violet tulip

Reminiscenza

Il mio primo ricordo della mia infanzia bruciata è cosi confuso. E' come una fiamma che emana luce opaca e non ti fa percepire la nitidezza delle cose. 

Avrò avuto all'incirca tre o quattro anni. Una piccola casa di legno vicino a quella che possiamo definire una cascata, e un fiume attraversato da un ponte dondolante fatto di corde e legno. Gli odori un tempo mi impregnavano l'olfatto, ma adesso non me ne ricordo neanche uno. Gli odori di quei piccoli fiori, forse primule di diversi colori, il prato e l'acqua limpida. Sono tutte immagini sfuocate come una foto non messa bene a fuoco.

Io che gioco, con che cosa? Non so, ma per uno strano motivo amavo quel ponte con quel suo equilibrio precario, quell'equilibrio che poi sarebbe diventato l'andamento lento e veloce, forte e piano della mia vita confusa e nitida. Può sembrare strano, ma forse, è dai primi ricordi che dovremo prendere spunto per capire la nostra vita, o almeno cercare di darle una qualsivoglia sorta di spiegazione. Infatti mi basta pensare che quel luogo rispecchia tutta la mia storia vissuta finora. Come quel fiume per niente largo ma che dinanzi ai miei occhi piccini sembrava infinito; oppure l'acqua ora limpida, ora torbida, ora calma come i battiti lenti e costanti di un cuore di un bimbo che dorme, ma subito dopo agitata come il battito accelerato di un adulto, che nella sua inquietudine non riesce a prendere sonno. Il cielo ora sereno e poi nuvoloso ,cupo, nero. Il verde del prato brillante ma poi perdeva di vigore, di vitalità . Un continuo alternarsi e riconfermarsi, come una continua e perpetua lotta tra due anime, tra il bene e il male, tra notte e giorno o semplicemente il corso della vita. 

Non so, probabilmente, e dico forse starò solo vaneggiando. Tuttavia in qualche modo sono più che certa, che quello che sto scrivendo ora come ora abbia un significato o almeno una spiegazione, poiché credo, anzi ne sono totalmente convita del fatto che il nostro destino, o il corso della nostra vita, lo si possa  in parte interpretare dal nostro primo ricordo, dalla nostra prima reminiscenza.