secondo la bionda disse una frase che lasciò la ragazza confusa
"Beh, peccato. Era carina"
Perché parlava al passato?
Come per rispondere alla sua domanda, improvvisamente sentì una stretta nella parte posteriore del collo.
Si mise una mano sulla zona dolente, riportandosela subito davanti agli occhi, notando che aveva qualche goccia di sangue su di essa.
Si piegò subito a raccoglierla.
Le si era spezzato il cuore.
"Ma guardati"
Disse la bionda, di nuovo, alzando la testa della ragazza di forza, vedendola con le lacrime agli occhi
"Davvero pensi che tu gli piaccia?"
Giulia stava morendo dentro
"A Gio piaccio. E non poco, da quello che mi ha dimostrato. So di per certo che gli piaccio anche esteticamente oltre che caratterialmente"
Disse Giulia, capendo che lei si riferisse al suo aspetto
"Ahahahahah, che ridere. Con quella tavola da surf che ti ritrovi davanti?"
Crack.
Le parole della bionda le avevano fatto male.
Si può frantumare ancora di più un cuore già spezzato?
"Stai zitta"
Disse lievemente, contenendo la rabbia che in quel momento sentiva ribollersi nelle vene.
Stava per perdere la pazienza.
Era troppo.
Aveva toccato i suoi punti deboli
"E con quei denti poi..."
Continuò la ragazza ridendo ancora
"Ho detto che devi stare zitta"
Disse Giulia alzando la voce, avvicinandosi a lei, stringendosi le mani in dei pugni talmente tanto forte da farsi dei tagli con le unghie
Dopo qualche secondo, la situazione venne interrotta da una voce
"Giulia? Ma che stai facendo"
Margherita cambiò subito espressione, facendo diventare il suo volto triste
"Oh, mio Dio, Gio. Grazie al cielo sei arrivato"
Disse, per poi correre verso di lui e stringerlo.
Il ragazzo ricambiò, anche se non completamente.
Non era concentrato a fare quel che stava facendo.
Era concentrato a guardare lei.
Era deluso.
Si ricreò la scena di poco prima
"Non ne hai idea, Gio. È pazza. Se non fossi arrivato tu chissà cosa sarebbe successo"
Disse, mentendo, per l'ennesima volta.
Basta.
Giulia non poteva sopportare tutto ciò.
Corse verso l'auto del ragazzo, seguito da lui.
Salutò ogni conoscente che incontrava velocemente, senza mai smettere di correre per raggiungere la ragazza.
Salirono in macchina e non dissero una parola per tutto il tragitto.
Quando parcheggiò di fronte al portone di casa sua, Sangio prese la parola
"Ne dovremmo parlare"
La ragazza non si azzardava ad aprire bocca.
Quella situazione lo stava altamente innervosendo.
"Giulia? Ti hanno mangiato la lingua?"
Disse, sperando finalmente di farla parlare.
Invano.
La ragazza non c'era mentalmente.
L'episodio con Margherita era stato troppo.
Era sconvolta
"Giulia, cazzo, possiamo parlarne o devi sempre comportarti da bambina come hai fatto per tutto sta sera?"
Giulia sentì una fitta al cuore.
Non l'avrebbe dovuto dire.
Non in quel momento.
Era stata la goccia che fece traboccare il vaso
"Tu non sai un cazzo"
Disse finalmente la ragazza, lasciandolo lì, spiazzato.
Gli prese velocemente le chiavi dalle mani.
Si levò i tacchi e corse, per quanto le fu possibile a causa dell'asfalto, verso il portone della casa del ragazzo.
Aprì e salì velocemente le scale, con Sangio che la chiamava e la pregava di fermarsi.
La ragazza però continuava a fare quello che stava facendo senza voltarsi indietro.
Arrivò davanti alla porta di casa e si precipitò ad aprire anche quella.
Non appena lo fece, si ritrovò la famiglia del ragazzo intenta a guadare un film comodamente sul divano.
Giulia lì salutò cordialmente dando loro la buonasera, nonostante tutto.
Si alzarono immediatamente, preoccupati dallo stato emotivo della ragazza
"Stai bene, tesoro?"
Alla domanda della mamma del ragazzo non rispose.
Non chiuse neanche la porta.
Iniziò a correre verso la stanza di Sangio, chiudendo la porta a chiave subito dopo.
Qualche secondo dopo, i familiari videro varcare la soglia anche il ragazzo, che non li guardò nemmeno.
Si precipitò in camera sua, intuendo che Giulia fosse lì, ma notò subito che la ragazza si era chiusa a chiave da dentro.
Iniziò a bussare con il palmo qualche volta alla porta, ripetendo di tanto in tanto degli
"Giulia, apri la porta"
Ogni volta senza ricevere risposta
"Giulia, apri questa cazzo di porta"
Urlò, dando un forte colpo alla porta, tanto da far accorrere i presenti, che fino a quel momento non erano intervenuti per non immischiarsi nella questione
"Gio, che succede?"
