Capitolo undici.

12 2 0
                                    

<Cioè quindi ieri vi siete visti e hai aspettato solo adesso per dirmelo>
Jimin sorseggiava il suo cappuccino e intanto mi lanciava occhiate accusatorie.
Gli avevo chiesto di vederci prima di entrare a scuola,alla caffetteria lì vicino.

<Preferisco raccontarlo di presenza. Avresti interpretato male ogni cosa,per messaggi>
Gli spiegai mentre addentavo il mio cornetto ripieno alla crema.

<Vieni al dunque . Cosa è successo. Ogni particolare>
Poggiò la sua tazza ancora mezza piena sul tavolino per portare completamente la sua attenzione a me.
Che intrigante.

<In realtà nulla. Voleva capire perché non gli avessi detto di essere gay...>
Alzai le spalle e guardai il mio amico mentre si protendeva verso me.

<E mi hai fatto preparare un'ora prima,per questo? Solo per dirmi questa cazzata?>
Mi guardava inarcando il sopracciglio,non bevendosi le mie parole.

<No... be',abbiamo parlato di Yeonjun e..>
Mi bloccai, poggiando il mio cornetto sul piattino perché l'appetito era appena andato a farsi fottere al solo pensiero di quella conversazione avuta con Jungkook.

<Dal nulla ha detto di amare Lisa... Sembrava così convinto. >
Jimin mi afferrò una mano e la strinse,mentre un sorriso debole si dipingeva sulle sue labbra.

<Dal nulla? Non penso proprio. Gli hai parlato di Yeonjun e lui casualmente ha detto di amare quella zoccola...>
Scosse la testa sbuffando.

<Tae,sei davvero così ingenuo?>
Non capii dove volesse andare a parare,ma qualcosa mi diceva che Jimin stesse dicendo un'altra delle sue ipotesi assurde.

<Perché sarei ingenuo,Chim?>
Trassi la mia mano e spostai lo sguardo dal mio amico, esasperato.

<È geloso. Sta morendo di gelosia. Apri gli occhi,coglione!>
Il suono assordante del suo pugno sbattuto sul tavolino mi fece sobbalzare e strabuzzare gli occhi.

<Ma che cazzo... Sta calmo,nano>
Roteai gli occhi al cielo e uno sbuffo pesante uscì dalla mia bocca.

<Adesso ci penso io per voi due. State buttando via un amore meraviglioso solo perché vi ostinate a nasconderlo a voi stessi>
Jimin si alzò dal tavolo in fretta e furia.

<Ma dove stai andando? >
Chiesi sbigottito da quella reazione improvvisa.

<A sistemare le cose!>
E detto ciò,scappò via letteralmente dal locale lasciandomi solo al tavolino .
Rimasi fermo ad osservare il punto in cui era svanito il mio amico e ci restai fino a quando si fece l'ora di entrare a scuola.

**

Jungkook's pov.

Non avevo chiuso occhio tutta la notte,quindi mi ritrovai già pronto per la scuola un'ora prima.
Scesi giù a fare colazione,godendomela lentamente e con tranquillità,fino a quando il campanello non suonò.
Andai ad aprire sbuffando.

<Ohi nanetto>
Mi ritrovai davanti la porta un Jimin spettinato e con le guance rosse.
Scoppiai a ridere a quella visione.

<Dobbiamo parlare>
Mi interruppe lui, scostandomi per farsi spazio in casa mia.
Lo seguii in cucina senza dire nulla,e con lui mi sedetti al tavolo dove poco dopo ripresi a mangiare il mio latte coi cereali.

<Intanto... perché sei tutto rosso?>
Stavolta mi trattenni dal ridere perché il mio amico non sembrava dell'umore giusto per poter scherzare.

<Ho corso fino a qui perché ti devo parlare!>
La sua voce non risultò dolce come solitamente era.
Con un gesto della mano lo incitai a continuare.

Lie.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora