First love

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Il kitsune era seduto pensieroso su un ramo di un albero, mentre teneva lo sguardo fisso sul vuoto che ripensava a quei bellissimi occhi blu, mentre il cuore batteva all'impazzata. “Chissà come potrei rivederlo..”
Venne richiamato da una voce squillante, riconoscendo subito Kunikida.

-«Ammasso di bende cosa ci fai lassù?!»
Dazai saltò giù dal ramo, permettendosi di dargli una leggera pacca sulla spalla. «Kunikida-kun sto bene..» Iniziarono ad incamminarsi, mentre il moro si mordicchiò un po' il labbro inferiore. «Kunikida-kun.. è mai stato innamorato?»
-«Come mai questa domanda?»
-«Ero.. curioso..» Disse leggermente imbarazzato.
-«Comunque sì.. l'ho provato e per quanto doloroso sia stato, è molto bello»
-«Doloroso?»
-«Era una bellissima ragazza, i suoi occhi erano castani ed eleganti... mi stregava così tanto.. e soprattutto sapeva essere gentile e rispettosa. Mi è rimasta accanto in molte situazioni, e proprio quel giorno che avrei voluto dichiararmi apertamente.. è dovuta partire, e qualche giorno dopo.. mi venne data la notizia che.. era morta...»
-«Morta?»
-«Non si è mai saputo di preciso che lavoro facesse... ma viaggiava in giro per il mondo per eseguire missioni come uccidere politici e altri ostaggi..»
-«Uhm.. quindi era un sicario?»
-«...sì, penso di sì.. e questa domanda è per un motivo specifico oppure era per attaccare bottone?»
-«Be'.. in realtà c'è qualcuno che mi interessa... ma.. non so come nasce questo sentimento.. e nemmeno come si fa a capire che lo stai provando»
-«Ci sono molti fattori.. e alcuni punti comuni sono un battito cardiaco accelerato, e soprattutto pensare costantemente a quella persona o associare diverse cose a lei...»
-«Capisco... anche.. se dovesse trattarsi di un amore sbagliato? Non so.. magari qui da voi.. è sbagliato che due uomini si possano amare...»
-«Non vedo perché debba essere sbagliato, Dazai.. è pur sempre amore, e non esiste quello giusto o quello sbagliato. Due uomini o due donne possono amarsi come si amano un uomo o una donna.»
-«Capisco.. grazie Kunikida-kun» Fece un piccolo inchino e accennò ad un sincero sorriso, andando così in Agenzia.

La sera finirono di lavorare, e a Dazai diedero delle chiavi di una casa che sarebbe diventata la propria dimora.
Infilò le mani in tasca, mentre si perse nei suoi pensieri, concentrandosi sul mafioso.

Anche Chuuya aveva terminato di lavorare, e non faceva altro che ripensare a quel bellissimo ragazzo dal potere di incantarlo, andando a sbattere contro una persona.
-«Fai attenzione a dove metti i piedi..» Si rialzò scocciato, guardando infuriato la figura, vedendo il moro.
-«Mi.. mi dispiace..» Guardò il rosso, rimanendone stregato per qualche secondo. «Chuuya...»
-«S-scusami tu... non.. non ti avevo visto...» Disse leggermente imbarazzato, allungando una mano verso il ragazzo, e una volta averlo rialzato poggiò una mano sulla sua stretta vita, e il mafioso senza pensarci fece delle carezze.
Arrossì molto lievemente. «C-Chuuya..?»
-«Oh.. ehm.. scusa...» Arrossì completamente, chinandosi per prendere il cappello in contemporanea con il principe, mentre i loro nasi si sfiorarono.
-«Chuuya.. vorrei.. parlarti...»
-«A-anch'io.. in realtà... ed è molto importante...» Si avviarono velocemente alla nuova casa di Dazai.

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