Prologo

17.4K 512 164
                                    

Ho sentito raccontare una volta che ciascuno di noi dispone di tre cuori.

E se fosse vero? Sì, tre, non avete capito male.

Lo sono nella mente, nel modo di sentire, di porsi con gli atri.

E no, non cercate di auscultarvi il battito, non ne varrebbe la pena, credetemi, parlo per esperienza. Non sareste in grado di percepire diversi ritmi né tanto meno il vostro orecchio potrebbe cogliere ciò che solo il vostro animo può comprendere.

A nulla varrebbe uno scan della gabbia toracica, non vedreste certo più di un organo a pulsare il sangue nelle vostre vene, e se proprio volete cercare, fatelo dentro di voi.

Chiudete gli occhi e sintonizzatevi.

Nel silenzio più assoluto, sì, potrete sentirlo, il cuore numero uno.

È quello più superficiale, non per niente è facile da individuare. Ed è anche quello che ci costa meno fatica e ci causa meno dolore. È l’unico che consentiamo a tutti di vedere, scorgere, e con cui chiunque entri in contatto con noi può interagire.

È il cuore delle mille maschere, delle differenti e innumerevoli sfacettature dietro le quali ci celiamo, nascondendo i veri noi stessi, per non essere feriti, sfiorati, amareggiati, delusi, derisi.

Sì, se volete, per comodità possiamo pensare a un involucro protettivo, il primo cuore è come una scorza esterna, dura, impenetrabile e ingannevole, la cui consistenza elastica crea in noi l’illusione di poter far breccia, di poterlo scalfire.

Shhh, ora fate silenzio e concentratevi. Lo udite? È lui, il secondo cuore. Quello che bussa con prepotenza, perché vorrebbe essere sentito, percepito, compreso, ma noi lo proteggiamo e mostriamo solo a pochi, solo a coloro che sono degni della nostra fiducia, le persone in cui riponiamo una tal fede, dettata dall’amore, che ci porta a credere che non ci tradiranno mai.

È il cuore del sentimenti, quello che offriamo a chi ci vuole bene, su di un vassoio d’argento, sperando che se ne prenda cura, come di un oggetto prezioso.

È difficile da condividere, arduo da mostrare a causa della nostra natura diffidente e restia che ci porta a celarlo il più possibile, ma l’intrinseco desiderio di essere amati, compresi e di amare, ci spinge prima o poi a esporlo. Sì, riparato, come dietro a una teca di vetro, ma ecco che ne cediamo le chiavi a pochi eletti, gli unici che saranno in grado di conoscere le nostre debolezze.

No, è una menzogna. Non fatevi ingannare così facilmente. Coloro a cui consentiremo l’accesso al secondo cuore, saranno tutt’al più in grado scorgere le nostre finte debolezze. Quelle di cui ci vergogniamo, che temiamo vengano usate contro di noi, ma del cui potere distruttivo non abbiamo abbastanza paura perché consapevoli che sì, potrebbero farci male, ma non causarci un tale dolore da lasciarci senza speranza.

Il terzo cuore? Ah, è un segreto. No, è inutile che ci proviate, non potete percepirlo. No, nemmeno se inspirate e rimanete nel silenzio più assoluto. Oh, no, neanche quando piangete e vi sentite vulnerabili.

Il terzo cuore lo teniamo celato persino a noi stessi, fingiamo che non esista. Come mai? Ma che domande sono? Perché è più semplice mettersi in discussione esponendo il secondo cuore,  facendo finta che sia quello vero, che usare il terzo, di cuore. È un buco nero che ha fagocitato le nostre paure e i nostri sentimenti più profondi, il luogo dove questa commistione di sensazioni si agita come un mare in tempesta, come onde impazzite, come un uragano che prende lentamente potenza per abbattersi contro tutte le nostre certezze e ridurle in polvere.

Il terzo cuore è quello che non sveleremmo mai  a nessuno perché se lo facessimo sarebbe come cedere loro l’arma con cui eliminarci. Con cui azzerarci, ridurci a mera cenere che persino una semplice folata di vento potrebbe spazzare via con estrema facilità.

E quindi prendiamo le chiavi di questo terzo cuore e le gettiamo.

E se arriva qualcuno di speciale che riesce  a leggerci dentro? Una persona che  ci stravolge e dalla quale erroneamente ci lasciamo abbindolare, nella nostra disperata ricerca di amore, e decidiamo di fidarci?

Allora lasciamo libero accesso ed esponiamo questo prezioso oggetto delicato e se pensiamo di cavarcela, di uscirne indenni, di non vederne i brandelli a breve… beh, siamo dei poveri illusi, da compatire.

E siamo fottuti.

***NdA:

Ciao a tutti! Ringrazio Faith per la grafica, Heaven_Tonight per il banner e le ragazze che cortesemente hanno letto in antemprima alcuni dei miei capitoli per darmi una opinione: Fanny, Ramona, Elisa e Giulia Grazie gente :D Vi lovvo.
Per chiunque avesse aperto questo mio prologo... è la mia prima Dramione e spero di non deludere chi avrà voglia di concedere una chance alla mia storia.
Vi avviso che l'avvicinamento fra Draco e Hermione sarà lento e graduale, la trama inizialmente potrebbe risultare confusa perché ci sono cose non dette che verranno svelate nel corso dello svolgimento.

Grazie a chiunque mi lascerà un commento o deciderà di seguire questa storia :D

The Third Heart- DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora