But you got stars, they're in your eyes - L.S.

capitolo 1

Prologo

Era una notte buia illuminata dal fioco bagliore della luna e delle stelle e il capitano Louis Tomlinson stava rimuginando pensieroso sul ponte della sua nave, la Golden Line, con i capelli scossi dalla fresca brezza marina e gli occhi puntati verso l'orizzonte. Doveva prendere quella che forse sarebbe stata la decisione più importante della sua vita da pirata, ma dei passi lo riscossero dalla sua riflessione. Una mano gli si posò gentilmente sulla spalla e gli carezzò piano il braccio. Louis riconobbe quel tocco e sorrise tra sè e sè.

"Zayn, cosa ci fai qui?" il capitano ruotò piano la testa verso il suo amico.

"Cosa ci fai tu qui, Lou. Stai ancora pensando a quel ragazzo, vero?"

"Non riesco a levarmelo dalla testa... Ormai ho la mente piena solo della sua immagine e non so come liberarmi da questa ossessione."

"Tesoro, sto cercando di capire come ti senti, davvero, ma ora dovresti proprio andare a riposare... Non è la prima notte insonne che passi e tutte queste ore sveglio non ti faranno bene. Per favore, andiamo a letto, e ti prometto che penseremo domani a questa storia, quando saremo più lucidi e senza i postumi di una sbornia."

"Non riesco più ad aspettare, non ce la faccio, devo averlo e non avrò pace finchè non sarà qui con me. Ho passato troppi giorni ad osservarlo passeggiare per le strade di questa squallida cittadina, mentre rendeva tutto e tutti più raggianti solo sorridendo. Pur non avendolo mai conosciuto mi sta mandando fuori di testa con quel sorriso smagliante e quei saltelli che fa mentre cammina, pensando a chissà cosa. Ho bisogno di lui o morirò, ne sono più che certo."

"Non essere così drammatico. E poi è rischioso, lo sai"

"Sì, lo so. Ma sono pronto ad andare in prima persona a prenderlo pur di non aspettare altro tempo. Sei con me, Zayn?"

"Certo che sì, tesoro, lo sarò sempre. Ma questa volta penso che tu stia facendo un errore"

"Tu non capisci, è troppo importante per me. Ho bisogno di andare da lui"

"Lou, lui non è come noi, non si troverà bene qui sulla nave, lo renderai solo infelice.

"Cosa ne sai tu? Come fai a sapere che invece non è proprio un'avventura quella che sta aspettando da tutta la vita? Non cambierò idea, mi dispiace. Se non mi accompagnerai tu, andrò da solo e lo porterò qui con le mie sole forze."

"Perchè devi essere così cocciuto? Se io stanotte ti aiuto, poi, quando ti ritroverai a disperarti per un uomo, come la volta precedente, la mia spalla non diventerà uno stupido fazzoletto per il tuo mocciolo. Io ti ho avvertito."

"D'accordo, come vuoi. Ora andiamo a prenderlo, però" le parole del castano suscitarono una risata sbuffata nel moro che, anche se riluttante, andò a prepararsi per rendere felice il suo amico, per la millesima volta.

Louis, rimasto da solo sul ponte, ritornò a guardare l'orizzonte e, con un sorriso che non riusciva a contenere prese un respiro profondo e si preparò mentalmente per il momento per cui aveva atteso di più in tutta la sua vita.

"Finalmente ti conoscerò, non sto nella pelle, ricciolino. Staremo bene, solo io, te e il mare"

∘ ∘ ∘

Harry era steso sul tetto di casa sua, come ogni notte di luna piena, a guardare il cielo, tentando di riconoscere le costellazioni che sua sorella Gemma gli aveva insegnato. I suoi occhi brillavano come due pietre preziose sotto il cielo stellato e le sue fossette erano scavate profonde sul suo viso. La notte era decisamente il momento della giornata preferito da Harry, perchè poteva stare un po' da solo e far viaggiare la mente verso mondi lontani che lui non avrebbe mai avuto la possibilità di esplorare; la gente glielo diceva sempre che era un giovanotto con la testa fra le nuvole, ma Harry pensava che la sua città fosse così noiosa e grigia in confronto agli universi che lui poteva creare solo chiudendo gli occhi. Perciò che male c'era? Io sono quello che sono, si ripeteva sempre Harry, e nessuno poteva convincerlo che ci fosse qualcosa di sbagliato in ciò.