(Bokuaka) Vuoi sposarmi?

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Mentre il cameriere se ne andava spedito verso la cucina, Bokuto potrò la mano sulla tasca dei suoi pantaloni, per controllare che l'oggetto di cui aveva bisogno fosse ancora lì. Per fortuna, sotto la stoffa, sentì la forma della piccola scatola che avrebbe potuto cambiare la vita sua e del suo ragazzo.

-Bokuto-san? Tutto bene?- Kotaro alzò la testa, sentendo il nome con cui Akaashi non aveva mai smesso di chiamarlo. Adorava che tutto tra loro fosse ancora perfetto come quando si erano messi insieme, e voleva che quella sensazione durasse per sempre. Aveva organizzato quel viaggio per poter passare, finalmente, del tempo con la persona che più amava sulla faccia della terra, e gli era sembrata l'occasione più adatta per chiedergli se volesse passare tutta la vita con lui. Sebbene entrambi sapessero che probabilmente non si sarebbero mai lasciati, l'albino era comunque stato agitato dall'inizio della vacanza. Voleva che tutto fosse come se l'era sempre immaginato e per questo aveva scelto quella serata.

Si trovavano in Italia, a Napoli, ed erano andati a cena in una delle migliori pizzerie del mondo. Bokuto sapeva che Keiji aveva sempre desiderato visitare quella zona d'Europa e, ora che poteva permetterselo, voleva che fosse quello il luogo della sua proposta. Finito di cenare, sarebbero andati a fare una passeggiata lungo le vie illuminate dalle luci della città, lo avrebbe portato a vedere il mare e lì gli avrebbe posto la fatidica domanda.

Sospirò e annuì sorridendo ad Akaashi, che lo stava osservando preoccupato. Quella sera, se possibile, gli sembrava ancora più bello della precedente: le luci della strada e del ristorante illuminavano i suoi lineamenti delicati, i capelli corvini si muovevano leggermente con la lieve brezza che stava soffiando tra i tavoli affollati, gli occhi turchesi risplendevano sotto le lenti degli occhiali dalla montatura nera e la mano ancora senza alcun anello si stava poggiando teneramente sulla sua. Kotaro la strinse e lo guardò negli occhi. 

Non importava quanto tempo passasse, ma quello sguardo riusciva sempre a far sciogliere il cuore del ragazzo. Keiji lo guardava come se fosse l'unica cosa che importasse veramente nel suo mondo ed era anche per questo che lo amava alla follia. Non voleva mai più guardare qualcun altro, sarebbe rimasto a perdersi nell'oceano delle sue iridi per l'eternità ma, come si aspettava, Akaashi abbassò la testa, con le guance che gli si imporporavano.

-C-cosa vuoi ordinare?- Chiese il corvino, lasciandogli la mano e prendendo il menù. Bokuto sorrise di nuovo:-Ti imbarazzi ancora?- Domandò, invece.

Keiji arrossì ancora di più, ma ignorò la domanda. -I-io penso che prenderò una margherita...

-Si! Akaashi finalmente mangeremo la vera pizza!- Urlò, facendo girare tutti i presenti. Il fidanzato lo guardò serio, così l'albino si rimise a sedere.

-Comunque Kuroo mi aveva detto di provare la pizza con l'ananas, mi sembra che sia stata inventata qui, sai Akaashi?

Il corvino aggrottò le sopracciglia:-Sai, non credo che...- Non poté finire la frase perché il cameriere era appena arrivato a prendere le ordinazioni. Era un ragazzo poco più giovane di loro, con la pelle olivastra e dei folti capelli corvini che si arricciavano sulle punte. Il naso aquilino svettava sul viso appuntito, che dopo pochi secondi fu nascosto da un blocchetto di carta.

-Buonasera signori- li salutò in inglese -Avete deciso cosa ordinare?

Akaashi guardò Bokuto che annuì, incoraggiandolo a rispondere: sebbene fossero entrambi adulti, tra i due era sempre il corvino che prendeva le ordinazioni, anche se non riusciva a spiegarsi come un ragazzo così esuberante come il suo fidanzato potesse avere paura di ordinare da mangiare. A volte a Keiji sembrava di dover fargli "da mamma" ogni volta che uscivano, ma a lui non dispiaceva: era felice della loro vita e sentiva che mai avrebbe potuto separarsi dall'ex compagno di squadra.

~❀ «One-shots» Haikyuu ❀~Donde viven las historias. Descúbrelo ahora