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03. E infine cenerentola scappò
Parole: 1011

"Oxford eh? Oltre che bellissima sei anche molto intelligente" ammiccò il brasiliano, provando a approcciare un discorso

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"Oxford eh? Oltre che bellissima sei anche molto intelligente" ammiccò il brasiliano, provando a approcciare un discorso. Lei annuì, nuovamente a disagio, ci stava palesemente provando, e questo non le faceva per niente piacere. Thiago era un bel ragazzo, e lei era sicura che fosse anche molto simpatico, dolce e intelligente. Ma non era il suo tipo, non era ciò che stava cercando.

"Se ti va potremmo uscire una di questa volte, magari ti faccio fare un giro della città" si limitò a sorride educatamente, dicendo che magari avrebbero potuto più in là nel tempo, dopo che la castana si fosse stabilità bene. La realtà era che lei conosceva benissimo quella città, e che non ci sarebbe mai stata nessuna uscita tra di loro. Le dispiaceva comportarsi così, ma sempre meglio che illuderlo.

"Scusami, io esco un attimo" provò a parlare, proponendo di accompagnarla, ma non glielo permise, dileguandosi tra la folla di persone. Percorse lentamente la strada, una volta che fu sicura di essere fuori dal suo campo visivo. Si fermò un secondo, osservando la mole di camerieri vestiti di tutto punto che vagavano tra di loro, correndo da una parte all'altra tenendo miracolosamente in equilibrio i vassoi, ricolmi di cibo. Non si lasciò scappare quello con il vino, afferrando un altro calice.

Uscì fuori, tirando un sospiro di sollievo, potendo finalmente respirare. Prese un sorso del suo drink, assaporandolo con lentezza. Immaginò nella sua mente Mason, che la brontolava perché era un irresponsabile e beveva sempre troppo, la scena la fece ridacchiare da sola.

"Ridi da sola?" Si girò verso quella voce roca. Un ragazzo dai capelli biondo platino, visibilmente tinti, la osservava con un sorriso beffardo. La osservò dall'alto, giudicandola, ipnotizzando probabilmente che fosse leggermente brilla.

"Pensavo a una cosa" rispose sprezzante, chiedendosi cosa volesse quello sconosciuto da lei. Posò su uno dei tavolini il bicchiere ormai vuoto. "Sei la ragazza di Mason, giusto? Io sono Jorginho Frello, un suo compagno" sorrise, e lei sentì le sue gambe tremare. Credeva che sarebbe caduta da un momento a l'altro, se non avesse chiuso quella dannata bocca.

"Clare Wyatt, sono solo un'amica" chiarì, stringendo la mano al nuovo conoscente. Lui si lasciò andare ad una fragorosa risata, battendosi la mano sullo stomaco. "Ecco perché Thiago ci stavo provando così spudoratamente con te" lo guardò con un sopracciglio alzato, confusa, ma li aveva spiati?

Scosse la testa, cercando di non pensarci, mentre lui rideva ancora. "Allora non era una mia impressione" si lasciò scappare e, seppur stesse sussurrando, il ragazzo la sentì forte e chiaro. Annuì, posandole una mano sulla spalla, rassicurandola. "È normale per lui, è innocuo non preoccuparti" sorrise timida, non sottraendosi dal suo tocco.

La mano del biondo rimase sulla sua spalla nuda per qualche minuto, mentre lui le chiedeva come conoscesse Mount. Mentre la castana spiegava, interruppe il contatto. La pelle di Clare tornò normale, spoglia dei brividi che le aveva causato, ma lei sentì una strana sensazione al petto, delusione forse.

"Quindi sei qui permanentemente o solo a trovare Mason?" Indagò, posando il gomito sul tavolo, fissandola. Si erano seduti intorno a uno dei tavolini rotondi posti fuori dalla villa, chiacchierando animatamente. Principalmente lui faceva domande, mentre lei parlava a raffica. Il calciatore restava lì fermo, guardandola attentamente, ascoltando tutto ciò che aveva da dire. Stranamente però, non si sentiva sotto pressione, o imbarazzata, come era suo solito. La faceva sentire potente, apprezzata.

"Oh no, permanentemente, mi spiace per te" lo prese in giro facendolo ridacchiare, spiegando che si era trasferita nella casa di una sua amica, con cui condivideva l'affitto dell'appartamento, e che ora stava cercando lavoro. "Vuoi dire che ci rivedremo?" La provocò lui, girando il collo per guardarla di lato, facendola arrossire sotto i suoi occhi attenti.

Si ricompose, riacquistando la sicurezza che lui le stava dando, con quel suo sguardo adulatore e ipnotizzante. "Ti lascerò con il dubbio, frello" ammiccò, sicura di se stessa.

Il suo telefono vibrò, accompagnato da un trillo. Una volta, una seconda, poi una terza ancora. La castana sbuffò, scusandosi con il ragazzo che stava parlando, afferrando lo smartphone dalla pochette, per togliere la suoneria.

Chiamata persa da Mickymouse💓
Chiamata persa da Mickymouse💓
@Mickymouse💓: ma dove cazzo sei
@Mickymouse💓: Thiago dice che sei uscita, se sei ubriaca ti uccido
@Mickymouse💓: dobbiamo andare a casa
@Mickymouse💓: ti aspetto alla macchina.
@Mickymouse💓: muoviti o ti lasciò qui.

Alzò gli occhi al cielo all insistenza dell'amico, rispondendogli con un semplice okay e riponendo il cellulare nella borsetta. Si alzò dalla sedia, sistemandosi il vestito. "Scusami, ma devo proprio andare" sorrise, girandosi per scappare verso il parcheggio.

"Scappi a mezzanotte come cenerentola?" Scherzò, indicando l' orario sull'Apple Watch al suo polso, alzandosi anche lui. La castana gli rivolse un dolce sorriso, mentre il biondo afferrava dalla sedia la giacca blu notte. "Almeno lasciami una scarpetta, così posso ritrovarti" le porse il telefono, con un sorriso timido sul volto. Fu la prima volta in tutta la serata che lei lo vide così incerto, quasi insicuro, mentre attendeva che lei accettasse oppure lo rifiutasse malamente.

Scosse la testa ridendo, afferrando l'iPhone di ultima generazione e componendo velocemente il suo numero, si chiamò, lasciando che facesse due squilli per poi attaccare. "Tenga, principe" glielo restituì, sfoggiando le unghie feline, colorate di un sobrio bianco sporco, abbinate al vestito che indossava, come desiderava Alexis, maniaca di queste cose.

"La ringrazio, mademoiselle" rise, inchinandosi leggermente, contagiandola. "Italiano, brasiliano, inglese e pure francese ora? Così mi colpisci, Frello" lo provocò, stringendo le braccia al petto, infreddolita. Con questo gesto, evidenziò pericolosamente il suo seno, lasciando che gli occhi del biondo ci si posassero per qualche secondo, prima che lui spontaneamente li ritirasse. "Almeno così avrò una scusa per rivederti, Clare Wyatt" posò la sua giacca sulle sue spalle, stringendogliela addossoper copririla al meglio. Sorrise, ringraziandolo timidamente, mentre infilava bene le braccia nelle maniche.

Si sorrisero dolcemente, scambiandosi un semplice ciao, lei si girò pronta ad andarsene. Lui invece la guardò camminare lontano da lì, sensualmente, before Cinderella ran away at midnight.

Midnight | Jorginho frello Where stories live. Discover now