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Reggie' s pov

«Wow... Oh, questa mi piace! È una bella composizione» commento ad alta voce le foto che sta guardando Ray, nonché il papà di Julie, nonché l'adulto più simpatico che abbia mai conosciuto.
«Hey, che cosa fai?» mi domanda Alex, comparendo sulla sedia in parte alla mia.
«Ah, volevo tirarmi un po' su, e stare con Ray mi tranquillizza»
«Davvero?... okay»
«Ho novità sui fantasmi» annuncia Carlos, il fratellino della cantante, sedendosi a capotavola, davanti a suo padre e posizionando davanti a se una scatolina di cartone.
«Questo potrebbe essere interessante» dichiara il mio migliore amico.
«Si? Dai Carlos, ne abbiamo già parlato» sospira il padre.
«So che non ci credi, però ti chiedo di ascoltare»
«Ho scelta?»
«No»
«Vai piccoletto» tifo per lui.
«Dopo che Julie ha suonato con la sua band, non riuscivo a dormire» incomincia il suo discorso.
«Quelle canzoni rimangono in testa, eh?»
«Gli piace la nostra musica» informo il biondo, fiero di questa cosa.
«Ah, però non conta» ribatte lui.
«I fantasmi infestano le case quando hanno un pensiero, quindi per liberartene devi scoprire perché hanno il culo sottosopra» continua serio.
«Culo sottosopra» rido.
«Niente parolacce!» rimprovera Ray.
«Scusa» rispondiamo all'unisono io e Carlos.
Alex mi lancia uno sguardo storto.
«Ho cercato indizi su quelli che vivevano qui, e ho trovato un po' di cianfrusaglie nel garage. E bene, noi siamo infestati da un fantasma... che aveva un sogno... un sogno mai realizzato»
Oh porcaccia, ha capito. Ci ha scoperti!
«Un sogno interrotto, da un tragico incidente» ecco.
«Ok. Tu... tu... tu non credi che?» mi domanda spaventato il batterista.
«Casa nostra è infestata... da un promettente... grande... chef»
Noi due tiriamo un sospiro disperato di sollievo.
Ci è mancato davvero poco.
Succederebbe un casino madornale se venissero a saperlo.
«A quanto pare qualcuno qui ha guardato troppo Ghost Hunters e Chopped» scherza Ray.
«Ecco, due ristoranti a Los Angeles dicono di aver inventato il French Dip. E che cosa ho trovato qua dentro? La ricetta di un terzo French Dip» conclude mostrando la ricetta citata pochi secondi fa, senza badare minimamente alla battuta del padre.
«Non può essere» esclamo sconvolto.
«Non può essere» esclama, nello stesso modo, Ray.
Siamo troppo uguali, due grandissimi amici.
«Creato nel 1905 da un tizio che sognava un panino inzuppato. Ma è morto prima di condividere il suo dono»
«Ah, il dono dell'inzuppare» commentiamo all'unisono io e il papà del piccoletto.
«Siamo quasi la stessa persona!» faccio notare ad Alex.
«Si quasi» ride per poi guardarmi male.
«Quindi: prepariamo il panino e mangiamolo» propone il figlio.
«Oh, così vedrà il suo sogno realizzato e lascerà questo mondo per sempre»
«Quindi tu ci stai?»
«Si, avveriamo il suo sogno!» e detto ciò, si dirigono in cucina a preparare il panino inzuppato più buono che conosca.
«Mi mancheranno» confesso sorridendo.
«Anche a me» confessa lui.

Alex' pov

«Ci siamo presi un infarto bello e buono!» confesso buttandomi sul divano dello studio.
«Per un attimo ho pensato che si sarebbe messo a parlarci insieme» continua il corvino.
«Beh, meglio così. Almeno è una cosa in meno a cui pensare... abbiamo già la nostra missione in sospeso con l'Orpheum» dichiara Luke, sistemandosi sulla poltrona.
Wow, pensare che fino a pochi mesi fa abbiamo ritrovato Lydia e incontrato Julie mi fa ancora strano. Pensare, invece, che tra poco dovremo lasciarle mi fa malissimo!
«Hai risolto con Lyd, alla fine?» domando al fratello, sperando porti solo buone notizie e che la mia migliore amica stia bene.
«Si si. Ci ho parlato e abbiamo passato insieme tutta la giornata di ieri. Sono riuscito a calmarla e a farla ridere» racconta.
«Ti ha anche raccontato il perché di tutto il suo star male e scappare di casa?» domanda il corvino, alquanto felice che la castana stia meglio.
«Si si, e devo dire che all'inizio me l'ero presa pure io. Ma poi ho lasciato stare e mi sono concentrato unicamente su di lei» risponde tranquillo alla domanda appena posta.
Si vede che ci tiene un mondo a sua sorella, quando ne parla gli si illuminano gli occhi, e poi sarebbe disposto a fare di tutto per lei.
«Indovinate chi è mega cotto della nostra castana preferita?» urla euforica, Julie, entrando nello studio seguita da una Lydia un poco imbarazzata.
«Chi?» domandiamo all'unisono noi tre.
Io sono super curioso, come suo fratello. Mentre Reggie sembrava più geloso che curioso.
«Nessuno» sussurra la castana.
«Nick!» urla super emozionata la riccia.
«Ah» sussurra, appunto, il corvino.
«Le ha letteralmente confessato di provare qualcosa per lei!» si esalta sempre di più.
«Non esattamente...» prova a giustificarsi lei.
«Non esattamente?! Ti ha chiesto se volevi uscire con lui! Un appuntamento! Questo si chiama essersi presi una mega cotta» spiega esaltata la sua migliore amica.
Sapevo che prima o poi sarebbe successo, era palese.
Mi spiace solo per Reggie, non credo la stia prendendo troppo bene. Ha lo sguardo cupo, quasi da rassegnazione. Immagino faccia davvero male.
«E tu, che gli hai risposto?» domanda freddo il corvino.
Lydia alza la testa per guardarlo in viso, ma una volta fatto ritorna ad "ammirare" il pavimento.
«Diciamo che Julie ha accettato al mio posto»
«Beh, non c'è niente di male. Lo hai detto tu stessa che è davvero bello e simpatico» osserva suo fratello.
«Già, ma non vuole dire niente. Anche tu sei un bellissimo e un divertentissimo ragazzo, ma non ho mica una cotta per te» spiega la ovvia la castana.
Ha perfettamente ragione, non significano niente i complimenti.
«Beh, ma per accettare un appuntamento...» sussurra quasi incazzato, facendosi sentire, il chitarrista. Già, l'ha presa proprio male.
«Non mi piace lui, ok?! Nemmeno minimamente!» esclama, cercando di nascondere che è stata ferita. Spera che lui capisca i suoi sentimenti, ma Reggie è troppo "stupido" per arrivarci da solo.
«Non è lui il famoso ragazzo?» chiede Luke, alquanto confuso.
Io e Julie ci guardiamo. Entrambi sappiamo la vera identità della sua più colossale cotta.
«Assolutamente no. Il ragazzo che amo non è minimamente paragonabile a lui. Non è minimamente paragonabile a nessun ragazzo che sia mai esistito» sospira l'ultima frase, lanciando un'occhiata al ragazzo in questione.
«Comunque non c'è niente di male a uscire con qualcuno, specialmente se sai che la tua cotta non ti ricambierà mai» detto questo esce dallo studio, lasciandoci tutti imbambolati come dei babbei a cui hanno appena rubato sotto il naso.
«Bravi, complimenti siete riusciti a farla alterare» applaude sarcasticamente Julie.
«Dovreste essere felici per lei. Finalmente uscirà con qualcuno che non sia Flynn o me, e voi che fate? Rovinate tutto. Vado» conclude uscendo anche lei dallo stabile, probabilmente inseguendo la sua migliore amica.
«Tutto ok, Reggie?» domandiamo io e Luke, vedendo che ha ancora lo stesso sguardo di poco fa.
«Certo, perché mai questa domanda del cavolo?» risponde freddamente, cercando di nascondere l'incazzatura, sedendosi sul divano.
«Sta proprio bene, ovvio» rotea gli occhi il castano, sedendosi alla sua destra.
Stessa cosa faccio io, sedendomi alla sua sinistra.
«Sai che a noi puoi dire tutto» inizio io.
«Si sincero: cosa c'è ce ti fa star così?» conclude Luke.
«Non... non posso dirlo. Oltre che a essere "imbarazzante" dirlo a voi due, è anche una cosa assurdamente stupida e impossibile, a cui sto ormai rinunciando. Quindi lasciate stare» spiega lui, quasi con le lacrime agli occhi.
Vederlo così mi fa stranissimo, siamo sempre stati abituati a vederlo sorridere e scherzare su tutto. Mentre ora potrebbe buttarsi giù da un ponte da un momento all'altro.
«Mi sa di aver capito quello ce ti succede, sai. E penso che non sia per niente stupida e impossibile, e non dovresti affatto rinunciare ma lottare con tutto te stesso per far in modo che quello che tu vuoi succeda realmente» dichiaro guardandolo negli occhi.
Mi regala uno sguardo sorpreso, per il fatto che ho capito, e allo stesso tempo felice del consiglio.
«Vorrei sapere pure io... sembra davvero importante per parlarne così»
«E non sai quanto» sorrido io.
«Reggie» lo invita il castano.
«Io... Non so, ho paura della tua reazione Luke» ammette abbassando la testa.
«Perché mai?» domanda confuso.
«Oh, perché si ok!» si spazzientisce.
«Prometto di non incazzarmi. Poi, fa bene tirar fuori le cose»
«D'accordo, riguarda Lydia» inizia.
«Mia sorella?»
«No, la tua chitarra» risponde sarcastico.
Il castano mima uno "scusa" con le labbra, per poi invitarlo a continuare.
«Quando l'ho capito è stato orribile. La differenza era troppa e poi mi sentivo talmente un'idiota che ho represso il tutto. Ma quando siamo ricomparsi, beh... tutto quello che ho represso per anni si è impossessato di me. Come quando bevi una tazza di the bollente e lo senti scorrere per tutto il corpo. Da quel momento, da quel cacchio di momento non ho smesso di pensare a quanto sarebbe bello stare insieme e essere felice» spiega sorridendo con le pupille dilatate.
«Davvero?» sussurra il castano.
«C-cosa?» risponde preoccupato dalla reazione dell'amico alla sua destra.
«Ti piace mia sorella?» nella sua voce non c'è rabbia o delusione, ma comprensione, dolcezza e forse un briciolo di felicità.
Reggie aspetta alcuni secondi. Guarda me e poi passa lo sguardo su Luke, non sa come rispondere. Un "si" basterebbe, e lui lo sa bene. Ma nemmeno quella sillaba riesce a pronunciare.
Abbassa la testa, sospira, alza lo sguardo, punta i suoi occhi in quelli del castano e con un sussurro flebile ammette tutto.
«Si, mi piace Lydia»

Oltre la realtà || Reggie PetersWhere stories live. Discover now