Disse la madre
"Lo vorrei tanto sapere anche io"
Disse Sangio sinceramente
"Se soltanto aprisse questa cazzo di porta mi farebbe un piacere"
Continuò il ragazzo, lanciando un'esplicita frecciatina alla ragazza
"Abbiamo una copia della chiave, se vuoi"
Disse suo padre
"Dov'è?"
Chiese lui, alzandosi di scatto
"In ripostigli..."
Non lo lasciò neanche finire di parlare che iniziò a correre verso la destinazione.
Tornò un minuto dopo con la chiave in mano a passo svelto.
Infilò la chiave e la girò il più velocemente possibile.
Abbassò la maniglia e finalmente entrò, con tutti i suoi familiari lì dietro che assistevano.
Giulia era rannicchiata su sé stessa sul letto del ragazzo, rivolta verso l'altra parte della stanza
"Giulia, che stai facendo?"
Chiese Sangio, sorpreso di vederla così.
La ragazza non rispose.
Sentirono solo poco dopo svariati singhiozzi.
Capirono che stava piangendo.
Ad ogni secondo, però, i singhiozzi aumentavano.
Piano piano, iniziava a fare dei respiri pesanti.
Troppo pesanti.
Le mancava l'aria.
Stava avendo un attacco di panico.
Sangio si precipitò subito da lei.
Furono dei minuti lunghissimi.
Era la seconda volta che assisteva ad una cosa del genere con Giulia.
Su una delle lettere che gli scrisse in casetta gli confessò che non appena vide le sue scarpe prese la prima boccata d'aria
"Giulia, guardami"
Le disse impugnandole il viso tra le mani
"Respira con me"
Continuò lui, vedendola distrutta.
Gli si strinse il cuore.
Non stava funzionando.
Anzi.
Stava peggiorando ogni secondo che passava.
Non ci pensò un istante.
Posò le sue labbra sulle sue.
Sentì che pochi istanti dopo i respiri si stavano facendo sempre meno pesanti.
Si staccò, per permetterle di respirare.
Anche i singhiozzi stavano diminuendo.
Si era calmata.
Si era calmata grazie al suo bacio.
Si stavano guardando attentamente negli occhi.
Per dei secondi interminabili.
Poco dopo li chiuse.
Il ragazzo non proferì parola.
Lasciarla calmare era la cosa migliore in quel momento.
Prima di uscire dalla stanza, però, le mise una coperta, così da non prendere freddo.
Troppe emozioni per entrambi.
Se ne stette per qualche ora in balcone.
Aveva chiesto alla famiglia di restare da solo.
Aveva perso il conto delle sigarette che aveva fumato.
Quella sera era stata troppo per lui.
Non poteva neanche lontanamente immaginare quanto lo fu per lei.
Continuava a pensare a quelle scene e non riusciva a dar loro una spiegazione valida.
Si era comportata in modo troppo strano e non sapeva perché.
Si maledì mentalmente quando ricordò di non averla fatta parlare quando cercava di spiegargli come fossero andate le cose.
Stava ricominciando a torturarsi le mani.
Aveva bisogno di lei.
Improvvisamente, si ricordò di quella mattina e del suo regalo.
Oltre che il bracciale, la lettera
"Aprila quando sei da solo"
Le aveva detto lei e così fece.
La tirò fuori dalle sue tasche e la aprì velocemente, per poi ritrovarsi a leggere le dolci parole di Giulia.
Sorrise spontaneamente.
Vide che una lacrima cadde sul foglio di carta.
Le sue lettere erano qualcosa di distruttivo
"Ti amo come amo la danza"
Era quella l'ultima frase, seguita da un
"8 mesi, S+G"
Quella frase, quella semplicissima frase, era tutt'altro che semplice.
Sangio sapeva chiaramente che la cosa a cui Giulia tenesse maggiormente era la danza.
Gli aveva detto che lo amava quanto amava quell'arte che la rendeva più speciale di quanto già non fosse
"Wow"
Disse ad alta voce, anche se non c'era nessuno con lui.
Aveva il cuore a mille.
Si alzò di scatto con l'intento di andare da lei.
Erano le 4.00 del mattino.
Entrò in stanza e la trovò nella stessa posizione in cui l'aveva lasciata qualche ora prima.
Non avrebbe mai voluto svegliarla, ma in quel momento era essenziale.
Si mise seduto sul letto.
Accese l'abat-jour sul suo comodino e poi allungò la mano con l'intento di svegliarla, ma si fermò qualche secondo prima di farlo.
Aveva un taglio, neanche poco profondo, dietro al collo.
Si vedeva che era fresco.
C'era ancora il segno di alcune gocce di sangue che scendevano da questo.
