Capitolo 3

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"Abbiamo un appuntamento in sospeso, no?"

Giulia sorrise. Si erano sentiti in quei giorni, chiacchierando come due ragazzi alla prima cotta: si cercavano nella speranza di non disturbare l'altro, per poi finire a parlare tutta la sera e a raccontarsi le rispettive giornate, senza avventarsi in argomenti più insidiosi. Avevano anche evitato di discutere su come avrebbero vissuto la distanza e di chiedersi quando si sarebbero rivisti, anche se erano entrambi consapevoli del fatto che erano piuttosto impegnati. Tuttavia, trovarlo lì, del tutto inaspettato, le aveva fatto battere il cuore come una ragazzina.

"Non pensavo l'appuntamento fosse a casa mia" rispose avvicinandosi a lui e cingendogli il collo con le braccia. Erano passati pochi giorni, ma doveva ammettere che le era mancato quel viso.

"Avevo dei giorni liberi e ne ho approfittato per raggiungerti"

"Hai fatto bene" rispose mettendosi in punta di piedi e stampandogli un bacio sulla guancia, per poi allontanarsi. Non si erano ancora scambiati un bacio, nonostante lo desiderassero entrambi, ma avevano deciso di fare le cose con calma, come se stessero ricominciando a frequentarsi. In fin dei conti, non avevano parlato per due anni, non avevano idea di come fossero cambiati e cresciuti, se avessero gli stessi interessi o meno.

"Comunque mi stavi facendo prendere un colpo, pensavo fossi un ladro. Come sei entrato? Chiara è andata via ieri"

"Ero d'accordo con lei. Ha lasciato la vostra copia di riserva in portineria e quando sono arrivato me le ha date la signora. È molto gentile"

"Non sai quante volte ci ha aiutato quando abbiamo combinato qualche disastro e quante volte ci ha preparato la cena quando entrambe tornavamo troppo stanche a casa. È un po' il nostro angelo custode"

Giulia si era avvicinato a lui, cercando di capire cosa avesse in programma di cucinare.

"Che stai facendo?"

"Il ragù e poi faccio le lasagne"

"Addirittura? Ti avevo lasciato alla pasta asciutta condita col sugo in barattolo"

La pasta al ragù, due anni prima, era il suo più grande vanto, nonostante si limitasse a cucinare la pasta e a condirla, non avrebbe mai immaginato si sarebbe cimentato nel farlo lui stesso il ragù.

"Quando io e gli altri abbiamo iniziato a convivere, abbiamo vissuto per settimane di pasta al sugo di Luca e polpettone di Deddy, alternati a pizza e sushi, così ad un certo punto ci siamo trovati costretti ad imparare a cucinare qualcosa. Sono diventato piuttosto bravo, sai?"

"Sta a me valutarti" ridacchiò. "Posso aiutarti?"

"Hai imparato a cucinare?"

"Di certo non le lasagne, ma a mia discolpa posso dire che ho una dieta da seguire e spesso non pranzo neppure a casa perché sono agli studi. Ad essere sincera non usiamo quasi mai questi fornelli"

"Male, male, Giulia" rise colpendola leggermente sul fianco con il suo.

"Sta zitto, cretino, e dimmi se posso fare qualcosa"

Qualche minuto dopo, si ritrovarono fianco a fianco a cucinare insieme – più che altro Giulia gli faceva da assistente – canticchiando la playlist di canzoni che Giulia aveva fatto partire. Improvvisamente, la voce di Sangiovanni riempì la stanza con 'raggi gamma'. Giulia arrossì immediatamente quando il cantante si voltò verso di lei, un ghigno sul volto.

"Hai ancora le mie canzoni salvate"

"Ho ancora tutte le canzoni salvate e anche alcune di quelle che hai fatto uscire dopo che..."

Roma centro || SangiuliaWhere stories live. Discover now