«Pronto?»
«Ciao mamma» rispose Harry dopo che sentì la voce della donna riempirgli le orecchie.
«Harry» lo chiamò «Perché questa chiamata? Hai per caso pensato a ciò che ti ho detto alla sfilata?»
«No» rispose utilizzando un tono acido «Ma volevo dirti che mi sposo»
«Ti sposi?!» chiese scioccata, il ragazzo era sicuro avesse sgranato gli occhi.
«Sì, mi sposo» confermò «E non te lo dico per chiederti di venire al matrimonio perché non voglio lo facciate, te lo dico solo perché non mi sembrava giusto non farlo»
«Ti preoccupi per noi adesso?» sputò acida «Mi dici che ti sposi ma non vuoi che veniamo al matrimonio!»
«Non vi permetterò di rovinarmi quello che sarà il giorno più bello della mia vita, voglio stare bene e so che per farlo voi non dovete esserci»
«Che matrimonio è senza i tuoi genitori?»
«Non mi interessa mamma» scosse la testa «Bastano le persone che ci vogliono bene e voi non siete tra quelli»
«Harry, ti prego..» soffiò «..non privarmi anche di questo»
«Mi dispiace, mamma» soffiò anche lui «Potevate pensarci prima»
«Vi ho visti alla sfilata sai?» iniziò a parlare «Per tutti questi anni sono sempre stata convinta che la tua fosse solo una fase, che avessi solo voglia di provare cose nuove ma quando ho visto come ti guarda, come ti sfiora..» prese una pausa «..in quel momento ho pensato davvero che ti amasse e che tu amassi lui e per la prima volta sentivo che ciò che stavo pensando non fosse sbagliato. Mi dispiace, Harry, mi dispiace davvero per come ti ho fatto sentire, di aver sottovalutato le tue parole e i tuoi sentimenti» la voce si incrinò «Non lo dico per farmi venire a quel matrimonio perché ti giuro che non mi importa nulla, voglio solo riprendere il rapporto con te o costruirlo perché non l'abbiamo mai avuto e credimi se ti dico che lo so bene, l'ho sempre saputo in realtà ma non ho mai fatto niente per rimediare»
«Lo so come mi guarda, lo vedo e lo sento» la voce del corvino si era spezzata, il suo viso era pieno di lacrime «Ma non mi importa più di ciò che vuoi tu, me ne sono preoccupato troppo e guarda come è finita» le disse «Lo sai che appena rientrato da New York mi hanno sparato e ho rischiato di morire? O che Draco ha un figlio che non sapevo avesse? E che per la prima volta ho baciato una ragazza?» iniziò a domandare «No, certo che non lo sai» ironizzò «Non ti importa, non ti è mai importato niente. Non mi chiami mai e quando lo fai, usi quel momento solo per ricordarmi che il mio orientamento sessuale è solo una fase o per rinfacciarmi qualche cosa che ho fatto» la accusò «E dovrei invitarti al mio matrimonio? Dovrei farti avere l'onore di venire lì e vedermi essere felice senza di te?» continuò a usare un tono ironico mentre altre lacrime rigavano il suo viso «È finita mamma, sono cresciuto, ho una vita tutta mia, tra poco un marito e un bambino da crescere. Non sei più la mia priorità e forse non lo sei mai stata»
«T-Ti hanno sparato? E..e ora stai bene?»
«Sì, grazie infinitamente per avermelo chiesto!» esclamò «Sono stato quindici giorni a casa con dieci punti cuciti nel fianco ma tutto okay, sto bene»
«Avresti dovuto chiamarmi, io-..»
«Tu cosa?» urlò «Saresti venuta qui? Mi avresti consolato?» chiese «Sai qual è stata la prima cosa che ho detto a Draco? Gli ho detto di non chiamarvi, qualsiasi cosa sarebbe successa di non avvertirvi perché non ve lo meritavate. Non vi meritate niente da me, nemmeno di essere avvertiti in caso di emergenza»
«Non potresti mettere da parte la tua rabbia e chiarire con me per una volta?!» urlò anche lei «Sono umana e anche io faccio errori, ti sto chiedendo in tutti i modi di chiarire ma tu non cedi. Perché?!»

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Finché ci saranno le stelle - Drarry
FanfictionParigi, anni 2000. Harry Potter, professional designer, è ben deciso a fare della sua passione un lavoro ma nulla sembra essere all'altezza delle sue aspettative. All'alba dei suoi venticinque anni però, verrà contattato da un'azienda famosa, la Dor...