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12. Pioggia e prime volte
Parole: 1630

La spinse piano dentro il locale, posando due mani sulla sua schiena e pressando

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La spinse piano dentro il locale, posando due mani sulla sua schiena e pressando. Lei ridacchiò, facendosi strada dentro il primo Mc Donald's che avevano trovato. "Se mi vedesse il mister, sarei morto" rise, trascinandola con se. Si avvicinarono al tavolo ancora mano nella mano, sembrava gli venisse spontaneo mantere quel contatto diretto. A prendere le ordinazioni ci misero due secondi, e lei non si trattenne. Non prese un insalata o un mini panino, entrambi si sbizzarrirono, affamati. Dopo poco gli fu piazzato davanti un vassoio con due panini, le patatine e le crocchette che entrambi amavano tanto. La castana saltellava per il fast food, guizzando tra i tavoli cercandone uno vuoto. Lui la seguiva subito dietro, divertito, guardandola, gli brillavano gli occhi. Scelse il primo tavolo vuoto che le si parò davanti, un solo divanetto a un lato. Si sedettero vicini, le spalle si toccavano mentre scartavano la carta per assaporare quel cibo spazzatura che tanto avevano desiderato. Buttò giù un boccone, ingoiando, mentre posava la testa sulla spalla del biondo.

"Ne vale la pena rischiare la morte?" Lo prese in giro, beffarda, riferendosi alle parole di poco prima. Lui rise, annuendo tra i morsi. "La vale già solo il fatto che tu sia con me" le sussurrò in un orecchio. Mille brividi partirono della sua spina dorsale, arrivando fino alla pelle del lobo che lui aveva sfiorato con le labbra. Alzò il capo di scatto, fissandolo imbarazzata. Le sue gote si colorarono di un rosso intenso sotto lo sguardo fisso di Jorge. Notò una macchia di salsa al lato della guancia, e con un dito si affrettò a ripulirla, per poi leccarlo. Deglutì, guardando la lingua della castana davanti a lui percorrere la pelle, mentre i loro occhi erano incastrati l'uno con l'altro. Dovette recuperare tutta l'autocontrollo per non sbatterla sul tavolo e saltarle addosso, famelico. Buttò giù il groppo formatosi nella gola, insieme a una manciata di patatine fritte. Continuare a mangiare, ridacchiando e parlando del più e del meno.

"Hai finito?" Le chiese, mentre beveva l'ultimo sorso della sua coca cola. La cannuccia emise un gracchio rumoroso, quando il liquido all'interno del bicchiere fu ormai finito. Annuì, sbattendo il cartone sul vassoio rosso. In silenzio, si alzarono e buttarono il tutto nel cestino. La castana si guardò intorno, percorrendo silenziosamente la distanza dal suo punto di partenza alla porta. Osservò la moltitudine di persone, gli occhi puntati su Jorge al suo fianco. Stringeva il braccio intorno alle sue spalle, mentre le parlava. Ma lei non accennava certo a rispondere, e ascoltava solo brevi spezzoni del suo discorso.

Uscirono fuori dal locale e lei si lasciò andare a un sospiro, camminando in direzione della macchina. Prese nei polmoni più aria fredda possibile, rinfrescandosi. "Va tutto bene?" Le sorrise delicatamente, posando il suo palmo sulla guancia della castana. Lei annuì, piano, incerta. Accennò un sorriso forzato, che non convinse affatto il biondo. "Dimmi la verità, cenerentola" poggiò la fronte sulla sua, sussurrando sul suo volto. La pioggia picchiava su di loro, poggiati sul cruscotto dell'auto. L'acqua riempiva i loro vestiti, che si attaccavano alla pelle. La castana emise un sussurro, il respirò picchiettò sulle labbra dell'altro.

Midnight | Jorginho frello Where stories live. Discover now