•L'ungaro spinato.(1)

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《La prospettiva di parlare faccia a faccia con Sirius fu la sola
cosa che sostenne Harry per i quindici giorni che seguirono, l'unica
luce in un orizzonte che non era mai stato più cupo. Lo shock di
essere campione della scuola ormai si era un po' attenuato, e
cominciava a farsi strada la paura per ciò che lo attendeva. La prima
prova era sempre più vicina; la sentiva acquattata davanti a lui come
un mostro orrendo che gli sbarrava il cammino. I suoi nervi non
avevano mai sofferto così tanto, nemmeno prima di un incontro di
Quidditch, compreso l'ultimo contro Serpeverde, in cui Grifondoro
aveva vinto la Coppa. Harry non riusciva a pensare a un dopo, era come se tutta la sua vita lo avesse condotto alla prima prova, e con
questa dovesse finire...
A dire il vero, non sapeva come Sirius avrebbe potuto migliorare il
suo stato d'animo. Doveva affrontare una prova sconosciuta di
difficile, pericolosa magia davanti a centinaia di persone, ma la
sola vista di un volto amichevole sarebbe stata preziosa, al momento.
Harry rispose a Sirius: scrisse che si sarebbe trovato davanti al
fuoco della sala comune all'ora concordata, e lui e Hermione
passarono molto tempo a studiare piani per costringere eventuali
intrusi a uscire dalla sala comune la notte in questione. Nella
peggiore delle ipotesi, avrebbero lanciato un sacchetto di
Caccabombe, ma speravano di no: Gazza li avrebbe scuoiati vivi.
Nel frattempo, la vita di Harry nel castello peggiorò ancora quando
uscì l'articolo di Rita Skeeter sul Torneo Tremaghi: si scoprì
infatti che era non tanto un pezzo sul Torneo quanto la storia della
vita di Harry tratteggiata a tinte forti. Una foto di Harry occupava
gran parte della prima pagina; l'articolo (che continuava alle pagine
due, sei e sette) era tutto su Harry, i nomi dei campioni di
Beauxbatons e Durmstrang (scritti sbagliati) erano stati infilati
nell'ultima riga dell'articolo, e Cedric non era stato nemmeno
citato.
L'articolo era uscito dieci giorni prima, e tutte le volte che ci
pensava, Harry provava ancora un senso di nausea e vergogna
bruciante. Rita Skeeter aveva riferito una mostruosa quantità di cose
che lui non ricordava di aver mai detto nella vita, men che meno nel
ripostiglio delle scope.
'Credo di aver ereditato la mia forza dai miei genitori. So che
sarebbero molto fieri di me se potessero vedermi... sì, qualche volta
la notte piango ancora per loro, non mi vergogno di ammetterlo... so
che nulla mi potrà ferire durante il Torneo, perché loro vegliano su
di me...'
Ma Rita Skeeter era andata oltre: non solo aveva trasformato i suoi
'ehm' in lunghe frasi stucchevoli, ma aveva anche intervistato altri
sul suo conto.
Harry a Hogwarts ha finalmente trovato l'amore. Il suo intimo amico
Colin Canon dice che Harry è quasi sempre in compagnia di una certa
Hermione Granger, una ragazza straordinariamente graziosa, Babbana
per nascita, che, come Harry, è una degli studenti migliori della
scuola.》

I due amici si guardarono e risero, loro insieme? Mai.

Anche Hermione si sorbiva la sua bella dose di battute sgradevoli,
ma non aveva ancora cominciato a strillare ai passanti innocenti; in
effetti, Harry era davvero ammirato per il modo in cui affrontava la
situazione.
'Straordinariamente graziosa? Lei?' aveva esclamato Pansy Parkinson
la prima volta che si era trovata faccia a faccia con Hermione dopo
l'uscita dell'articolo di Rita. 'Chi aveva in mente? Un castoro?'
'Ignorale' disse Hermione con voce piena di dignità, oltrepassando
a testa alta le Serpeverde sogghignanti come se non esistessero.
'Ignorale e basta, Harry'.
Ma Harry non ci riusciva. Ron non gli rivolgeva la parola da quando
gli aveva detto del castigo di Piton. Harry aveva mezzo sperato che
si sarebbero rappacificati durante le due ore nelle quali furono
costretti a mettere sott'aceto cervelli di ratto nel sotterraneo di
Piton, ma proprio quel giorno era uscito l'articolo di Rita, a
rafforzare la convinzione di Ron che Harry si stesse davvero godendo
tutta l'attenzione di cui era oggetto.
Hermione era arrabbiata con tutti e due; andava dall'uno all'altro,
cercando di costringerli a parlarsi, ma Harry era irremovibile:
avrebbe parlato con Ron solo se lui avesse riconosciuto che Harry non
aveva messo il suo nome nel Calice di Fuoco, e si fosse scusato per
averlo definito un bugiardo.
'Non sono stato io a cominciare' diceva Harry cocciuto. 'E' un
problema suo'.
'Ma lui ti manca!' esclamava Hermione impaziente. 'E io so che tu
manchi a lui...'
'Lui mancarmi?' diceva Harry. 'Non mi manca affatto...'
Ma era una bugia bella e buona》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Where stories live. Discover now