1 - Alla stazione

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Sono le sei del mattino di una solita giornata. Oggi, forse in linea col mio umore, però il sole non ha ancora fatto scorgere la sua luce. Ormai è primavera e il sole, a quest'ora, dovrebbe illuminarci almeno in parte, ma sembra che abbia voluto prendersi una pausa pregando così le nuvole di oscurarlo. Probabilmente, più tardi, si ridesterà e tornerà a scaldarci. Lo spero, perché ne ho davvero bisogno. Mi aspetta una lunga giornata e un po' di calore può essermi solo d'aiuto.

Ah dimenticavo sono Danielle! Mi trovo qui, in stazione, col mio completo nuovo di zecca e la mia borsa preferita, in attesa del prossimo treno. Ho un importante colloquio di lavoro, un'occasione unica e irripetibile, che non posso assolutamente perdere. Sono finalmente ad un passo dal mio sogno più grande

Dovrò conquistare i miei prossimi futuri datori di lavoro: solo così realizzerò l'ambizione di una vita, diventare la critica letteraria del "The Global". Aspirare a quel posto e ottenerlo sono un grande traguardo, perché difficilmente aprono a nuove assunzioni, e per quel posto in particolare sono molto selettivi. Sarà giunto il mio momento? Io credo di sì. Dopo lo scandalo che ha coinvolto il vecchio critico, ho esultato quasi. Finalmente mi si era spalancato quel portone che, tardava ad aprirsi ma sapevo esserci; finalmente la fortuna è dalla mia parte e non ne sprecherò nemmeno un briciolo.

Tornando al presente, aspetto ormai da molto tempo il mio treno ma, della sua figura non c'è ancora traccia. Il pannello degli arrivi e delle partenze annuncia un ritardo e fortunatamente il mio appuntamento è previsto per le dieci. Devo recarmi a Milano, lì vi è la sede del giornale e il mezzo , più veloce ed economico, per raggiungere la città è il treno. Abito a oltre di 200 km di distanza e se mi assumeranno, mi converrà trasferirmi perché essere una pendolare non è da me! Sarà difficile ma voglio essere positiva. Partire col piede giusto e una buona dose d'autostima è quello che ci vuole. Devo fare una buona impressione e se mi deprimo già da ora perché il treno non arriva, non andrà a mio favore. "Pensa positivo, pensa positivo Danielle" mi ripeto continuamente tra me e me.

Oh ecco, il mio treno arriva, dopo un quarto d'ora di ritardo, ma è arrivato. Raggiungere la mia meta sarà più facile d'ora in poi. Il portellone si apre ed entrando vado alla ricerca del mio posto. Mi addentro tra turisti, pendolari e chiunque altro abbia, anch'esso, deciso di intraprendere questo viaggio e contemporaneamente mi guardo intorno: mi piace osservare chi mi è accanto e carpirne i loro nascosti pensieri, le loro vite ... ci provo almeno. Guardare oltre, di là della mera vista, è una cosa che non molti, nei giorni nostri, fanno e me ne dispiace davvero tanto. Provo a farlo sempre e chissà magari, potrebbe rivelarmi delle sorprese che neanche immagino. 

Metto la borsa in alto preparandomi mentalmente al colloquio. Nel risedermi, mi accorgo che nella fretta, però il cellulare è finito a terra, dunque mi chino per prenderlo. Nel rialzarmi, un ragazzo che non ho mai visto prima, transita nel corridoio e attira subito la mia attenzione. Sembra alto e slanciato dalla mia posizione, capelli neri, corti, lisci; però sono i due fari blu al posto degli occhi che risaltano, indubbiamente su tutto il resto, a colpirmi. Non ne avevo mai scorti di così belli. Non sono i soliti occhi azzurri, no, brillano di una luce intensa e al contempo opaca. Wow! 

È vestito elegante ma casual e s'incammina verso i sedili opposti a me. Non so se mi abbia notato perché prosegue indisturbato, ma so per certo che io non dimenticherò i suoi occhi molto facilmente. Pagherei oro per rivedere lui e i suoi occhi. Mi piacerebbe conoscerlo e non limitarmi a osservarlo da lontano come ora, poiché oramai sparito dalla mia visuale. Chi lo sa... ma dietro quella luce si nasconde qualcosa che, solo il destino, potrà farmi conoscere.

Controllo che il telefono sia a posto e mi siedo, provando a escludere il ragazzo dai miei pensieri. Riordinando le idee, il finestrino in cui mi rispecchio mi ricorda che il mezzo è ormai in partenza. Osservo anche me e nonostante tutto non sono male, con i miei capelli soffici biondo scuro quasi castani e due occhi verdi brillanti; sembro felice. I binari si allontanano e chiudo un attimo gli occhi. Con una ciocca ribelle tra le mani che mi giro tra le dita, penso a quello che mi attende all'arrivo sperando in buone nuove.




Come un attimo fa - (Sospesa)Where stories live. Discover now