Capitolo Uno

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KATSUKI POV

Essere un eroe era quello che ho sempre voluto essere, ma non ero pronto a tutte le comparse che mi avrebbero girato attorno.
Erano passati circa dieci anni da quando avevo finito il corso per eroi alla U.A. e non ero ancora riuscito a liberarmi di quegli impiastri.
Avevo aperto una mia agenzia per fare concorrenza al Nerd e al Bastardo a Metà. Avevo assunto quelli che alla fine consideravo validi, come Capelli di Merda, l'Aliena Rosa, Pikachu e il Nastro portatile. L'ultima assunta era stata quella dalle orecchie strane, in effetti ci mancava qualcuno che controllasse le zone in cui avremmo dovuto agire.

Nonostante fossi un Alpha non ero il più amato.
Nonostante fossi uno dei migliori non ero il migliore.
Nonostante avessi salvato un sacco di gente non era ancora riuscito ad arrivare alla cima.
Per quanto mi sforzassi non riuscivo a superare lui, il numero uno, il migliore, il più acclamato degli eroi: Deku.

Il fottutissimo Nerd era il numero uno. Un cazzo di Omega aveva il mio posto. Non che un omega non potesse essere un buon eroe, ma lui era sempre stato diverso da quelli del suo genere: non lo avevo quasi mai sentito o visto in calore; non lo avevo mai visto o sentito con un Alpha. Ancora oggi il nerd non aveva un compagno o una famiglia, cosa strana per quelli della nostra età. Capelli di Merda e Pikachu erano spostati da ormai 5 anni, con dei marmocchi pure. Se solo il Nerd rimanesse gravido avrei la mia occasione per soffiargli il posto, ma non mi appagherebbe. Sarebbe come imbrogliare.

Quel giorno ero di riposo, mi ero preso una giornata per recuperare dall'ultima missione e stavo guardando il telegiornale. Mi incazzai vedendo che la mia impresa veniva snobbata per parlare di una possibile relazione fra l'omega numero uno e l'alpha numero tre (Todoroki fottuto Shoto).

- Come se al Nerd potesse piacere un Alpha moscio come quello...

Cambiai canale e trovai un servizio sulla famiglia dai capelli di merda. Sbuffai e spensi l'apparecchio. Mi vestii e, dopo aver indossato cappello e una mascherina scura, uscii di casa.

Camminai e camminai. Senza rendermene conto finii davanti alla sua agenzia. Mi fermai all'angolo dalla parte opposta della strada e vidi un'auto fermarsi all'ingresso: un ragazzo sui 27 anni dai capelli verdi scese dalla vettura. Si guardò attorno con circospezione e mi vide. Con un sorriso a trentadue denti mi venne incontro.

- Kacchan! Che fai da queste parti? L'incontro è domani.
- Sono qui per caso stronzo! Che incontro?

Il mio insulto non lo scalfì e proseguì la conversazione come se lo avessi salutato nel modo più amichevole del mondo. Idiota.

- Non hai letto la mail in cui chiedevo un team-up? Abbiamo un caso di traffico d'omega. Ho pensato che tu e gli altri foste un buon match con i miei membri...
- Oggi sono di riposo. Non ho visto un cazzo. Perché hai chiesto a noi, non potevi chiedere al tuo fidanzatino?

Il suo viso divenne serio all'improvviso. Un'ombra strana sul suo volto.

- Non sto con Todoroki. Mai stato e mai ci starò. Non mi serve un Alpha.
- Beh, almeno potresti farti una scopata ogni tanto! Ti renderebbe meno lunatico, Nerd.

Gli feci l'occhiolino. Adoravo fargli girare i coglioni.

- Ah-ah-ah. Simpatico. Quello che dovrebbe farsi qualcuno qua sei tu, Dynamight. Lo sanno tutti che sei un verginello.
- Brutto pezzo di merda!

Lo stronzo si mise a ridere tenendosi la pancia. Quello sfigato si prendeva gioco di me, come se potesse.

- Sai benissimo che sono stronzate. Forse non ti ricordi di quella volta che ti ho trovato in calore al secondo anno?

L'Alpha e l'OmegaDonde viven las historias. Descúbrelo ahora