La contorta mente di Hope (3)

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Josie's POV
Quella luce... quella luce blu così intensa che avrebbe accecato chiunque...
Misi una mano davanti al volto cercando di riuscire ad intravedere  quel che stava succedendo ma, ovviamente, non riuscii a vedere niente!

Andiamo,Josie, potevi anche immaginartelo, dopotutto.

Fino a qualche secondo fa credevo che la luce blu provenisse dalla porta aperta davanti a me ma, come al solito, mi sbagliavo.

A mio malincuore la porta si chiuse lasciandomi lì, da sola, dentro quella-....
Quello spazio temporale senza dimensione, luce o tempo.
Dopo qualche decina di secondi mi rimangiai quello che avevo appena pensato: non ero sola.
Lo costatai subito dopo che mi sono alzata da terra.

Una volta in piedi riuscii chiaramente a vedere una persona dietro di me. Una persona con un serpente VIVO che le girava intorno...

Che orrore! Ma proprio un serpente doveva esserci!?

Una luce fioca arancione, ma non troppo, avvolgeva la persona seduta sulle sue ginocchia con il capo abbassato in segno di arresa. Stava piangendo. Stava piangendo in silenzio, come una donna: senza farsi sentire.
Non volevo avvicinarmi troppo... non volevo rischiare, all'inizio, ma, alla fine, ripensai a tutto ciò che Hope fece pur di salvarmi dalla mia mente testarda... lei non si tirò indietro e, adesso, toccava a me aiutarla!

Feci un passo, e poi un altro.
Ad un certo punto sentii una voce lontana, molto lontana. Non sembrava provenire dalla mia stessa "dimensione".
Era una voce maschile.
La riconobbi subito "Josie, Josie, tutto bene tesoro?" sorrisi istintivamente a quel tono di voce amorevole.
"Sì, papà" risposi, anche se sapevo che non mi avrebbe sentita.
"Sono sicuro che ce la farai e sono sicuro che tu mi stia sentendo ora. Fai quello che è giusto per Hope. Non scoraggiarti e non perdere la calma. Sii razionale, ti prego." sento che sospira sconsolato "io rimango qui, sono qui e aspetto che voi vi svegliate." sorrido.

Sento le sue labbra schioccare su una delle mie guance e mi accarezzo la guancia sinistra.

Ma che cavolo sto facendo! Sono qui per Hope, non per ascoltare mio padre!

Scossi freneticamente la testa come per dirmi 'Hey Josie, concentrati e non perdere tempo: ogni secondo è importante'

Mi mancavano ormai pochissimi passi per arrivare alla persona seduta lì a terra, non sapevo se era effettivamente Hope, ma, in ogni caso, devo assolutamente trovarla!

Mi misi a correre per tagliare quei pochi centimetri che ci separavano. Il serpente, avvistatami, cominciò a sussurrarmi un qualcosa "Ssssai carissssima, tu non puoi fare asssolutamente niente per sssalvare la tua amichetta" ridacchia con fare malefico e compiaciuto " lei è sssolo e per sssempre mia, mi appartiene" rabbrividii.

"Sei solo uno stronzo" lo guardai furiosa "o forse mi devo correggere, stronza?" non ci impiegai più di un minuto scarso a capire CHI cavolo era quel dannatissimo serpente.
"Vedo che mi hai riconosssciuta, brava sssstreghetta" quanto odio il suo sibilare!

Decido di non curarmi un secondo di più del serpente e giro leggermente la testa verso destra, dove c'è la persona.
Ok, ho appurato che è una ragazza.
Continua a singhiozzare...
Mi metto difronte a lei imitando la sua posizione.
"Hey.." sussurrai, per poi alzare la sua testa con due dite poste sotto il suo mento.

Si, era decisamente Hope...

Quel faccino così  delicato e perfetto, nel giro di pochi anni,  venne marchiato da tanta sofferenza e dolore.
Aveva tutto il volto bagnato dalle lacrime che non avevano la minima intenzione di cessare.
Non mi guardò neanche negli occhi... non gliene do una colpa.
"Hope, sei tu?" dissi incerta ma con un filo di speranza nella mia voce "puoi sentirmi? So che ci sei..." le accarezzai il viso.

"Guardami" le dissi, mentre il serpente continuava ad infastidirmi. È come se non volesse che io risvegli Hope...
"Hope, sono io Josie. Guardami"
Finalmente notai un filo di coscienza nei suoi occhi fissi sul pavimento.
"Mamma..." sussurrò.
"No, no Hope, è solo frutto della tua immaginazione: tua madre non è qui! Tua madre sta bene" dissi, cercando di essere il più convincente possibile.

"Josie..?" disse quasi in un sussurro mentre alzò il suo sguardo misto fra incredulità e stanchezza.
"Sì, sì Hope, sono io! Sono Josie" dissi felice prendendole le mani.
"Josie, non ce la faccio.." disse con voce tremante.
"A fare che, Hope? Tu ce la fai sempre"
"No, no non è vero! Smettila di illudermi! Smettetela tutti quanti!" si porta le mani fra i capelli, è sul punto di urlare...
"Hey, hey calma. Nessuno di sta illudendo!"
"Sì, invece! PERCHÉ SONO SEMPRE IO QUELLA CHE DEVE SOFFRIRE!? PERCHÉ SONO SEMPRE IO QUELLA CHE RICEVE LE BATOSTE PEGGIORI?! PERCHÉ SONO  SEMPRE IO A RIMANERE SOLA?! E, SOPRATTUTTO, PERCHÉ MI FA COSÌ TANTO MALE LA TESTA, DANNAZIONE!" scoppiò a piangere in una maniera isterica.

"Hope, smettila: mi stai spaventando..."
"SENTO DELLE VOCI, DELLE VOCI INSOPPORTABILI! MI STANNO CONSUMANDO DA DENTRO! FALLE SMETTERE, JOSIE, FALLE SMETTERE!" ha le mani nei capelli e si muove avanti e indietro, proprio come una pazza psicopatica.

Delle voci.. delle voci..

C'è qualcosa che non va... DOV'È IL SERPENTE?!

Proverò a lasciarti andare...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora