Senso di protezione

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Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello
che tutto il mondo si innamorerà della notte.
(Romeo e Giulietta)

«dove stiamo andando?» chiedo dopo un po' che stiamo camminando.
«manca poco» mormora, stringendo la mia mano. Saliamo delle scale, fino ad arrivare davanti ad una porta.

«chiudi gli occhi» dichiara, girandosi verso di me. Mi sorride incitandomi.

Incerta, eseguo senza proferire parola. Ryan si posiziona dietro la mia figura, appoggiando una mano sui miei occhi e guidandomi.

Facciamo qualche passo e sento l'aria della notte spostarmi i capelli.

Siamo fuori.

Più confusa che mai vado avanti fino a quando Ryan mi blocca, togliendo la mano che fino a poco fa mi copriva la visuale.

«ti ho portata a vedere le stelle» sussurra al mio orecchio. Il mio cuore perde un battito, vedendo la distesa buia. Un blu profondo illuminato dalle stelle luminose che sono in cielo.

Rimango a bocca aperta, ad osservare le stelle che illuminano la notte. Mi giro verso Ryan e mi butto fra le sue braccia, lo stringo a me, lasciandogli un bacio umido sul collo.

«ti amo» esclamo al suo orecchio.
Lui sorride, accarezzandomi la schiena. «anche io» bisbiglia.

«ho scoperto questa terrazza da piccolo, cercavo ogni possibile via di fuga, per poi capire crescendo che non sarei potuto tornare da lei, perché era lei in primis che mi aveva lasciato.

Da quella sera in cui ho trovato questo posto, finalmente mi ero sfogato, sono andato proprio qui» spiega, avvicinandosi al muretto.

«ho urlato con tutto il dolore che avevo in corpo, parte di esso per quella sera si era alleviato.

Vengo spesso qui perché nessuno mi può trovare. O almeno fino ad ora» sussurra queste ultime parole, girandosi verso di me.

Sorrido dolcemente, avvicinandomi a lui, circondo la sua vita, facendo aderire il mio petto alla sua schiena.

Sospiro, inalando il suo profumo e l'aria fredda della notte.
Lentamente mi sta donando pezzi di lui, silenziosamente si sta lasciando andare, mi sta dando la possibilità di amarlo.

«invece io, da piccola quando dovevo sfogarmi correvo in cortile, dove mio padre aveva allestito un piccolo posto dedicato alla pittura.

Andavo lì e dipingevo sempre lo stesso cielo, mi bastava guardare quell'azzurro e ripensare alle parole di mio padre.

Mi ripeteva sempre che il cielo era in grado di ascoltarmi, dovevo scavare in lui e trovare la risposta che cercassi.

E sai, funzionava.» mormoro con voce delicata. Alzo gli occhi sul cielo sopra di noi e le vedo.

Due stelle, una vicina all'altra così luminose da essere in grado di illuminare anche la notte più tetra. Solo loro, mi proteggono da la su. Ethan. Papà.

Sposto di nuovo lo sguardo su Ryan, trovandolo a fissare il vuoto. «ehi» sussurro, appoggiando delicatamente la mano sul suo braccio.

Si gira a guardarmi, gli occhi velati di lacrime, mi osserva come se cercasse in me qualcosa.

«mia madre è tornata April, è tornata davvero» pronuncia queste parole con una amarezza tale da spezzarmi il cuore.

Lost SoulsWhere stories live. Discover now