Capitolo 13 A funny set of three

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- Capitolo 13. A funny set of three-

Mi chiedo perché mi sia lasciato convincere da Blaise a raggiungere la Sala Grande per colazione, non potevo certo aspettarmi un'accoglienza più calorosa di quella ricevuta ieri sera a cena. Eppure Daphne non mi ha dato modo di spiegare e si è voluta illudere che chissà cosa sia successo fra me e sua sorella. Le basterebbe osservare il comportamento di Astoria per comprendere che non ha ottenuto nulla da me, ma lei sembra preferire ostinarsi a credere diversamente.
«Buona domenica, io vado»
«Spero che la Weasley e la Granger ti rovinino la giornata» Daphne è a dire poco astiosa e vorrei che mi prestasse attenzione ma ho capito che non è intenzionata a farlo.
«Parla con Astoria, forse il malumore se ne andrà» è l'unica cosa che tento di dirle prima di avviarmi verso l'ingresso dove ho appuntamento con quelle due.
«Draco, ricordati che la saputella si chiama Granger» Blaise ride, quel farabutto si prende gioco delle mie disgrazie.
«Conosco il suo cognome ma non vuol dire che debba usarlo. Divertiti anche per me, Zabini» lo lascio al tavolo a terminare la colazione mentre sfilo una sigaretta dal pacchetto e me la porto alle labbra.
«Signor Malfoy, a Hogwarts è vietato fumare! Venti punti in meno per Serpeverde» mi urla la Cooman facendo evanescere la mia sigaretta. Le rivolgo uno sguardo carico di odio, quella stupida incompetente!
Mi allontano senza darle retta, vedo diverse persone voltarsi a guardarmi, sono certo che si chiacchieri di me e Astoria, peccato che tanto per cambiare questi idioti perdano una buona occasione per tacere.
Sì, perché nonostante Astoria mi abbia chiesto di stare con lei almeno una volta, io l'ho riportata al dormitorio senza nemmeno averla sfiorata. È bella, davvero, e sapere che ha deciso di buttare via la sua purezza perché pensava fosse il problema insormontabile per me, mi ha lasciato basito. Non credevo potesse arrivare a tanto e non immaginavo nemmeno che mi sarei ritrovato a dirle che ha errato e che non l'avrei sfiorata con un dito. Insomma, io che mi tiro indietro? Eppure mi sembrava così sbagliato...
«Furetto, di solito sono le donne a farsi aspettare»
«Weasley, Granger, se siete pronte» lascio cadere nel vuoto quel suo tentativo di irritarmi, ho altro per la testa.
«Oh, che bel trio, l'ex Mangiamorte, la Mezzosangue e la ragazza dello Sfregiato» mi volto nella direzione da cui proviene quella voce e sto per sfoderare la bacchetta, quando una mano osa posarsi sul mio braccio e fermarmi.
«Lascialo perdere, sappiamo quanto sia sciocco» è la Granger a parlarmi e impedirmi di cruciare Pix che dispettoso come non mai si prende gioco di noi.
«Granger, non osare toccarmi mai più o crucio te al posto di quell'imbecille di un Poltergaist!» mi libero dalla sua mano e procediamo oltre il cancello della scuola nel silenzio più assoluto.
Spero che questa giornata termini presto perché il desiderio di sprecare il mio tempo prezioso con queste due nullità è pari a zero.
«Furetto, mi ero illusa di non doverti vedere oggi, pensavo che la Greengrass ti avrebbe fatto esplodere...» ma la Rossa non ha nulla di meglio da fare che provocarmi?
«Per tua sfortuna non ci è riuscita. E poi, Rossa, non mi pareva che fossi una tale impicciona. Perché non fai come la tua amica e non stai zitta? Persino lei ha imparato a tenere chiusa la boccaccia, potresti farcela anche tu»
«Malfoy, non ti rivolgere così alla mia...»
«Potty e Lenticchia, devo dire che non mi ero accorto che ci stavate seguendo, così come non ho notato la Piattola inciampare sul gradino qualche metro più indietro. Sei stato fortunato a non cadere, pensa se ti fossi rotto l'unico paio di pantaloni decenti che ti ritrovi. E comunque, mi pareva di aver vinto un'uscita con la Weasley e la Granger non credevo che i loro animali domestici fossero compresi nel prezzo»
«Dannato Furetto, se non la smetti, io...»
«Harry, piantala! Ha ragione Malfoy, avete perso, ora lasciateci in pace. E poi, io e Hermione sappiamo difenderci anche da sole» sono sorpreso, non pensavo che la Weasley potesse essere così arrabbiata con San Potter da darmi addirittura ragione e non inveirmi contro, ma tanto meglio così.
«Hermione, se ti sfiora » il rosso, patetico e disgustoso.
«Ora andate, per favore. Ci sappiamo difendere anche da sole, come vi ha già ricordato Ginny.» La Mezzosangue lo interrompe prima che possa terminare la frase. Mi sembra a disagio e fortunamente non impiega molto a liberarsi di quei due. È taciturna, e non è da lei, e pensierosa. Mi chiedo se stia ripensando allo scambio di vedute post partita...
