Iʟ ᴛʀɪᴏ ᴀʟ ᴛᴇᴍᴘᴏ ᴅᴇɪ Mᴀʟᴀɴᴅʀɪɴɪ [RISCRITTURA]

⁰⁰ ᴛʀɪᴏ ᴀɴᴅ ᴍᴀʀᴀᴜᴅᴇʀs

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ɢᴏʟᴅᴇɴ ᴛʀɪᴏ

ESSERE SOPRAVVISSUTI AD UNA GUERRA NON É FACILE. Gli incubi, le perdite, i sensi di colpa. Tante sono le emozioni che si provano, non si capisce il valore di una persona fino a quando non la si perde. 

Harry Potter camminava a pari passo con questo sentimento dall'età di appena un anno, dal giorno di quel fatidico Halloween quando i suoi genitori si sacrificarono per lui, per loro figlio, questo però non era rilevante per la Signora in Nero che quando si presentava si portava via un pezzo di cuore, un pezzo della persona che eri, un pezzo della tua anima. 

Perdere qualcuno non era un qualcosa di banale, altroché, era indubbiamente la cosa più dolorosa che poteva capitarti. Cerchi in tutti i modi di convincere la tua coscienza del contrario, del fatto che non era possibile una cosa simile, non c'era modo che tu ne eri uscito vivo e l'altro no, e nonostante la tua mente ne era consapevole ed automaticamente aveva incominciato a mettere il ricordo infelice negli angoli più bui della memoria, il cuore non poteva accettare un dolore simile. 

Poi, tutto ad un tratto, la consapevolezza che non avresti più rivisto quel qualcuno arrivava a galla, inondandoti come un fiume in piena contenente una quantità enorme di strazio dove non potevi fare altro che annegare. Essere appena maggiorenni ed in un certo senso orfani dopo aver tolto la memoria ai propri genitori, per proteggerli, non era una situazione facile da affrontare e Hermione Granger ci provava, cercava di resistere, di non cadere a pezzi, per la sua famiglia ormai ridotta a sole due persone e forse qualcun altro.

Si chiedeva costantemente perché erano sempre le persone buone che se ne andavano invece di quelle malvagie, quelle che uccidevano e torturavano non curandosi minimamente di distruggere la vita a qualcuno. I mangiamorte, un'unica parola che incuteva timore a molti, non si capacitava di come un umano potesse compiere tali atrocità e non aveva una risposta alla sua domanda. Aveva letto su giornali e libri che i sostenitori di Voldemort erano spietati e ne aveva dubitato a lungo finché non l'aveva subito sulla propria pelle. Se lo sarebbe ricordata vividamente fino alla fine dei suoi giorni, quell'atroce risata e l'immenso dolore che aveva provato, un fatto che le si era cicatrizzato sul braccio.

Non sarebbe in grado di esprimere il sollievo che aveva provato, dopo aver passato tutto quel tempo a soffrire dalla seconda maledizione imperdonabile, nel sentire la voce del suo migliore amico, un fratello per lei e quella di Ron Weasley, un migliore amico che ora era suo ragazzo, la persona che non aveva capito di aver sempre amato fino a quando la paura di morire e la paura di perderlo non le aveva chiarito le idee.

Avevano avuto modo di parlare dopo quel bacio improvviso e ora come ora il ragazzo si sentiva di essere la persona più fortunata al mondo. Forse era il più distrutto, se così si poteva sostenere.

Aveva perso suo fratello in un piccolo attimo e non solo lui. La nube di tormento che era scesa sulla sua famiglia lo stava facendo uscire pazzo da questa situazione. La morte di Fred aveva separato i Weasley in un modo che nessuno aveva osato immaginare.