13. Sabrina

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Emma

Sono comodamente seduta sul volo che mi sta riportando a casa. Sono passati diversi giorni dalla mia impresa epica.

Ho ricevuto diverse richieste per partecipare a programmi televisivi, interviste, qualche proposta di contratto più che altro pubblicità roba da poco.
I miei profili social sono stati presi d'assalto.

Ero diventata un'atleta popolare con un discreto impatto mediatico, ma avevo la consapevolezza che da lì a qualche mese, tutto sarebbe tornato come prima.
L'atletica non è il Football e la mia disciplina non è famosa come lo sono i 100mt.
Sapevo perfettamente che, finiti i giochi e col passare del tempo, buona parte delle persone si sarebbero dimenticati delle discipline "inferiori".
Anche se quello che avevo fatto rimarrà negli annali, per sempre.

Guardo fuori dal finestrino, come nel volo d'andata mi perdo nella vastità di azzurro che mi circonda, pensando immediatamente a Jack. Ripenso al suo ultimo messaggio e scoppio a ridere come una scema.

Cerco di ricompormi in tempo zero, ma a Sabrina non è sfuggito.

Con una scusa banale, fa allontanare Marcus, che sbuffa e borbotta come sempre, poi mi domanda

"Mi dirai il suo nome prima o poi?" rivolgendomi un sorriso

"scusa? il nome di chi?" chiesi confusa

"l'artefice del sorriso che hai stampato in faccia ormai da diverse settimane!". dice con nonchalanc mentre continua a leggere.

"Mi è venuta in mente una battuta di Eve per prendermi in giro", dico cercando di salvarmi in estremis, mentre la mia faccia si tinge di un rosso peperone.

Sabrina mi fulmina con lo sguardo, sospira mentre chiude il libro e si porta vicino a me.

"Sai cara, saresti un pessima giocatrice di poker!!! sei proprio negata con le bugie!!" dice sorridendo, poi continua "però c'è qualcosa che ti turba, ne vuoi parlare? non voglio obbligarti" Mi guarda con uno sguardo sincero.

Sospiro profondamente, uno di quei sospiri che viene dal profondo, con lo sguardo perso nel vuoto le parlo di Jack.
Ovviamente ometto nome e cognome, adesso non sono importanti.
Le racconto di come ci punzecchiamo a vicenda, di come mi sento a mia agio nel parlare con lui, del fatto che ha preso un aereo e si è sparato 15h di volo solo per vedermi gareggiare, le racconto del bacio, di quel fantastico bacio.
Lei ascolta senza mai interrompermi.

Quando mi fermo e sopriro, lei mette una mano sulla mia gamba con fare materno,

"Se è  tutto così fantastico, Perché hai paura Emma?!", immediatamente il mio sguardo schizza verso di lei.

《Accidenti, sono un libro aperto per questa donna!》penso.
Sospiro di nuovo,

"Ho paura di essere ferita. Non ho ancora superato l'abbandono di mia madre, ma da quello mi sono rialzata. Non credo di riuscire a gestire emotivamente un'altra ferita. In più non ho tempo di pensare a queste cose, mi devo allenare e l'amore è solo distrazione!" dico schietta, ma in cuor mio so di aver mentito, dire una bugia a voce alta non la rende realtà.

"Stronzate Emma, Stronzate", esclama Sabrina con tono lieve e deciso.

"L'amore non è mai una distrazione. È vero, aprire il proprio cuore alla persona sbagliata, può essere doloroso. Ma se hai la fortuna di trovare quella giusto ti assicuro che ne vale la pena.
Avresti una persona che ti supporta in qualsiasi momento, che ti abbraccia quando non c'è nulla da dire, che ti ascolta quando hai molto da raccontare, che ti strappa un sorriso nelle giornate più buie e trasforma quelle di gioia in momenti indimenticabile. Una persona disposta a restare nell'ombra ed offrirti tutta se' stessa per raggiungere i tuoi obiettivi" dice lei guardandomi negli occhi.

"Come faccio a sapere se è la persona giusta?!" non so se lo sto chiedendo a lei o a me stessa.
Credo che questo lo abbia capito anche Sabrina, poiché mi regala un dolce sorriso mentre mi accarezza una guancia.

"c'è solo un modo per scoprirlo... sei una persona intelligente, quindi conosci già la risposta a questa domanda". poi si alza e torna a sedersi al suo posto.

Dunque è così che ci si sente? è questa la sensazione che si prova a confidarsi con una figura "materna"? una persona pronta ad ascoltare senza giudicare, senza pretendere ulteriori spiegazioni e pronta a dispensare consigli con l'unico scopo di vederti felice?

Sabrina non aveva figli. Qualche anno fa, dopo diversi tentativi di restare incinta, lei e Marcus hanno scoperto che per un problema genetico, non vi erano possibilità di ampliare la famiglia.
Era stato un brutto colpo per lei, ma con la forza di un uragano, si era rialzata, aveva deciso di fare volontariato in orfanotrofio e giusto 4 mesi fa, avevano presentato domanda per l'adozione di un bambino.
E' proprio strana la vita.
Ripenso alle parole di Sabrina, ha ragione, sapevo già cosa fare.
Mi appoggio allo schienale e mi addormento con il sorriso.

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