꧁ᴘʀᴏʟᴏɢᴏ꧂

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Un affondo.
Un altro, un altro e un altro ancora.
Sempre più vicini, sempre più completi, sempre più innamorati.
Ma per quanto sarebbe durato? Questo si chiedevano i due, nudi sul letto a fare l'amore, per... addirittura persero il conto.
-Cris- gemette Colinn, nonostante il piacere fu tanto, la paura e la tristezza era di gran lunga maggiore, delle lacrime iniziarono ad uscire ininterrottamente dai suoi occhi.
La consapevolezza che quel momento sarebbe stato l'ultimo, lo stava uccidendo, stava uccidendo Colinn tanto quanto stava uccidendo Cristopher.
-C-Cris... - gemette ancora mentre le lacrime non smettevano il loro percorso.
-Linn, sta zitto- disse con difficoltà Cris, senza interrompere quel ritmo che stava facendo vedere le stelle ad entrambi.
-Perdonami... - singhiozzò lui.
Non voleva pensarci, non voleva più pensare a ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.
Colinn,perchè te ne vai?
Cristopher continuava a chiedersi sempre la stessa domanda, perchè la persona che amava se ne stava per andare via da lui, per sempre?
Preso da un momento d'ira, aumentò le spinte e mano a mano entrambi si sentirono al limite, quel momento d'amore, spezzato dalla tristezza, peggiorò l'umore di entrambi.
-Cris!- gemette Colinn mentre stringeva il lenzuolo tra le dita e venne tra i due corpi.
Poco dopo, anche Cris arrivò al limite liberandosi completamente in lui e abbandonandosi sopra il suo corpo snello.
Colinn ne approfittò circondando la schiena del più grande con un braccio, mentre con l'altra mano, accarezzava i suoi morbidi capelli neri come pece, leggermente inumiditi dal sudore.
-Cris... - iniziò a dire Colinn.
-Linn, sta zitto cazzo- sbottò lui con il viso contro il collo del più piccolo.
-Ascoltami, io ti amo- sussurrò mentre altre lacrime iniziarono nuovamente a rigargli il volto.
Cris si alzò di poco ed asciugò dolcemente il viso dell'altro.
-Se mi ami, perché mi stai lasciando?- chiese in tono freddo, ma Colinn sapeva che ogni qualvolta Cris si sentisse ferito, costruiva una corazza per sembrare sempre forte.
-Non voglio davvero farlo... lo sai, devo andare con mio padre, per forza-
-Ti ho detto che non c'è problema se venissi a vivere qui con me! Tu piaci ai miei e... - si interrupe.
-Cosa?- chiese curioso l'altro, ancora con gli occhi lucidi.
-E ti amo da impazzire, non riesco a pensare che tu debba andartene cazzo, stava andando così bene tra di noi-
-Cris, ho sedici anni... non posso vivere con te, lo capisci? Anche se lo voglio con tutto me stesso, non possiamo- spiegò con difficoltà Colinn.
Cristopher guardò profondamente quei bellissimi occhi di cui si era innamorato un anno fa, il colore verde brillante che ricordava vagamente la flora tropicale e quella scintilla che li rendeva luminosi, come se ci fosse un universo all'interno di essi contornate da quelle folte ciglia nere, lo rendevano un personaggio perfettamente disegnato dalla Disney, un...
-Cucciolo- sussurrò con un leggero sorriso, facendolo sorridere a sua volta.
-Ti amo-
-Anche io, tantissimo- rispose velocemente Colinn prima che altre lacrime potessero interrompere quel momento, lo avvicinò a se e la fiamma si riaccese più veloce che mai, portando i due a consumare il loro amore, ancora una volta.