«Io entro da Mielandia» la Weasley non mi da nemmeno il tempo di dire che aspetterò fuori, che mi ritrovo solo con la Mezzosangue.
«Hermione, vieni?» la rossa sbuca di nuovo fuori dal negozio e chiama la Granger che è rimasta con me.
«Ginny, faccio un salto al Ghirigoro*, ci vediamo fra un po'?»
«Ok, vorrà dire che comprerò un po' di cose anche per te» non mi sembra convinta ma se ne va e siamo nuovamente soli.
Estraggo una sigaretta dal pacchetto e con la bacchetta l'accendo.
«Malfoy...» piccole nuvole di fumo escono dalle mie labbra e alzo appena un sopracciglio quando la fastidiosa voce della Granger interrompe quel mio rituale con cui nessuno deve osare interferire.
«Perché ieri mi hai rivolto quella domanda?» Il fumo sta per andarmi di traverso. Fingo di non capire, ma evidentemente il mio tentativo è vano perché lei mi guarda con insistenza.
«Granger, non posso nemmeno fumare in pace?» sbotto innervosito.
Perché le ho posto quella domanda, possibile che ne dobbiamo davvero discutere, per giunta ora?
«Sì, ma rispondimi. Poi ti lascio da solo» mi avvicino quel poco che mi basta per essere a una distanza davvero ridotta. Per quanto mi faccia ribrezzo il solo pensiero, so che se voglio che capisca, i gesti saranno più eloquenti delle parole. Le sollevo il mento, nella mia direzione, le nostre iridi si specchiano le une nelle altre e la sento tremare. Non ho nemmeno bisogno di guardarla, lo so.
«Tremi.»
«E allora?» non abbassa lo sguardo né fugge dalla mia presa.
«Hai paura di me.»
«No.»
Ma chi pensa di ingannare?
«A chi credi di darla a bere?»
«Non ho paura di te» insiste lei e forse è pure vero. Insomma, non deve necessariamente temermi solo perché pensa che io potrei ucciderla... ridicola!
«Quindi, spiegami, non temi una persona che credi non si farebbe scrupoli prima di uccidere? Perché è questo che pensi di me, che se capitasse, ti farei fuori senza pensarci due volte, giusto?» non so nemmeno io perché perdo il mio tempo a parlare con questa Mezzosangue, forse perché so che è talmente ostinata che sarebbe capace di perseguitarmi tutto l'anno pur di ottenere risposte.
Accenna un passo indietro, liberandosi dalla mia presa, deglutisce e sembra soppesare le sue parole prima di parlare.
«Sei tu, Malfoy, che mi fai pensare male di te. Mi hai salvata e poi mi hai minacciata... e nei tuoi occhi... per un istante ho rivisto...» non termina la frase e non credo ce ne sia bisogno.
«Dannatissima, stupida Mezzosangue!» le prendo un braccio e la avvicino a me così tanto che fissando quella sua brutta faccia la vedo persino distorta «ti sembro lei? Vedi la pazzia che albergava negli occhi di mia zia nei miei?» sono furioso e indignato. Come si permette?
«Vedo l'odio che nutri verso di me che li anima quando mi guardi, come in questo istante» la sua voce trema impercettibilmente.
«E allora? Perché, tu non odi me? Eppure ti pare che io ti tema?»
«Hey tu, molla la mia amica!» la Weasley osa strattonarmi e solo in quell'istante mi ricompongo e mi rendo conto che stavamo dando spettacolo.
«Hermione, stai bene?» sono già pronto a sentirla spiattellare tutto alla Rossa, ma la Mozzosangue mi stupisce.
«Ci stavamo solo confrontando, non ti preoccupare» a me sembra scossa ma la Weasley pare intuire che non è il luogo adatto per parlarne e dopo avermi scoccato un'occhiata furente, si rivolge nuovamente alla Granger.
«Andiamo al Ghirigoro allora?» la Mezzosangue annuisce e io mi limito a seguirle, evitando di replicare, tenendomi a distanza. Quando in fine entrano in libreria, decido di aspettarle fuori e mi adagio con la schiena contro il muro, tiro fuori un'altra sigaretta e questa sì che riesco a fumarla in pace.
Non so quanto tempo passi prima di vederle sbucare nuovamente fuori dal negozio ma non mi importa, sono sollevato di poter respirare un po' di aria pulita senza la presenza di quelle due a insudiciarla.
«Speravo di non trovarti»
«Sono felice anche io di rivederti, Rossa» le rispondo sarcastico. Cosa pensa, che mi faccia piacere sprecare una domenica con loro?
«Noi avremmo fame. I Furetti pranzano?» è odiosa, glielo ha mai detto nessuno?
«E tu avresti i soldi per mangiare fuori? O pensi che poiché hai l'onore di uscire con me oggi, debba provvedere al tuo pranzo?»
