ʀᴇɴᴊᴜɴ

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C'era un ragazzo in ospedale.
Era esile e gentile, il suo viso così fine era contornato dai capelli bruni che ogni tanto svolazzavano facendoli sembrare morbidissimi.
Lavoravo come infermiera da due anni eppure non avevo mai visto un paziente così pieno di vita, era più vitale delle persone con una salute perfetta.
Spesso lo vedevo suonare la chitarra nelle stanze degli altri pazienti cercando di farli sorridere, giocava a carte con gli anziani e dipingeva per i bambini, era un ragazzo che meritava di vivere ma il suo corpo non glielo avrebbe permesso.

Era un malato terminale, una malattia che non permetteva al suo cuore di pompare correttamente il sangue nel suo corpo, ma la cosa che mi faceva più arrabbiare era che se se ne fossero accorti in tempo lui sarebbe sopravvissuto, avrebbero potuto salvarlo chiudendo il buco che c'era nel suo cuore ma ormai era tardi, il foro si dilatava sempre di più ed era questione di poco tempo prima che questo divorasse la sua vita.
Avrei voluto far vedere al mondo quale fosse la vera sfortuna e dire a quelle persone sempre pessimiste che la loro vita era sacra e che c'era chi avrebbero fatto di tutto per essere al loro posto.

Era un pensiero fisso nella mia testa che però veniva smorzato ogni volta che vedevo quel sorriso che illuminava le persone tra le pareti di queste mura che avevano raccolto tanto dolore e disperazione.

"Ti ho portato il pranzo Renjun"
Lo richiamai entrando nella sua stanza mentre giocava con i bambini dell'ospedale.
Sollevò lo sguardo su di me e un sorriso raggiante apparve sulle sue labbra rosee
"T/n! Come stai?"
Gli sorrisi sedendomi sul letto in cui era sdraiato con la schiena appoggiata alla testiera mentre lo vidi guardare i bambini in modo strano facendoli  scappare tra le risate, erano dei pazzi quei piccoli nanetti.
"Io sto bene, senti un po'...com'è che hai tutti sti spasimanti? Non vorrai mica tradirmi?" Gli dissi facendolo involontariamente arrossire.
Ero stata tra i primi infermieri ad occuparmi di lui e ci volle poco tempo perché legassimo, mi sentivo a mio agio con lui e nonostante fosse più grande di un anno mi piaceva trattarlo come un fratellino che aveva bisogno di attenzioni, non perché non lo vedessi come un uomo ma per il semplice fatto che a volte anche lui doveva essere accudito, era sempre disponibile per gli altri e io volevo fargli capire che qualche volta andava bene farsi "coccolare".

"Come potrei tradirti?"
Disse lui alla fine sorridendo
Lo guardai un istante, i suoi occhi per quanto fossero scuri, ridevano illuminandogli il viso e le guance morbide dalla pelle chiara lo faceva sembrare un angelo.
"Oppa adesso pensa a mangiare, intanto io controllo i tuoi parametri"
Sapevo quanto adorasse essere chiamato così, mi aveva detto che si sentiva grande e rispettabile ma quando lo facevo io sembrava esserne particolarmente felice a differenza di quando lo facevano le miei colleghe, forse perché ci conoscevamo meglio.

"Senti t/n...stasera potresti passare di qui?"
Lo guardai confusa e incuriosita ma alla fine annuii misurandogli la pressione.
"Se lo dici così però mi fai preoccupare" dissi scrivendo i dati sulla sua cartella clinica
"È questione di vita o di morte...vabbè che per me non cambia molto in realtà " rise
Era solito fare dell'autoironia ma quando lo faceva non riuscivo a non rattristarmi
"Non dire scemenze, così fai in mille pezzi le mie preghiere per te" dissi rivelandogli il mio segreto

