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"Signora, cosa posso dirle? Per ora le abbiamo messo il collare per immobilizzare il collo dopo il colpo che ha preso, abbiamo cercato di curare la ferita in testa e le abbiamo messo tre punti. Fortunatamente il fisico ha subito poco grazie al suo amico che ha cercato di difenderla dal colpo. Ma le sue conseguenze sono in testa, ha avuto un piccolo trauma cranico. Ciò significa che avrà difficoltà a ricordare, piano piano tornerà tutto come prima grazie a delle terapie basate sui ricordi. E deve volerlo lei"

Adesso sua madre ha trovato una spiegazione, al suo risveglio Giulia non aveva chiesto nulla, neanche di Giovanni, come se per lei non esistesse più.

"Ho un telefono?" Chiede a sua madre.

"Si è rotto tutto, Giulia" risponde lei. "Oggi torniamo a casa, sei pronta?"

Sui padre la prende in braccio e la porta in macchina, arrivati a casa fa lo stesso fino a farla stendere nella sua camera.
Adesso doveva cercare di riaffiorare i ricordi, quindi piano piano si mise a vedere le fotografie che aveva attaccato alla parete, ma non riusciva a ricordare nessuno di loro. Neanche la sua amica Rosa.

Sua madre decise che si sarebbe presa una pausa dal lavoro e dal resto, fin quando non si fosse ripresa del tutto per affrontare la sua vecchia vita.

"Questo lo ricordo" sorride guardando una foto di lei che balla. La sua passione non poteva dimenticarla.

Ma cosa succederà se non dovesse mai più ricordarsi nulla?

"Ma ho degli amici?" Chiede Giulia.

Sua madre resta qualche secondo in silenzio. "Per il momento devi riposare"

"Nelle foto in camera ci sono delle persone ma io non riesco a ricordarle"

"Ci riuscirai con il tempo, tesoro"

Insieme si siedono sul divano e suo padre come sempre accende la TV, stava facendo un programma di musica per i giovani, puntate registrate settimane fa. I suoi genitori non potevano credere ai loro occhi, Giovanni era uscito in televisione ed era un esibizione registrata prima che accadesse tutto ciò. "Questa è per te!" Fece un cuore con le dita e iniziò a cantare una nuova canzone. Forse cantando una vecchia, Giulia poteva ricordare.

Ma nulla.
I suoi genitori la guardano ma lei sembra non conoscere nessuno, neanche che quella canzone è dedicata a lei. "Che bella voce e che bella canzone, magari qualcuno la dedicasse a me" sorride lei.

Sua madre asciuga una lacrima senza farsi vedere.
Ma come si può dimenticare un amore così grande?

Le giornate per Giulia passavano così.
Dormiva, mangiava e faceva domande.
I tanti medicinali le portavano parecchia sonnolenza e dopotutto doveva anche riposare.

Quel giorno in casa non c'era nessuno e Giulia, facendo sempre attenzione al collo si stava vestendo per andare all'appuntamento con il dottore.
Suonano alla porta e lei con calma va ad aprire.

"Ho saputo quello che ti è successo e sono venuto a farti visita. Come stai?" Era Sebastian e lei non stava capendo nulla.

"Io ho avuto un incidente e ho preso una botta alla testa, ricordo poche cose e tu non sei tra queste. Chi sei?" Giulia si chiedeva chi fosse per conoscere anche la sua abitazione.

Lui prese il cellulare e gli fece vedere i video loro, delle loro esibizioni e della loro accademia. Erano colleghi di lavoro e comunque avevano condiviso la loro passione. "Diciamo che più o meno questo lo ricordavo ma non riuscivo a mettere insieme i pezzi"

Sua madre arrivò e sobbalzó vedendo un ragazzo in casa sua, aveva avvisato tutti i suoi amici di quello che fosse accaduto e neanche Rosa si era presentata. O almeno non ancora.

"Mamma, lui è un mio collega. Diciamo che ricordo qualcoda" ride lei e sua madre respira tranquillizzandosi. "Andiamo a prenderci un caffè insieme e poi vado in ospedale, ti chiamo io se c'è qualcosa che non va"

Era la prima volta che usciva da sola dopo l'incidente, ed ad aiutarla non c'era Giovanni.

Si siedono in un bar e prendono un caffè freddo, ridono e scherzano, parlano del loro lavoro e Sebastian ricorda l'ultimo discorso che lei fece a lui. Forse non così, ma le serviva davvero una pausa da quello. "Ho sentito che devi andare in ospedale, se vuoi ti accompagno"

"Volentieri" fa lei.
Si alza e attraversa la strada, ma poi si blocca e guarda la macchina venire  verso di sé. Inizia a trmare fin quando Seb non la prende rimettendola sul marciapiede. "Tutto okay?"

"Si, solo che non so. Ho avuto un accenno del mio incidente forse. Non ricordo nulla. Stavo guidando e ho sbattuto."

Ma sebastian sa che non è questa la verità. "Eri da sola?"

"Si, è quello che ricordo" I dottori avevano detto di non contraddirla, tutto parte dalla testa e quando lei si fosse sentita pronta allora avrebbe ricordato.

La bellezza dell'essere.Where stories live. Discover now