I Want You

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Ogni volta che lo riterrai opportuno 
accendi un sogno e lascialo bruciare in te.


"Tu sei qui Lou? Come è possibile? Ti ho visto salire in macchina, ho visto l'auto di tuo zio partire." disse Harry sgranando gli occhi sotto uno dei tanti lampioni che costeggiavano la strada della via di Louis.
"Un minuto prima non c'ero, adesso sono qui. Sei felice?" rispose il liscio sorridendo. Di uno di quei sorrisi da illuminare ogni cosa anche di notte.
"Certo che sono felice, sono felicissimo."
"Sono felice anche io." 

Harry si mise le mani in tasca, quasi in imbarazzo. I suoi grandi occhi non ci potevano davvero credere. Louis era sceso dalla macchina e gli era corso incontro.

"Posso abbracciarti per provare a me stesso che è tutto reale? Che non sei solo frutto di qualche strana allucinazione." chiese poi Harry sorridendo.
"Certo, puoi anche abbracciarmi se vuoi." 

Nella via di Louis, con solo la luna testimone, le loro labbra si sfiorarono. Si erano persi per un solo attimo, si erano ritrovati subito dopo. Era bello.

"Io non capisco. Hai detto che saresti dovuto andare per forza, hai detto che..."
"Shhh..." sussurrò Louis, "Non parliamone più. Adesso sono qui." 

Harry non parlo più, per poco.

"Cosa vorresti fare adesso? Dormire, mangiare, guardare un film?" chiese infatti eccitato.
"Vorrei fare l'amore con te." rispose Tomlinson senza lasciar trasparire nessuna emozione.
"Louis ma... io... forse..." balbettò il riccio preso alla sprovvista.
"Voglio fare l'amore con te, anche se ancora non ci amiamo. Un giorno forse lo faremo, ne sono sicuro. Per questo lo chiamo comunque amore." 

Harry non fiatò, prese solo il viso di Louis tra le mani e lo baciò. Un bacio che voleva dire che sì, andava bene anche a lui. La danza delle loro lingue continuò lenta per un minuto intero, forse di più. Le loro bocche si conoscevano, e dopo soli quattro giorni, sembravano già appartenersi. Come tutti i ragazzi della loro età erano fatti di emozioni, di sensazioni, di istinti. Inutile provare a resistervi.

"Possiamo andare da te?" chiese il riccio una volta finito il bacio.
"Andiamo." 

Louis prese le chiavi di casa dalla tasca dei suoi jeans chiari e aprì la porta lentamente. La casa era vuota e silenziosa, solo il rumore delle lancette dell'orologio a pendolo in salotto rompeva la quiete, scandendo il tempo. Orologio a pendolo? Harry non ci aveva fatto caso quando era stato a casa di Louis neanche un'ora prima. 
I due ragazzi salirono le scale tenendosi per mano. Harry sarebbe stata la prima volta di Louis e non poteva che sentirsi speciale per questo. Era emozionato all'idea di poter toccare quel corpo in ogni sua parte, emozionato all'idea di potergli baciare ogni centimetro di pelle candida. Sarebbe stato come prendersi cura di un bocciolo di rosa, e lui aveva intenzione di farlo al meglio.

"Piccolo, sei sicuro?" chiese il riccio dopo essersi seduto sul letto.
"Sono sicuro di cosa?"
"Di volerlo fare con me. Ci conosciamo da poco tempo in fondo, forse sarebbe meglio aspettare." 
"Aspettare? Aspettare cosa? Che tu parta? No, sono tornato indietro per te Harry. Voglio stare con te in tutti i modi in cui una persona può stare con un'altra." disse Louis serio.
"Okay, volevo solo esserne sicuro. Non vorrei mai spingerti a fare qualcosa che non ti va." 
"Non te l'avrei chiesto se non mi andasse. Non so mentire per compiacere gli altri." 
"Non sto dicendo che sei un bugiardo Louis..." il riccio si guardò le scarpe.
"Possiamo smettere di parlare adesso?" 
"Sì." 

Harry si alzò dal letto e raggiunse Louis vicino alla finestra. Allacciò le sue braccia intorno alla vita del liscio e lo spinse delicatamente a se facendo riprendere il loro bacio da dove lo avevano lasciato prima. Louis infilò una mano tra i ricci di Harry e mugolò qualcosa nella sua bocca, prima di iniziare a tirargli la felpa con la mano sinistra per costringerlo a levarsela. Harry obbedì prima di prendere in braccio Louis e appoggiarlo delicatamente sul letto.

You're Poetry For My MindWhere stories live. Discover now