Passarono due ore, i due si coccolarono e si godettero a vicenda il più possibile, si fecero una doccia insieme e scesero al piano inferiore della casa di Cris, trovandola vuota.
-Amanda! Smettila!- una voce roca e adulta, interruppe la quiete di quel tardo pomeriggio di primavera, i due si girarono verso la veranda e notarono Amanda, madre di Cristopher, con un tubo in mano bagnando completamente Carlo, suo marito e padre di Cris.
Colinn a quella vista non riuscì a non scoppiare a ridere, i genitori di Cristopher erano abbastanza giovani, avevano quaranta e quarantacinque anni, inoltre erano abbastanza aperti mentalmente e questo li portò ad accettare immediatamente l'omosessualità del figlio e di conseguenza, accolsero calorosamente nella loro casa il piccolo Colinn, trattandolo come un figlio.
Cris sbuffò divertito e prese per mano il suo ragazzo, avviandosi verso la veranda, che dava ad un enorme giardino pieno di fiori ed una siepe a segnare il confine perfettamente curata.
-Ragazzi! Finalmente siete usciti da quella maledetta camera- scherzò Amanda.
-Tesoro, potresti cortesemente, smetterla!?- sbottò il marito cercando di sfuggire alla moglie.
-Smettila, se tu sei vecchio non vuol dire che lo sia anch'io! Inoltre con questa bella giornata una rinfrescatina ci voleva proprio, venite anche voi!- lì invitò Amanda ad aggiungersi alla "festa".
-Scordatelo- sbuffò il figlio, procurandosi una sberla sulla spalla dal ragazzo.
-Mi dispiace Amanda, ma io devo tornare a casa- spiegò Colinn.
-Giusto, devi partire! Andiamo, vieni qui e fatti abbracciare- disse la donna avvicinandosi a braccia aperte a lui, stringendolo poi, in un caloroso abbraccio.
Vedendo quella scena, Cris prese maggiore consapevolezza che il suo ragazzo lo stava per lasciare, per sempre.
Subito il sorriso sparì dalle sue labbra ed i suoi occhi si fecero bui.
-Colinn, è stato un piacere averti in questa casa- lo abbracciò Carlo una volta riuscito a liberarlo dalle grinfie di Amanda, già in lacrime.
-Il piacere è mio, non smetterò mai di ringraziarvi per avermi accolto nella vostra famiglia- lì ringraziò con un sorriso.
-Ehi, anche tu sei la nostra famiglia, non dimenticarlo... per questo pretendo che verrai a trovarci almeno una volta al mese!- scherzò Amanda.
-Quanto vorrei- rispose Colinn con un sorriso, mentre dentro, si sentì morire.
-Beh allora alla prossima, Linn- Lo salutò Carlo.
-Cris lo accompagni tu? - Chiese il padre.
-Certo papà, ci vediamo più tardi-
-Allora... alla prossima- Colinn salutò un' ultima volta i genitori di Cris per poi seguire il suo ragazzo fuori casa, fino alla sua auto, una fantastica jeep nera che Colinn amava alla follia.
Salirono entrambi ed il viaggio fino casa sua fu silenzioso, solo il contatto tra le loro mani strette li tratteneva nella crudele realtà della vita.
-Arrivati- sussurrò Cristopher, parcheggiando la macchina davanti il vialetto della casa di Colinn, per poi spengerla.
Ci furono dei secondi di completo silenzio, dove entrambi guardavano avanti a sè pur di non guardare l'altro, ma come guidati da qualcosa, i due si avvicinarono velocemente lasciandosi un bacio passionale che non vollero interrompere.
Ma purtroppo come tutte le cose, sia belle che brutte, tutto ha una fine ed in quel momento non solo finì quel bacio pieno di amore, bisogno ma anche tristezza e sofferenza, in quel momento finì anche la loro storia d'amore durata per un anno intero.
Un anno pieno di emozioni e scoperte, un anno di felicità ma anche di momenti difficili, un anno che nessuno dei due dimenticherà mai.
-C-Cris- singhiozzò il più piccolo.
-Non pensare che, una volta che me ne sarò andato, smetterò di amarti- fece una piccola pausa.
-Sei stato il mio primo ragazzo, il mio primo bacio... la mia prima volta- sorrise ricordando quel giorno.
-Ma sei stato anche un amico, una spalla su cui piangere ed un bastone su cui potersi appoggiare... sei stato tutto per me e lo sarai sempre, non dimenticherò mai nulla di tutto questo- disse oramai perso nella disperazione, iniziando addirittura a tremare leggermente.
Cris prese le sue piccole mani stringendole tra le sue, per poi lasciare un dolce bacio sul loro dorso.
- Nemmeno io dimenticherò mai tutto questo, non dimenticherò mai noi...non dimenticherò mai te- fece un grosso respiro e poi continuò.
- Ricorda che ti amo e che lo farò sempre- gli disse con gli occi lucidi, ma senza permettere alle lacrime di sfuggire al suo controllo.
-Lo ricorderò sempre, ti amo- rispose Colinn lasciandogli un altro bacio, un bacio d'addio... l'ultimo bacio.
Anche se con difficoltà, si sorrisero a vicenda, Colinn scese dall'auto e solo una volta aver lanciato un ultimo sguardo ed un ultimo sorriso al suo amato, si avviò verso l'entrata di casa più in fretta possibile.
Aprì velocemente la porta per poi richiuderla alle sue spalle, poggiandoci la schiena ed abbandonandosi a quella disperazione che lo stava lacerando sempre di più, cadde a terra e raccolse le sua gambe strette in un abbraccio, nascondendo il viso e liberando leacrime.
I suoi singhiozzi riecheggiarono per l'intera abitazione, ovviamente, vuota.
Suo padre era uno degli avvocati migliori, per questo quando un cliente lo chiamò a Londra, promettendogli una grossa cifra di denaro, non si era fatto problemi ad accettare senza pensare alle conseguenze.
Cris, osservò un' ultima volta quella casa e accese la macchina, partendo subito dopo.
L'intero viaggio, parve silezioso, addirittura la radio era spenta, ma in realtà la mente di Cris era in pieno caos.
Arrivò a casa e, una volta parcheggiata la sua auto, uscì in fretta e furia, aprì la porta di casa e la sbattè con violenza, facendo sussultare i suoi genitori che si trovavano in salotto.
-Cris!- lo richiamò il padre.
-Lascia stare, sarà distrutto- disse dispiaciuta la madre.