Qualche secondo dopo notò anche che la ragazza non aveva più al collo il suo regalo.
Decise di svegliarla definitivamente
"Giulia? Sei sveglia?"
Disse Sangio sussurrando
"Mh, mh"
Mugugnò la ragazza, facendogli capire di si.
Anche lei, era rimasta sveglia per tutto quel tempo a riflettere
"Cos'hai fatto dietro al collo? E dov'è la collana?"
Giulia iniziò definitivamente a parlare, liberandosi di quel peso che si stava portando per tutta la sera.
Già verso l'inizio del discorso iniziava a versare qualche lacrima, ma la situazione si complicò quando iniziò a raccontargli tutto quello che era successo in quel bagno.
Dall'averle strappato dal collo la loro collana ai vari insulti sul suo aspetto fisico
"Che schifo"
Fu l'unica cosa che riuscì a dire lui, oltre ad averla abbracciata di tanto in tanto mentre raccontava.
Lo pensava davvero.
"Sono un coglione"
Disse mettendosi le mani sulla faccia
"Non è colpa tu..."
Giulia cercò di giustificarlo, anche in quel caso
"No, Giu, sono stato una merda. Ma come ho potuto anche soltanto pensare che tu, tu, l'essere più innocente che esista sulla faccia della terra, potessi essere capace di fare una cosa del genere"
La interruppe lui, esponendosi completamente
"Sangio, davvero, era tutto molto fraintendibile. Non è colpa tua"
Era troppo buona.
Quella sera si era comportato malissimo.
Non poteva credere al fatto che in quel momento stesse rimanendo calma, che cercasse di tranquillizzarlo e di non fargli pesare nulla nonostante tutto
"Non mi giustificare anche in questo caso, Giu. Ti giuro che vorrei darmi darmi tanti di quei pugni in faccia che non ne hai idea"
Disse il ragazzo stringendo i pugni
"Non lo dire neanche per scherzo"
Disse lei, prendendoglieli tra le mani e slegandoli subito dopo, iniziando ad accarezzarli.
Sangio si sentiva tremendamente in colpa.
Per tutto.
Per non averle lasciato spiegare.
Per non averle creduto.
Per aver creduto alle parole di Margherita su Giulia.
Per averla lasciata sola in un momento così delicato per lei.
Continuava a maledirsi mentalmente.
Realizzò che ancora non aveva fatto una cosa
"Lola, scusami. Davvero"
Disse, più sincero che mai.
Lei non rispose.
Lo aveva perdonato già da un pò ormai.
Si fiondò sulle sue labbra.
Sentì immediatamente che il respiro pesante che sosteneva Sangio si stava calmando.
Erano l'uno la cura dell'altro.
Anche se non era la stessa circostanza, il ragazzo capì cosa sentiva Giulia quando nella lettera che gli aveva scritto in casetta scrisse che prese la prima boccata d'aria.
Lo stava provando in quel momento.
Quella notte dormirono abbracciati.
Il più vicino possibile.
Era bastata quella serata per far capire ad entrambi quanto l'altro fosse molto più importante di quanto pensavano.
La mattina dopo Sangio le mise delle creme sulla ferita sul collo, lasciandoci prima dei dolci baci
"Buon 8 mesi e un giorno, Lola"
Disse lui, con l'intento di festeggiare per bene e non come successe in quel locale la sera prima durante il giorno del loro 8 mesiversario
"Buon 8 mesi e un giorno anche a te, Sangius"
Disse Giulia, per poi girarsi e posare le sue labbra su quelle del ragazzo.
La prima cosa che fecero fu andare in una gioielleria per far riparare la collana.
Quando l'andarono a riprendere era come nuova
"S+G?"
Disse lui, facendo quello che generalmente faceva lei, come per sigillare una promessa.
La loro promessa.
La promessa del loro amore.
Lei rispose, lasciandogli un bacio sulle labbra che dopo poco approfondirono
"S+G"Spazio autrice
Ciao a tutti. Come state?
Spero che questo aggiornamento vi abbia fatto piacere.
Ieri Lola ha spaccato tutto. Avete sentito "Malibu"? Mi piace un sacco. È stata una bella puntata, ma mi dispiace per Sam. Voi cosa ne pensate?
Sapete già cosa sto per dire. Se il capitolo vi è piaciuto, lasciate un commento dandomi la vostra opinione e/o dandomi qualche idea per scrivere i prossimi capitoli e, se vi va, lasciate una stellina.Xoxo
G💕

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Sangiulia's oneshot - storie su Sangiovanni e Giulia
Fanfiction"Gli aveva scavato dentro profondamente e, senza neanche rendersene conto, stava tirando verso l'esterno, verso di lei, quel filo a cui era appeso il suo vero modo di essere con una leggerezza tale da non fargli male. Anzi, da fargli il solletico. D...