MIA LADY

710 50 37
                                    

Si vociferava che Anna Bolena avesse tradito Enrico VIII con almeno cinque uomini, uno dei quali il poeta contemporaneo Thomas Wyatt. Jungkook aveva veramente tradito Jimin con Taehyung?

•••

Jeon Jungkook nei panni di Anne Boleyn.
Kim Taehyung nei panni di Thomas Wyatt.
Park Jimin nei panni di Henry VIII.
Kim Namjoon nei panni di Mark Smeaton.

•••

«Mi sono invaghito, Namjoon!»
Un sorriso mesto fu il mio.
Sedici maggio millecinquecentotrentasei, morì Jeon Jungkook.
La My lady.
Nessuno seppe dargli giustizia.
Millecinquecentotrentasette, venni nominato ambasciatore presso la corte di Carlo V.
Millecinquecentoquarantuno, ritornai alla Torre di Londra, laddove fui un tempo prigioniero, sospettato di essere uno degli amanti di Jeon Jungkook.
Mi rinchiusero di nuovo.

«Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria

Jungkook non c'era più.

•••

Egli, uno spettacolo galattico, mi parlava. Egli conversava con me ogni mattina prima di dirigersi dal re Jimin.
Allora gli mandai un dipinto del fiore di Alstroemeria.
Ammirazione dicevano. Dicevano che il fiore fosse emblema di devozione e ammirazione.

«Mia Lady!»

«Mia Lady? Sir Taehyung?»

«Vostra altezza, ho composto una nuova poesia e si chiama My Lady

«Oh, capisco! Ho ottime aspettative!Allora quando me lo farete leggere?»

«Presto, vostra altezza!»
Presto.

Egli mi rimembrava la bocca di leone, delle quali le fanciulle solevano ornarsi i capelli per rifiutare i corteggiatori. Alluppavo dalla brama di averlo.
Allora gli mandai un dipinto del fiore Aquilegia, il quale estrinsecava il mio amore nascosto.
Sì, perché ormai n'ero innamorato.

«Vostra altezza, siete così certo di esservi innamorato del re?»

«Sir Taehyung, non capisco la domanda. Ad ogni modo, sì. Sono innamorato del re. Sennò non sarei qui.»

Egli era la my lady. Egli era colui che non potevo avere.
Tuttavia gli mandai un dipinto del fiore Dalia, tant'ero gremito di gratitudine.
Grato che fosse lontano ma vicino a me.

«Io, re d'Inghilterra Park Jimin, prometto che onorerò mio marito, il re Jeon, proprio come ha fatto mio padre con mia madre! Quindi chiedo a voi, mio grande popolo, di onorare il vostro nuovo re!»

E Kim Namjoon, fidato amico, musicista di corte, n'era cosciente.
Il lillà dicevano fosse sinonimo dei miei palpiti d'amore.

«Fuggite, Taehyung! Non potete stare qui e contemplare il lillà che mai avrete modo di svellere dal terreno.»

E aveva ragione.

Per ultimo dunque mandai un dipinto di caduci anemoni. Erano il mio abbandono. O erano il suo abbandono nei mie riguardi?

Quest'oggi mi trovo in una stanza della Torre, con mani contratte, capelli arruffati e sguardo struggente, il quale mi porta a quel dimenticato ricordo della mia lady.

Mi accingo a leggere questa pagina che volli offrire a qualcuno in suo onore.

Scrissi qualcosa in prosa, anche se prediligevo la poesia.

Caddi in una struggente disgrazia.
Il lapideo cuore di lui, immobile come la pietra, era tutto ciò di cui v'importava, my lady.
Io, invece, andavo suggendo avido e rumoroso la bevanda del mio amore, come le api volavano da un fiore a un altro per suggerne il nettare delle Angiosperme.

Voi mi guardavate. Voi mi parlavate. Voi mi sorridevate. Ma non mi amavate... per voi io fui solo un poeta. Un amico? Ma voi per me foste più di un conglomerato di stelle; voi foste una rosa in bocciolo quando vi vidi per la prima volta; poi una rosa aperta quando seppi della vostra figlia, Elisabetta. Eravate una bellezza giovanile, la quale mi faceva languire sul giaciglio del mio acerbo innamoramento.

E questa pagina? La leggerete mai? Ingenuo sarei a pensarlo. Conscio che non sarò in grado di onorare il dedicatario di questa mia opera, lascio a voi, chiunque voi siate, questa lettera che renderà giustizia al nettare, al mio amore nettareo, che mi rese immortale come gli dèi greci.
My lady, io vi amo.

Tali furono alcune delle parole per la my lady, le quali scrissi un tempo su quella pagina imbrattata d'inchiostro. Ponderai bene la scelta di scrivere questa pagina di lettera. E feci presto a nascondere la mia vecchia lirica.

Nessuno sapeva che la mia lirica My lady, letta dal re Park, fosse un'opera dedicatoria al re Jeon.

Nessuno sapeva che la mia fosse una vacillazione data dal non poter stabilire un rapporto col mio amato.
Nessuno sapeva quali turbamenti e insicurezze mi avessero lasciato quell'amore mai nato.
Tuttavia doveva essere tutto soppresso.

Ove s'ergevano anemoni, rimase sepolto il mio cuore. Perché la my lady era emigrato nel mondo dei morti.
Per un'ingiustizia.
Ora dopo ora. Giorno dopo giorno. Mesi dopo mesi, la mia lancinante sofferenza si tramutò in una zinnia; soverchiato la sofferenza spirituale, mi rimase solo un fine vestigio di nostalgia.
Il dipinto del fiore Zinnia ora lo troverete nella mia vecchia dimora, là dove non avrò più modo di andare.

Jeon Jungkook fu solo ricordo.
Anna Bolena fu solo un ricordo.
E nel mio corpo vi è solo dell'amaro.

•••

Anno millecinquecentoquarantadue, morì Kim Taehyung.

Lui, Kim Taehyung, cortigiano e poeta inglese, fu colui che introdusse il sonetto petrarchesco in Inghilterra. S'invaghì del re Jungkook una volta separatosi dalla moglie, accusata di adulterio. Compose Whoso list to hunt, traduzione inglese di Una candida cerva sopra l'erba, lirica petrarchesca. La cerva, protagonista, era la sua lady. Il suo Jeon Jungkook.

Lui, Jeon Jungkook, condannato al patibolo per presunti tradimenti.
Prostituto del re. Fu consorte del re inglese Park Jimin, nominato capo supremo della Chiesa d'Inghilterra. Conobbe il poeta Taehyung solo sposandosi col re. Non ebbe modo di leggere la lirica tradotta da Taehyung, di cui era protagonista.

13062021

ONE SHOTS, TAEGGUKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora