5. Famiglia è fiducia

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Renesmee
Dicembre è sempre stato uno dei miei mesi dell'anno preferiti. C'è il Natale; che è anche il compleanno di Will, e le vetrine dei negozi si riempiono di luci e colori, si respira un'atmosfera serena e leggera. Il Natale in casa Cullen è sempre stato fantastico, e noi Cullen-Black non siamo affatto da meno.
«Dottoressa Cullen, per oggi abbiamo finito con gli appuntamenti. Può andare», mi annuncia la mia segretaria.
«Grazie, Barbara». È stata una giornata piena, ma amo molto il mio lavoro: sono una psicologa, e in futuro conto di prendere altre lauree... Mi piacerebbe superare papà! Mi è sempre stato detto che sono brava a capire le persone, a farle stare meglio e a dire sempre la cosa giusta. Non saprei dire se effettivamente è davvero così, ma ricordo che la chiacchierata che ebbi con Sam Uley anni fa ebbe esattamente l'effetto desiderato. Mi piace essere utile alle persone, se è un dono perché non approfittarne?
Indosso il cappotto e la sciarpa, anche se la mia temperatura mi permette di non soffrire il freddo, e recupero le mie cose. Saluto Barbara e mi preparo per tornare a casa. So di non dimostrare i miei anni, e al momento riesco a mascherare la cosa grazie ai trucchi che mi ha insegnato zia Alice. Ma fra qualche anno l'opzione sarà trasferirsi in un altro luogo o rinunciare a qualsiasi contatto con gli umani. C'è anche l'opzione del cambiare luogo di lavoro usando dei documenti falsi, mi sembra decisamente la più allettante.
Salgo in macchina e metto su un po' di musica, ogni volta che passano una vecchia canzone mi sento particolarmente nostalgica.
All'improvviso sono costretta a frenare di botto, ci sono diverse macchine della polizia e altre auto ferme. Accosto al ciglio della strada e scendo per cercare di capire cosa sia successo.
«Signora, stia lontana - mi dice uno dei poliziotti, venendomi incontro. - Mi dispiace ma al momento la strada è bloccata», prosegue.
«Un incidente?».
«Sì, una delle auto coinvolte era rubata e il guidatore è scomparso», mi risponde, lasciandosi sfuggire fin troppi particolari.
Noto un uomo disteso su una barella, l'ambulanza lo sta caricando sul furgoncino. Il poliziotto mi spinge a tornare verso la mia auto.
«Sì, c'è stato un ferito, ma niente di grave. Vada a casa, signora, non è il caso che veda».
Torno in macchina e imbocco sulla deviazione, ciò che ho appena visto mi ha lasciato una sensazione sgradevole. E, come se non bastasse, la strada che sono stata costretta a prendere mi fa allungare il percorso per tornare a casa. Cerco di concentrarmi di nuovo sulla radio, ma questa volta è inutile. Quando finalmente svolto per andare verso La Push, la strada è deserta e poco illuminata. Mi vengono i brividi...

«Ehi, mamma», mi saluta Sophia appena varco la soglia di casa.
«Che hai, stai bene?», mi domanda subito Jake notando la mia faccia ancora sconvolta. Mi sfilo il cappotto e la sciarpa, Jake viene ad aiutarmi per poggiarli sopra all'appendiabiti all'ingresso.
«Sai, c'è stato uno strano... incidente, ho avuto come una strana sensazione», confesso a Jake.
«Ne parliamo dopo, Ness», risponde misterioso lanciando uno sguardo verso i ragazzi, ed io capisco subito che loro devono restarne fuori. C'è qualcosa che dovrei sapere...
«Okay». Vado in camera per cambiarmi i vestiti, cercando di non pensare troppo all'incidente e alle parole di Jake.
Tornata in cucina, mi siedo a tavola per mangiare insieme ai miei figli e a Jacob.
«Ho cucinato io, spero che la pasta sia buona», mi dice Sophia.
«Altrimenti vi arrangiate e andate a caccia nei boschi», risponde Will mettendosi a ridere.
Accenno un sorriso, servendomi un po' di pasta.
«È buonissima, Soph, davvero», esclamo assaggiandone subito un altro boccone.
Michael è un po' strano, è tutto concentrato a mangiare e a lanciare sguardi verso il televisore.
«Papà, passami il telecomando», dice rivolgendosi a Jake.

È stato rinvenuto sul monte Rainer il cadavere di un escursionista, ancora da identificare. Gli inquirenti vogliono la massima riservatezza sulla questione, al momento tutto ciò che sappiamo è che l'uomo potrebbe essere stato aggredito e ucciso da un animale. Sarebbe il quinto attacco animale in un mese...

La giornalista, una bionda svampita, inizia ad intervistare per strada gente di Forks e dintorni, con le solite domande un po' banali del tipo "Ha sentito degli attacchi animali?", "Lei ha paura?".
Distolgo lo sguardo dal televisore, lanciando un'occhiata furtiva a Jacob, che finge di schiarirsi la voce.
«Papà, ne sai qualcosa?», domanda Will, come sempre troppo sveglio per i suoi dieci anni.
«In realtà sì, Will - gli risponde Jake con prontezza. - Si tratta davvero di un animale, è un grizzly. Se ne sta occupando Matt, non è semplice da catturare». Però, devo ammettere che Jake è davvero un ottimo bugiardo quando si tratta di proteggere i nostri ragazzi.
«Ma uffa, papà, che aspettavi a dirmelo? Devo per forza aspettare di essere un lupo per sapere le cose?», insiste Will.
«Neanche io so le cose, Will... nonostante la lettura nel pensiero...», osserva Michael con sarcasmo.
«È perché sei ancora piccolo, Mickey. Una volta ci trasformavamo in un età più consapevole», risponde Jake buttandola sul ridere.
«Be', certo... tra quindici anni e sedici c'è una grande differenza, papà!», aggiunge Sophia, iniziando a ridere. Jacob è riuscito a farli distrarre, ora la conversazione si è spostata sull'argomento "scuola".
Tutti e tre hanno una media altissima, anche se i professori hanno da ridire su alcuni comportamenti di Michael; dicono che è un gran chiacchierone e fa distrarre i compagni. Che ci posso fare, ha ereditato molto del carattere solare di Jake...

Forever Dawn ~ Cullen-Black's Chronicles (Twilight Fanfiction)Onde histórias criam vida. Descubra agora