Ventuno - Shower

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Niall sospirò, facendo ondeggiare la busta che teneva tra le mani. Aveva trovato solo poche cose che potessero essere utili per la richiesta che Zayn gli aveva fatto, ma era comunque felice di essersele procurate, anche se non aveva capito fino in fondo il desiderio che si celava dietro a quegli oggetti che gli erano stati richiesti così disperatamente. La busta conteneva solo un una manciata di fogli bianchi, delle penne e una matita. Non era riuscito a trovare neppure una gomma o un temperino, ma sperava che al moro sarebbero bastati. Scosse un attimo la testa per scacciare via l'immagine del volto profondamente triste di Zayn, quando lo aveva guardato con quella disperazione negli occhi che gli aveva gelato il sangue nelle vene.

Pensò a come erano andate quelle settimane, a come Zayn si fosse catapultato nella sua vita senza chiedere il permesso, a come avesse semplicemente alzato lo sguardo per far incrociare due paia d'occhi che ora non riuscivano più a non rincorrersi. Era difficile da spiegare perché Niall era consapevole del fatto che a Zayn probabilmente non fregava nulla, sapeva che lui era stato solo un espediente per divertirsi un po' dopo una serata fuori che, almeno per lui, era del tutto normale. Un po' si sentiva usato per questo, ma non poteva far a meno di sorridere nel ricordare quella notte, nel ricordare il bacio che si erano scambiati al Venice, nel ricordare il succhiotto che gli aveva sfacciatamente lasciato la prima sera che era stato lì. Tutte piccole cose che in fondo dimostravano che si era meritato qualche attenzione, e il suo stomaco faceva una giravolta ogni qual volta il pensiero lo sfiorava. In fondo lo aveva scelto lui per andare alla festa, in fondo lo aveva scelto lui per passare la notte, in fondo forse non gli era proprio indifferente dal punto di vista estetico, ed era qualcosa che lo rendeva estremamente contento.

Zayn era un po' una montagna russa: andava sù, andava giù, a destra, a sinistra, faceva le giravolte, e non c'era un singolo momento in cui si potesse prevedere un suo movimento. Credevi che sarebbe andato a destra? Sbagliato, lui se ne andava a sinistra. Ma non c'era davvero cosa più bella e intrigante di questa, e Niall non vedeva sinceramente l'ora di poterlo conoscere meglio, se mai ci sarebbe riuscito.

Una cosa però lo spaventava: i suoi demoni. Niall era riuscito a capire che questo era un reale problema di Zayn, aveva capito che aveva avuto tanti di quei problemi che numerarli sarebbe stato inutile o impossibile e che gli sembrava impossibilitato a risolverli sia da solo sia con l'aiuto di chi che sia. Ma a questo ci avrebbe pensato dopo.

Prese un respiro quando si ritrovò davanti alla porta del suo bangalow e infilò una mano in tasca alla ricerca delle chiavi per aprire la porta. Fece scattare la serratura ed entrò, Zayn dormiva. Era rannicchiato sul letto in posizione fetale, con la testa immersa tra il petto e le braccia, e russava leggermente.

Niall sorrise e decise di non svegliarlo. Posò la busta con le cose sulla cassettiera grande e ne tirò fuori un foglio e una penna scarabocchiando poche parole.

Poi rimise tutto al suo posto, comprese le chiavi del bangalow, e usci chiudendo la porta piano per non far rumore e per non svegliarlo, decidendo che sarebbe andato a suonare la chitarra.

-

Si sentiva quasi un pervertito, non si sentiva nemmeno se stesso mentre faceva uscire dalle proprie labbra quelle parole così.. desiderose, provocandolo. Solo che ricordava bene la sensazione delle mani di Louis sul corpo, che quasi lo modellavano a suo piacere come uno scultore che lavora sulla sua opera. Ed era una sensazione che probabilmente non avrebbe mai smesso di desiderare.

Harry non si era mai drogato, ma c'era qualcosa che gli diceva che forse la sua droga sarebbe diventata proprio Louis, i suoi occhi, le sue mani, e tutto quello che potevano fare insieme.

Louis invece era profondamente colpito da quello che aveva detto il ragazzo riccio, ma lo intrigava fin troppo. Harry aveva dimostrato di aver capito cosa voleva far intendere quando gli aveva chiesto di frequentarsi: l'ultima cosa che cercava era l'amore, ma divertirsi con un surfista dal fisico niente male non gli faceva certo schifo, anzi. Perché Harry era bello, e nemmeno uno stronzo come Louis poteva negare una cosa simile. Certe cose sono così e basta. Ma non avrebbe mai approfittato di lui, ed era bello sapere che Harry era così docile e pronto a lasciarsi andare a quella malsana relazione che stava inevitabilmente crescendo tra di loro, senza opporsi minimamente. Anzi, incoraggiandola per primo.

Lately | Larry StylinsonWhere stories live. Discover now