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《Cazzo Liam mi sono cacciato in un guaio》
《Deve essere davvero enorme per chiamarmi alle 7.30 di mattina》
《Lascia stare, non posso più uscirne ormai》
《Cosa sarà mai successo Louis?》 dall'altra parte del telefono oltre la voce di Liam sento dei movimenti strani, poi dei sussurri soffocati:
《Che stai facendo?》
《Ma niente, sono a casa di Zayn》
《Scusa? Ma non vi stavate ancora conoscendo?》
《Ma smettila! Dimmi qual'è il tuo problema》 sbuffo mentre apro il portone dell'istituto, guardandomi in giro e sicuro che non ci sia nessuno racconto a Liam della gita a Madrid:
《E allora? Si chiama lavoro Louis, fa parte delle mansioni di un professore》
《Ma non capisci, ci sarebbe anche Harry e io...》
《Ancora con lui ce l'hai? Sai comincio a pensare che il problema non sia Harry ma tu》.
Mi blocco sul posto dopo le parole del mio migliore amico, incredulo nel sentirmele dire:
《Cosa vorrebbe dire? Non sono io l'alunno prepotente che non segue mai le regole》
《Ma davvero? Eppure mi hai detto che ultimamente non si comporta più in questo modo. Ti conosco Louis e sono certo che ci sia qualcos'altro sotto, qualcosa che non vuoi dirmi》
《Non hai capito niente, lascia perdere》
《Non è che invece in fondo ti piace quel ragazzo?》 per poco non inciampo per le scale, come cazzo può sapere Liam che... cioè no, non sa niente perché non è vero, io non provo proprio niente nei confronti di quel ragazzino impertinente.
《Ti sei fumato qualcosa per...》 mi interrompo quando passando vicino all'ufficio del preside, sento delle urla provenire da dietro la porta, non chiusa del tutto:
《Ehi Lou? Ci sei?》
《Devo andare》 chiudo la chiamata restando in ascolto, perché dopo la voce del preside, l'altra che sento sembra proprio quella di Harry.
Esploro il corridoio con lo sguardo per capire se sta arrivando qualcuno ma fortunatamente sembra tutto deserto:
《BASTA! Smetti di voler comandare e programmare la mia vita cazzo》
《Sei solo una delusione, ti comporti come un stupido ragazzino》
《NESSUNO TI COSTRINGE A STARMI DIETRO, non ho bisogno di te stronzo》
《Invece si, senza di me non vali niente, ti troveresti sulla strada dopo un giorno a chiedere l'elemosina》
《VAFFANCULO, preferisco chiedere la carità piuttosto che starti a sentire》
《Adesso piantala, sei una tale rottura di coglioni, ringrazia che ho promesso a tua madre che ti avrei preso a carico, altrimenti a quest' ora chissà dove stavi》
《SMETTI...》 rimango allibito a sentire quella conversazione, mi sembra di vivere un incubo quasi, poi il colpo di uno schiaffo mi riporta di colpo alla realtà:
《Adesso ascoltami bene, tu farai come dico io intesi? Sono io che comando qui ricordatelo》 le mie gambe iniziano a tremare di paura nel sentire le parole del preside, ma come cazzo si fa a trattare un figlio in questo modo?
É spaventoso, minacciare Harry con tale prepotenza, prenderlo a schiaffi e immagino non sarà la prima volta che succede; se il riccio fosse scappato per tali ragioni lo posso comprendere a pieno anche se la cosa migliore sarebbe una bella denuncia.
Mi perdo nei miei pensieri non accorgendomi della porta che viene spalancata dal mio alunno, lo vedo correre via con le lacrime agli occhi e in un primo momento ho l'impulso di seguirlo; forse in questo momento è meglio lasciarlo solo però, ha bisogno di sfogarsi, non credo verrà a lezione:
《Chiedo scusa, è qui da molto?》.
Sobbalzo spaventato quando il preside appare alle mie spalle, non posso fargli capire che ho ascoltato tutto:
《No no, io sono arrivato proprio adesso, sto andando in sala professori》
《Le do un consiglio, non si faccia impietosire da Harry, è un ragazzino ribelle e menefreghista, se non viene ripreso potrebbe compiere davvero qualcosa di terribile》.
Forse se queste cose mi fossero state dette i primi giorni di lavoro ci avrei creduto senza problemi, ma adesso, sentire il direttore parlare in questo modo del ragazzo dagli occhi verdi mi fa provare solo rabbia.
Non conosco quasi nulla di Harry ma non è la persona descritta da quest'uomo, non è un mostro come suo padre cerca di far credere a tutti.
Dopo scuola l'unico pensiero che mi attanaglia è quello di vedere il riccio, poter sapere come sta ma non so dove poterlo trovare; salgo in macchina pensando ad un modo per poter rintracciare dove abita o i posti che frequenta ma non ho idea di come fare.
Prendo il cellulare trovando due messaggi di Liam che mi chiede se sto bene e di richiamarlo appena posso, cazzo Liam! Perchè non ci ho pensato subito...
《Sei ancora vivo allora》
《Ascolta, devi aiutarmi, sei ancora con Zayn?》
《Si perché? Siamo a pranzo da...》
《Non mi interessa dove siete, ho bisogno di sapere dove abita Harry》
《Dio Louis! È una fissazione allora》
《Ti prego, è successa una cosa sta mattina e devo parlargli》
《Aspetta》.
Rimango appoggiato al sedile della mia auto ad aspettare, il telefono appiccicato all'orecchio e sorretto dalla mia mano tremante e mezza sudata; non so da dove mi sia nata tutta questa preoccupazione per il riccio, ma in cuor mio so che se non ci parlassi starei con l'ansia fino a domani mattina:
《Ascolta Louis, Zay dice che ha parlato con Harry e sta bene, gli ha detto che è a casa e non vuole vedere nessuno》
《Ok ma io ho davvero bisogno di vederlo cazzo》
《Calmati amico, non ti capisco proprio: prima ti sta sulle palle, poi lo vuoi evitare e adesso?》
《È una storia lunga ok? Sono successe delle cose tra me e lui che non ti ho detto, inizialmente mi davano fastidio si, volevo davvero togliermelo di torno ma poi forse ho capito che insomma...》
《Insomma non ti dispiace averlo intorno》 rimango in silenzio senza il coraggio di ammettere al mio migliore amico ciò che fin ora non ho mai ammesso neanche a me stesso.
《18, Elder Street》
《Cosa?》
《Dove abita Harry》
《Grazie Lee, davvero》 sorrido come un ebete al parcheggio vuoto della scuola mentre saluto il mio amico.
Inserisco quindi la via sul navigatore del telefono per poi partire titubante verso la mia meta.

HEY TEACHER (larry) Where stories live. Discover now