Capitolo 12

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Stesa sul suo lettino, Giulia osservava Sangiovanni nuotare al largo, in un moto continuo, come se fosse in una vasca immaginaria e, di tanto in tanto, questa si concludesse e l'obbligasse a tornare indietro. Quando si erano frequentati, nei due anni precedenti, non si era mai mostrato particolarmente propenso a praticare alcuno sport – ad eccezione del padel, hobby preferito – ma aveva appreso, dai due giorni che avevano trascorso in terra calabrese, quanto si fosse avvicinato all'attività fisica, dedicando parte della sua giornata ad essa. Aveva notato, ovviamente, quanto questa determinazione si fosse riflettuta sul suo fisico, più muscoloso rispetto a qualche anno prima, ma non si immaginava potesse essere stato tutto spontaneo, considerando, poi, quanti problemi la questione palestra gli aveva dato durante la partecipazione al talent. L'aveva invitata a raggiungerla, quando si era alzato dal suo lettino diretto verso la riva, più di un quarto d'ora prima, ma lei aveva rifiutato. Da una parte, era certa l'acqua fosse piuttosto fredda, mentre dall'altro voleva dedicare quei pochi giorni di vacanza che avevano a disposizione al completo riposo, senza dover sottoporre nuovamente il suo corpo a sforzi fisici, considerando quanto era stato in movimento a causa degli gli stage che aveva tenuto nelle ultime settimane. Si portò gli occhiali alla testa quando lo vide arrestarsi nel mezzo della distesa salata, probabilmente affaticato a tal punto da dover riprendere fiato, mentre galleggiava rilassato. A quella vista, fu tentata di raggiungerlo e gli bastò il sorriso che le rivolse, non appena l'aveva beccata a fissarlo, per convincerla ad appoggiare gli occhi e il cellulare in borsa e spingersi fino a riva. Fece il suo ingresso lentamente, cercando di adattarsi alla temperatura dell'acqua che, per lei che era da almeno mezz'ora stesa al sole, risultava ghiacciata, mentre Sangiovanni la raggiungeva.

"Mi stavo arrendendo" esordì lui, allungando una mano per invitarla a raggiungerlo, visto che si era bagnata solo fino alla vita.

"Non mi andava di disturbare il tuo allenamento per le olimpiadi" rispose, facendosi trascinare e finendo per immergere l'intero corpo. Stava iniziando ad abituarsi alla temperatura e forse riusciva finalmente a capire perché lui si stesse divertendo così tanto. Galleggiando in quell'acqua limpida si stava rilassando più di quanto avesse fatto stesa sul lettino e i raggi del sole che la colpivano erano più sopportabili.

"Avrei apprezzato volentieri la tua presenza. Magari potevamo fare una gara e per una volta ti avrei battuta" ghignò. Era noto che fra i due, nella coppia, lui fosse quello meno atletico. O, almeno, così era stato fino a due anni prima, quando la palestra era sua acerrima nemica.

"Vedi che so nuotare anche io, bello, non lo darei per scontato" esclamò, avvicinandosi maggiormente a lui, fino ad allacciargli le braccia intorno al collo. "Hai gli occhi rossi, forse dovresti uscire" mormorò, accarezzandogli gli zigomi. Erano passati quasi cinque anni dal loro primo incontro ma quegli occhi continuavano a farle lo stesso effetto. Non era solo questione di colore che, indubbiamente, aveva il suo perché, ma erano tutte le emozioni che riusciva a scorgervi all'interno: lo vedeva sereno, felice, riposato e forse, un pizzico, innamorato. Non voleva essere ipocrita, sapeva che il suo sguardo cambiava in sua presenza, perché era ciò che accadeva a lei: era certa che dai suoi occhi si potesse leggere tutto l'amore che lei provava verso di lui e lo stesso amore vedeva riflesso nei suoi.

"Ma tu sei appena entrata" replicò, accarezzandole le cosce per poi portarla a cingergli i fianchi.

"E tu non hai intenzione di mollarmi" rise, allontanando alcune ciocche di capelli bagnati dal suo viso.

"Non per i prossimi dieci minuti" rispose, osservando le gocce che bagnavano la sua pelle. Aveva visto relativamente poco il sole in quei mesi estivi, arrivando solo ad una leggera abbronzatura e non alla tinta caramellata che lui adorava tanto. Tuttavia, si era stupito fossero riusciti a combinare i loro impegni in maniera tale da trovare cinque giorni da dedicare a quella vacanza. Da una parte Giulia era in continuo movimento, fra Roma e Milano, raggiungendo di tanto in tanto altre città per partecipare a differenti eventi, come d'altronde aveva fatto anche lui, con l'aggiunta che l'obbiettivo di quell'estate era stato chiudere il disco, in modo tale da farlo uscire in autunno, quindi anche lui era stato baciato poco dal sole, rimanendo piuttosto pallido, soprattutto se paragonato alla ragazza che aveva fra le braccia.

Roma centro || SangiuliaWhere stories live. Discover now