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                                   T.O.T.I

THIRSTY: avido, assetato
ONLY : solo, unico 
TRUE: autentico, fedele
IMMORTAL: immortale.

THIRSTY: avido, assetatoONLY : solo, unico  TRUE: autentico, fedeleIMMORTAL: immortale

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We are the kids of war and peace.
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                                        LUX

Nella soglia dei miei ultimi 17 anni ho imparato che casa non é un luogo ma un sentimento, ed è per questo che sono arrivata alla conclusione che la mia famiglia sia tutto il mio cuore.
Sarà per via del fatto che sono sempre stata circondata da persone che mi hanno sempre fatta sentire al sicuro. I miei nonni, i miei genitori e i miei fratelli sono sempre stati l'ancora su cui aggrapparmi, indipendentemente dal fatto che stessi "affondando in un buco nero" o meno.

"Hai preso tu il mio golfino nell'armadio?".
Mia sorella Tracy entrò nella mia stanza mentre stavo preparando le ultime cose.

"In questa casa non si usa bussare, per niente." Sospirai esasperata. La mia famiglia era tutta la mia vita, ma era anche fonte di esasperazione certe volte.

"Dove vai alle 8 di sera? Mamma e papà tornano tardi da lavoro, mangeremo più tardi. Prendi le chiavi e fa attenzione." Tracy parlò sorridendo.

"Esco, vado a fare una commissione. Tornerò per cena." Dissi, mentre prendevo la borsa e diedi un veloce bacio a mia sorella.
Mi diressi con urgenza verso la porta e appena uscii esalai un respiro profondo.

Per tutti questi mesi avevo mentito ai miei genitori su dove andassi, consapevole del fatto che quasi sicuramente la metropolitana me la sarei potuta dimenticare a quest'ora.

Mi diressi verso la stazione correndo, ero in ritardo con il treno.

Riuscii a fare il biglietto e a prendere la metro per un pelo e trovai anche posto. Secondo i miei calcoli avrei avuto tempo di parlare con i proprietari del libro e avrei preso l'ultimo treno in tempo.

Avevo da sempre l'abitudine di progettare il futuro, come se programmare gli orari mi avesse reso più tempo a disposizione possibile. Eppure mi ero da sempre chiesta il perché avessi bisogno di più tempo, per averne fatto cosa poi?

Ho passato gli anni segregata nella mia camera, sommersa dai miei libri e dalle mie speranze. Speranze che si sono tramutate in sogni e sogni che si sono nascosti in cassetti.

La voce metallica che era trasmessa dagli altoparlanti della metropolitana mi fece sobbalzare e così abbandonai il mio posto che era ancora occupato dai miei pensieri.

Strinsi la spalla del mio zaino con una mano e nel frattempo con l'altra tenevo saldamente un foglietto dove era contenuto l'indirizzo della dimora degli Styles ed iniziai a camminare, consapevole dell'ennesima follia.

T.O.T.IWhere stories live. Discover now