-Allora, hai preso tutto? - Chiese Victor, il padre di Colinn.
-Si papà, ti prego muoviamoci- disse il figlio, sapeva che rimanere un altro minuto in quella casa, in quella città, lo avrebbe riportato dritto a casa di Cris.
-Cos'è tutta questa fretta?-
-Voglio solo andarmene!-sbottò.
-Ma che ti prende!?- sbottò a sua volta il padre.
-Sparisci dalla mia vita appena nasco, ti rifai vedere quando ho quattro anni, sparisci di nuovo e ti rifai vedere una volta all'anno se va tutto bene, muore la mamma ed entri nella mia vita facendo finta che nulla fosse mai successo, come se fossi stato sempre presente e come se mi conoscessi, prendi decisioni e non mi consulti, sei solo un egoista che pensa a sé stesso, avevo una vita fantastica in questa città, degli amici ed un ragazzo e tu mi hai portato via tutto solo perché sei un egoista del cazzo!- urlò, prese velocemente i suoi bagagli ed uscì di casa, Victor sospirò e si passò una mano fra i capelli per poi seguire il figlio.
Dopo aver caricato i bagagli, salirono in macchina dirigendosi verso l'aeroporto, il viaggio in macchina per Linn fu una tortura, sentiva lo sguardo truce del padre trafiggerlo ed il cuore spezzarsi ad ogni metro che si allontanava dalla sua amata città.
-Linn, mi dispiace ok? Non è che io non abbia pensato a te, a Londra ci sono dei licei fantastici e questo è un ottimo modo per fare nuove amicizie e... per conoscere nuove persone con il quale... beh- disse con difficoltà.
-Smettila, non ti è mai piaciuto vivere a Los Angeles e soprattutto non ti è mai piaciuto Cris-
-Non è che non mi piaccia come persona, tu hai sedici anni e lui diciotto, capisci?-
-Due anni non sono assolutamente nulla!Senti basta parlare, voglio solo andare via da qui- sbuffò chiudendo il discorso.
Dopo due ore di auto, finalmente arrivarono all'aeroporto e dopo fatto tutto il necessario, salirono sull'aereo.
Una voce femminile avvertì i passaggeri di spengere i telefoni e metterli in modalità aereo, così, velocemente Colinn mandò un messaggio a Cris dicendogli che sarebbe partito tra pochi minuti.

-Buon viaggio-

La risposta fredda di Cris, accompagnò Colinn per l'intero viaggio, fino a quando, all suo arrivo a Londra lo avvertì e quello, fu l'ultimo messaggio.

all over againWhere stories live. Discover now