«Basta! Tutti e due, piantatela, davvero, non ne posso più! Harry e Ron hanno accettato la tua stupida scommessa, non noi. Ora, assodato che ci detestiamo e ognuno preferirebbe essere da un'altra parte, possiamo cessare le ostilità per qualche ora?» sbotta la Mezzosangue, spazientita, lasciando me e la Weasley a bocca aperta.
«Dì al Furetto di finirla» sono sicuro che fra qualche istante sentirò la voce della saputella che inveisce contro di me.
«Smettila prima tu, però. Sei stata tu a cominciare, Malfoy per una volta aveva avuto l'intelligenza di stare zitto» non posso credere alle mie orecchie e nemmeno la Weasley che diventa rossa come un peperone e sembra star per fumare dal naso.
«Ora lo difendi pure? Ti tratta come feccia e tu ti schieri con lui? Sapete che vi dico? Concludetela voi due questa uscita, io torno a Hogwarts!» è a dire poco furente e sta per andarsene quando la Granger la ferma.
«Gin... non do ragione a nessuno dei due. Vorrei solo che questa giornata passasse in fretta e spenderla a offenderci non farà scorrere i minuti più velocemente.»
«Mezzosangue, per una volta credo di poter concordare con te. Weasley, se hai ancora fame, sbrigati, andiamo» l'espressione di quelle due è impagabile, non pensavo bastasse così poco per zittirle entrambe. Mi ritrovo a incamminarmi, con un ghigno divertito dipinto in volto, e a sbirciarmi appena sopra la spalla per accertarmi che mi stiano seguendo. Non sono contento di dover spendere la mia giornata con loro ma ha ragione, e non credo che lo dirò un'altra volta, la Granger, insultarci per tutto il tempo non renderà questo supplizio meno tale.
«Io prendo una Burrobirra, un po' di stufato e della torta di zucca»
«Per me lo stesso» la Granger ordina le medesime cose della sua inseparabile amica.
«Io vorrei una Burrobirra, lo stufato e la crostata di mirtilli» concludo ritornando poi al silenzio quasi assordante che caratterizza il tavolo a cui siamo seduti.
Se non fosse per il chiacchiericcio di fondo, riuscirei persino a sentire il sibilo del silenzio.
«Malfoy, come ti è venuto in mente di accettare la scommessa?» è la rossa a chiedermelo.
«Dovresti chiedere al tuo ragazzo come gli è passato per il cervello di proporla. Per non parlare di tuo fratello...»
«Già, non è molto arguto. Abbiamo persino tifato Serpeverde oggi, pur di impartire loro una lezione» ammette la Rossa forse cercando un argomento di conversazione che cancelli il disagio evidente che sembrava essere diventato uno dei nostri commensali.
«Tu, come osi farti vedere in giro?» la voce di Daphne, la riconoscerei tra mille. Ma che fortuna oggi! Mi volto e la trovo con Pansy, entrambe mi guardano infuriate.
«Daphne, o la pianti o mi ascolti. Non ho intenzione di farmi insultare da te per qualcosa che non ho fatto» quanto mi scoccia dover parlare davanti alle due Grifondoro?!
«Che non hai fatto?» scoppia a ridere e mi sembra quasi impazzita. Poco dopo, per mia fortuna, fa il suo ingresso anche Blaise che mi viene in soccorso.
«Non crede ad Astoria. Anche se le ha detto che tu l'hai rifiutata, Daphne non le crede»
«Greengrass, ti ricordo che stai parlando con me. Quanto tempo ho trascorso con tua sorella? Dieci minuti forse? Non dirmi che la Parkinson non ti ha mai detto che duro più di dieci minuti...» cerco di essere sarcastico sperando di farla ragionare e lei, solo in quel momento, sembra soppesare per la prima volta le mie parole. Vedo Pansy coprirsi la bocca con le mani come se anche lei si stesse rendendo conto di aver sbagliato.
«Vuoi dirmi che?»
«Te lo ripeto da ieri. Non avrei mai sfiorato tua sorella, nemmeno con un dito.»
«Malfoy, non pensavo fossi un signore» si intromette la rossa. E io che per un istante mi ero quasi dimenticato della loro infausta presenza!
«Ma se ha salvato la vita della Granger. Ah, Granger, complimenti per la caduta. O forse l'hai fatto per poter stare fra le braccia di Draco?» Pansy, imparerà mai a tacere?
«Parkinson...» la Granger prende la parola ma la interrompo prima che possa aggiungere altro.
«Visto che abbiamo chiarito, vi dispiace lasciarmi al mio pranzo?» Daphne, Blaise e Pansy se ne vanno, increduli, e la Parkison rivolge uno sguardo schifato alle mie commensali.
«Perché ti sei intromesso? Meritava che la rimettessi al suo posto.» la Granger mi sembra alterata ma ne avevo davvero le pluffe piene di discutere per oggi.
«Granger, non sei stata tu a proporre un paio d'ore senza litigi?» le mie parole sembrano colpirla, perché non controbatte e dopo avermi osservato per qualche istante, prende la prima forchettata del suo pasto che, come il mio, rischiava di freddarsi prima che cominciassimo a mangiare.


The Third Heart- DramioneDonde viven las historias. Descúbrelo ahora