As the sun rises.

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T.O.T.I

THIRSTY: avido, assetato
ONLY : solo, unico
TRUE: autentico, fedele
IMMORTAL: immortale.

THIRSTY: avido, assetatoONLY : solo, unico  TRUE: autentico, fedeleIMMORTAL: immortale

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We are the kids of war and peace.
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LUX

Durante il tragitto in macchina Harry non aveva detto una parola nemmeno per sbaglio. Questa cosa mi dava conforto ma allo stesso tempo avevo quella irrefrenabile curiosità di provare ad entrare nella sua mente per estrarre i suoi pensieri. Volevo capire davvero perché prima in bagno si fosse comportato così.

"Terra chiama Lux. Siamo arrivate." La mia migliore amica mi risvegliò dallo stato di trance in cui ero finita e mi fece cenno di aprire lo sportello della macchina di Harry.

Appena misi piede fuori il vento quasi non mi trascinò con se, causandomi brividi di freddo in tutto il corpo.
Mi sarei ammalata sicuramente con solo questa camicetta, oltretutto ancora sporca, ed un paio di jeans.

"Prenderemo un accidenti Ví."
La mia migliore amica mi guardò roteando gli occhi e mi prese per mano trascinandomi con se dopo aver pronunciato un "sembra che tu sia appena uscita da una casa di cura".

Arrivammo accanto ad Harry e Zayn ed i loro amici. Erano tutti abbastanza grandi di età ed io mi sentivo una bambina in confronto a loro. Vicky invece sembrava a suo agio, mostrandosi disinvolta agli occhi di tutti.

"C'è troppo vento per creare il falò. Mi sa che dovremo solo tuffarci." Zayn era visibilmente dispiaciuto.

"Un bagno a mare? Con questo freddo? Non se ne parla." Dissi, sbarrando gli occhi. In risposta, un ragazzo alto e moro rise verso la mia direzione.

"Abbiamo affrontato di peggio con l'allenamento militare. Il freddo non ci fa paura." Mi guardò alzando le spalle, poi mi tese la mano. "Comunque piacere, sono Alex e questo è mio fratello minore Luke."

La strinsi e sorrisi "Sono Lux, questa è la mia amica Vicky."

"Ah ma noi la tua amica la conosciamo già. È una cara amica di Zayn, non è vero Zayn?" Luke guardò Zayn sorridendo in modo provocatorio.
Mi girai verso la direzione della mia migliore amica che era visibilmente arrossita alle parole di quel ragazzo.
Vicky? Con Zayn? Insomma gli opposti. Zayn era coperto di tatuaggi, tatuaggi che Vicky non avrebbe mai fatto sul suo corpo. Zayn era moro, con gli occhi scuri ed era di carnagione ambrata. Vicky invece aveva gli occhi verde chiaro, era bionda e aveva una pelle simile al colore della porcellana.
Se c'è una cosa che avevano in comune però era che entrambi erano estremamente riservati, ma se a Vicky piaceva mi sarei fatta dire tutto a costo di costringerla con la forza.

"Dobbiamo stare qui a prendere per il culo questo idiota ancora per molto?" Harry sembrava scocciato, come al solito.

"Okay, mister simpatia, cosa vorresti fare?" Alex gli mise una mano attorno al collo, abbracciandolo di fianco.

"Non so tipo affogarti in mare?" Harry lo prese in giro, poi afferrò il suo braccio di colpo e lo spostò.

"Se non fossi il mio migliore amico ti avrei già pestato a sangue, idiota".

Harry sorrise alle parole di Alex. "Impossibile, un soldato come me è difficile da trovare."

Roteai gli occhi, era anche un pallone gonfiato. Ottimo, pieno di pregi.

"A quanto vedo solo a Zayn non piacciono le forze armate." Vicky sorrise a Zayn mentre parlò.

"Sí piccola, sai che non mi piace la violenza." Zayn ammiccò verso Ví. Con una punta di ironia nella sua voce.

"Piccola?" sussurrai alla mia migliore amica che era di fianco a me. Lei di risposta mi sorrise di traverso.

"Quindi. Chi arriva ultimo paga la colazione domani?" Luke iniziò a correre verso la riva, togliendosi gli indumenti mentre si fiondava in mare. In risposta gli altri lo seguirono a ruota, compreso quella pazza della mia migliore amica.

"Non mi interessa non pagherò la colazione a tutti!" Urlai in risposta, sedendomi sulla sabbia.

"Hai freddo?" Sobbalzai sentendo la voce di Harry.

"Sto gelando" Parlai in risposta.

Mi girai verso di lui che era intento a togliersi la felpa di dosso.

"Che fai?" Gli domandai

"Metti questa felpa e non fare domande." Mi passò quell'indumento e si sedette sulla sabbia guardando verso i nostri amici.

"Perché ti comporti in questo modo?" Parlai. "Insomma prima mi insulti. Poi mi guardi come se volessi il mio aiuto dal tuo attacco di panico in bagno poco fa. Poi mi eviti del tutto e ora sei qui che mi dai la tua felpa." Dissi ancora, alzando poco a poco il tono della voce.

"Fa freddo. Odio le persone che si lamentano." Harry scrollò le spalle.

Sgranai gli occhi e lanciai la felpa verso la sua direzione.

"Puoi pure tenerla allora. E posso lamentarmi quanto mi pare."

"Secondo me hai appena compiuto quattro anni, non diciassette." Harry rise alla sua battuta. Poi mi rilanciò la felpa. "Mettila o lascio te e la tua amica qui sulla spiaggia dopo."

"Divertente. Non la metterò." Lo sorrisi beffardamente e rilanciai l'indumento. Non avrebbe vinto lui.

"Come vuoi" mi disse.

Passammo circa 10 minuti senza fiatare e a guardare i nostri amici giocare in acqua come dei ragazzini. Io stavo iniziando ad avere un maledetto sonno e il freddo che avevo su tutto il corpo non mi aiutava per niente.

"Cosa ti ha detto mio padre?" Harry mi risvegliò dallo stato in cui ero.

"Mi ha detto di tua madre se é questo ciò che vuoi sapere" non riuscivo a guardarlo in faccia, ma sentivo che anche lui non aveva girato lo sguardo verso la mia direzione. Entrambi ci parlavamo guardando verso quel mare infinito.

"Ti ha detto come é morta?"

"No" risposi "come é morta?" gli domandai, sicura che non mi avrebbe risposto.

"Si è suicidata quando avevo 8 anni."

Mi girai di scatto verso la sua direzione. Harry invece non si smosse continuando a guardare i ragazzi giocare in acqua.
Non parlai, rimasi in silenzio. Cercai anche di trovare le parole, di confortarlo in qualche modo o di cambiare discorso. Ma le parole non uscivano dalla mia bocca e avrei voluto scomparire in quel momento. Ero dispiaciuta per Harry ma so che avrebbe comunque cercato di sviare il discorso. Da quel poco che ho capito Harry non amava la compassione, quindi non gliel'avrei data.

Il sole stava sorgendo pian piano, segno che erano circa le 5 e mezza del mattino.

Strappai la felpa nelle mani del ragazzo affianco a me e la misi, senza emettere ancora un suono.

Harry sorrise di traverso "Mi devi una felpa, piccola ficcanaso."

Questo mi fece sorridere, ma cercai comunque di nasconderlo ai suoi occhi.

Aspettammo l'alba così, in silenzio. Quel silenzio che avrei capito mi avrebbe riempito i pensieri per un po' di tempo.

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Spazio Autrice:

fatemi sapere cosa ne pensate.
Scusatemi per gli eventuali errori,
li correggerò col tempo.

Lux

T.O.T.IWhere stories live. Discover now