02.

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SECOND EPISODE
"arrivati" mayron annuncia il nostro arrivo davanti la magione. una villa grande, curata, e accogliente, al centro di figure eight.
quasi mi metto in imbarazzo a guardarla, è così bella, che non sembra proprio adatta al mio stile di vita. beh, non decido io dove stare. metterò in atto il mio istinto di sopravvivenza in questo mondo di ricchi.

ad aiutarmi a scaricare le valigie dal bagaglio, è il maggiordomo. un uomo sulla settantina, ma tanto arzillo. non ha dato segni di sofferenza, nonostante abbia trasportato quattro valigie fino al portico.

"come ti sembra?" jonelle mi poggia una mano sulla spalla, cogliendomi di sorpresa mentre mi guardo intorno. mi soffermo sulla vista: da qui si vede benissimo la spiaggia e il mare. più lontano il molo, da dove partono innumerevoli barche.

"più in là c'è la palude, e poi, prendendo la barca ci sono tanti isolotti da visitare" la donna bionda indica con il suo indice tutti i posti elencati.

"dai ragazze, venite" il mio nuovo padre ci invita ad entrare, quasi con un po' di fretta.

salgo le scale del portico, e wow. davanti a me un salone immenso, con colori principali il panna e il beige. sulla destra la grande cucina e la sala da pranzo. e le scale, che porteranno alla zona notte.

ma non c'è solo questo. cosa? un catering in casa.
rimango con gli occhi spalancati, quando vedo gente vestita con abiti costosi e di lusso che si sorseggiando dello champagne servito da una cameriera.

uhm, queste cose le ho viste solo nei film.
"sarah, vieni qui" all'unisono, mayron, chiama dalla folla qualcuno. sarah. chi sarà?

di fronte a me una ragazza biondina, di media altezza, che indossa un vestito cipria che arriva alle ginocchia. "piacere di conoscerti, io sono sarah cameron, vivo accanto a te" mi pone la mano, che stringo un po' incerta.

mi presento a mia volta. pensandoci, di fianco c'era una villetta davvero imponente, credo fosse a tre piani, ma non ho avuto la premura di domandare chi fossero i miei vicini di casa.

"e loro sono mio padre, ward, e rose, la sua compagna. poi ci sono i miei fratelli, rafe e wheezie" la signorina sorride, mostrandomi i componenti della sua famiglia, che si sono ritrovati proprio dietro di lei. sembrano davvero a modo, e si, molto ricchi.

"volevamo preparare proprio una festa di benvenuto per te. spero non ti dispiaccia, ma ci avrebbe fatto piacere se tutti noi ti avessimo conosciuto" dichiara jonelle. "è davvero fantastico, vado a farmi una doccia  e arrivo" ops, e ora dove è la mia stanza.

per fortuna mayron capisce il mio disorientamento, e ad essere dichiarata come mia accompagnatrice è elinor, la quale si avvicina, e svogliatamente si presenta.

mi invita a seguirla, e arriviamo così al piano di sopra. "questa è la tua camera, hai il bagno in stanza. quella affianco è la mia. ci entri solo con il mio permesso. sono autorizzata a mettere cose nel tuo armadio se il mio non bastasse. ovviamente questa cosa non è reciproca, poiché le mie cose non vanno toccate" non ho neanche il tempo di replicare che la rossa ha già chiuso la stanza.

simpatica. mi ci abituerò.

la stanza è bianca, letto a baldacchino, e sotto la finestra una scrivania che da proprio sul mare.
quanto bello il bagno in camera. ricordo che nella mia casa a charleston, la mattina, mi svegliavo una mezz'ora prima per prepararmi perché, appena sveglia, questo era occupato da mio padre, poiché avevamo gli stessi orari. capitava facessi tardi a scuola proprio per questo.



finalmente riesco a gettarmi sotto la doccia, oramai completamente sudata. siamo in pieno luglio, e il viaggio dall'istituto fino ad outer banks è durato molto. c'era tanto traffico, e il sole picchiava forte.

sιmιᥣᥲr // jj maybankWhere stories live. Discover now