Alzò le sopracciglia con fare sorpreso
"Preghi per me?"
Annui arrossendo leggermente, era imbarazzante ma volevo fargli sapere quanto tenessi a lui, sentivo i suoi occhi dolci su di me e con fare tenero appoggiò la mano sulla mia sorridendomi con quel suo viso così premuroso.

~~~~~~

Avrei finito il turno tra pochi minuti così decisi di andare a cambiarmi e andare da lui come promesso,  per qualche motivo ero agitata e mi batteva il cuore, non mi aveva mai chiesto di vederci al di fuori di quelli che erano i nostri incontri quotidiani per fare i controlli.

Non sapevo che aspettarmi.

Aprii la porta un po' titubante e appena fui dentro la stanza una miriade di luci invasero la mia vista, tante piccole candele erano poste per terra a formare un percorso che poi finiva in un cuore in cui si trovava Renjun con una rosa blu in mano.
Portai le mani alla bocca e gli occhi mi si fecero umidi, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere, sembrava di essere in una fiaba.

Non riuscii a muovermi
"Renjun..." riuscii a pronunciare solamente il suo nome mentre lo guardavo commossa.
Lui mi guardò con un sorriso bellissimo e si avvicinò a me porgendomi la rosa

"Forse è un po' banale ma non potevo fare molto" disse grattandosi il collo in imbarazzo, lo guardai come a dargli dell'idiota e mi buttai tra le sue braccia stringendolo forte a me
"È la cosa più bella che abbiano mai fatto per me" dissi sul suo petto coperto dalla maglietta bianca
Lo sentii ridere e con delicatezza iniziò ad accarezzarmi i capelli con fare protettivo
"Mi piaci t/n..." trattenne il fiato
"Sarò egoista ma volevo dirtelo prima di morire" concluse con voce spezzata
Mi staccai da lui e vidi le lacrime scivolare sul suo viso delicato
"Perché mai saresti egoista? Non hai forse il diritto di amare anche tu?"
"Ma io non potrò darti amore per sempre" disse guardando in basso
Gli presi il viso tra le mani e lo costrinsi a guardarmi negli occhi
"Sai che quando mi hai detto che dovevi dirmi qualcosa ho realizzato di provare dei sentimenti per te?"
Negò con la testa e gli occhi grandi
"Ho sperato che volessi dichiararti"  dissi arrossendo per l'imbarazzo ripensando a tutte le volte che avevo pregato per lui, a tutte le volte che mi ero fermata a guardarlo dal corridoio.
"Quindi t-ti piaccio?" Chiese lui realizzando qualche minuto dopo, era a scoppio ritardato ma non potevo biasimarlo data la situazione.
Sorrisi e annuii per rispondergli e nei sui suoi occhi vidi pura felicità quando all'improvviso si fece serio arrossendo leggermente
"Posso baciarti?"
Avvampai immediatamente ma alla fine chiusi gli occhi e attesi le sue labbra sulle mie.

"Un dolce e tenero bacio che ricorderò per sempre. Mi hai fatto innamorare di te Renjun, mi hai fatto conoscere l'amore e non potrò mai amare nessuno come ho amato te. Ti amerò per sempre"
Afferrai la rosa blu e l'appoggiai sull legno lucido della tomba sorridendo. Sorridevo ma le lacrime scendevano rigandomi il viso già distrutto, gli avevo promesso che avrei sorriso in questo giorno ed io mantenevo le promesse.

~~~~~~
Il problema cardiaco di cui ho parlato esiste davvero, è un'anomalia che avviene quando il feto è ancora nel grembo della madre, perciò non è prevedibile.
Spesso il foro si chiude crescendo ma nel caso in cui rimanga aperto è necessario fare un intervento in cui si mette un "ombrellino" per "tappare il buco". Nel caso in cui non ci si accorga in tempo del problema si rischiano eventi embolici ricorrenti o morte.

Questa storia è ispirata alla mia vita, quando da piccola avevo questa anomalia che per fortuna è stata diagnosticata in tempo.
Spero che la storia vi sia piaciuta.🧡

Oɴᴇ Sʜᴏᴛ ||NCT||Where stories live. Discover now