Capitolo 21

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Will era molto ansioso per quello che sarebbe successo quella sera.

Quella sera Nico lo avrebbe presentato alla sua famiglia come il suo fidanzato, facendo coming out.

Era ansioso per il moro, sapendo che aveva una relazione "complicata" con il padre.

La peggiore situazione che poteva capitare era che venisse cacciato di casa.

Anche se sperava con tutto il suo cuore che non accadesse, almeno era sicuro che suo padre Apollo lo avrebbe accolto in casa finché non avrebbe trovato un lavoro.

Aveva indossato una camicia bianca con dei jeans e delle Nike bianche, cercando di essere impeccabile.

Aveva veramente paura del padre di Nico.

Scese le scale per uscire e, mentre indossava il suo cappotto, il fratello lo vide:

«Stai andando ad un battesimo?» chiese sarcastico.

«No, devo incontrare i genitori del mio ragazzo»

«Buona fortuna» gli augurò, dandogli una pacca sulla spalla.

«Grazie, ne ho bisogno»


!¡!¡


Will era davanti alla porta di casa di Angelo da ormai due minuti, cercando di prepararsi, se così si può dire.

Fece un sospiro profondo, prese coraggio e bussò al campanello.

Gli aprì una donna, che il biondo presumé essere Persefone, la matrigna del fidanzato.

Il moro gli aveva parlato molto bene di lei, dicendo che il carattere gentile e generoso di Hazel derivava da lei.

Pensare a quello lo rassicurò molto.

«Buonasera, sei un amico di Nico? Hai un viso conosciuto» lo accolse Persefone, sorridendo.

Will pensò che il suo sorriso era molto bianco, il che deduceva che aveva una buona igiene orale.

Trovò anche quel pensiero molto inappropriato.

«Ciao sono Will, sono un...» si interruppe.

Cosa avrebbe dovuto dire?

Di essere un amico?

Un compagno di classe?

Un conoscente?

«Sono il ragazzo di Nico» disse infine, sentendo come se il cielo gli fosse stato tolto dalle spalle.

La donna rimase in silenzio per due secondi, senza scomporsi.

Avrei dovuto stare zitto, pensò in quel momento.

«Prego, entra» replicò lei, il sorriso ancora stampato sulle labbra.

Lui entrò di nuovo in quella casa, ricordandosi che era proprio lì che si era baciato per la seconda volta con Nico.

Proprio mentre pensava a ciò, il suo ragazzo scese dalle scale e venne ad abbracciarlo.

A Persefone si scaldò il cuore a quella scena, era così contenta di vedere suo figlio felice.

«Ciao Will» lo salutò sciogliendo l'abbraccio.

«Ciao Nico» sorrise.

Quell'abbraccio lo confortò molto.

Il moro lo prese per mano e lo condusse nella sala da pranzo:

Era l'unica stanza dalle pareti bianche, illuminata da una luce gialla, il tavolo al centro aveva una tovaglia rossa ed era già apparecchiata con un servizio di ceramica bianca; al centro del tavolo c'era un vaso di fiori bianchi che si allineava con il lampadario appeso sopra al tavolo; sulle pareti c'erano varie foto incorniciate.

Nico si sedette alla seconda sedia dal capotavola, alla sua destra era già seduta Hazel.

Il biondo si accomodò alla sinistra del suo compagno.

«Ciao Hazel» salutò la sorella.

«Ehi Will!» replicò lei, ridendo.

A capotavola, lontano da tutti, si sedette Ade.

L'uomo entrò senza neanche salutare, l'aria seria.

Indossava un completo in giacca e cravatta grigio, i capelli grigi, attraversati da diversi fili bianchi, erano stati ordinati dietro con del gel, la barba lunga ordinata come il resto.

Era la prima volta che il biondo lo vedeva e gli aveva fatto già una brutta impressione.

Pochi minuti passarono prima che Persefone entrasse servendo dei piatti di pasta, rompendo quel silenzio imbarazzante.

«Buon appetito» dissero tutti, prima di cominciare a mangiare.

Will fece lo stesso.

«Allora» parlò Persefone «Nico questo ragazzo è il tuo fidanzato?»

Quella domanda spiazzò tutti, in primis il diretto interessato.

«Sì» rispose lui, serio.

«Will, perché non ci racconti un po' di te? Che scuola fai?»

«Faccio l'ultimo anno di liceo scientifico, vorrei diventare un dottore» rispose sorridendo.

«Bene, aspiri in alto» disse, prima di continuare a mangiare.

«Da quanto state insieme?» chiese, continuando a mangiare.

«Da più di un mese-» replicò il moro.

«Buona serata» lo interruppe Ade, alzandosi dal proprio posto.

«La pasta era molto buona» si complimentò con la moglie dandole un bacio sulla guancia .

Se ne stava andando quando il figlio esclamò:

«Fermo!»





























































ANGOLO AUTRICE

Lo so che questo capitolo è corto, ma è perché il prossimo lo prevedo molto lungo e sarà il POV di Nico.

Quindi,

Ci vediamo al prossimo capitolo.

Ave, semidei!



Caffè Macchiato- solangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora