Capitolo Ventidue

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KATSUKI POV

Deku si addormentò pacifico fra le mie braccia, mentre il mio cazzo di cuore stava avendo un infarto.

VUOLE DEI FIGLI?! E ME LO DICE COSÌ DI PUNTO IN BIANCO?!

Fino a ieri non sapeva se amarmi e ora vuole figliare. Certo che è strano forte 'sto nerd.

Lo strinsi però a me, contento che almeno una parte di lui volesse restare con me.
Ripensai alla conversazione: Hawks era nascosto dal padre del Bastardo a metà mentre il fratello bruciato era ancora latitante. Però il morto di sonno sarebbe stato incaricato di cercarlo.
Non poteva andarmi meglio.
Mi riaddormentai tenendo stretto l'omega che profumava di gelsomino e sognai dei piccoli marmocchi che assomigliavano a noi.

Mi svegliai con il profumo di caffè e brioche. Mi stropicciai gli occhi e, svogliatamente, mi alzai per andare in cucina. Trovai il Nerd intento ad armeggiare con le tazzine: stava travasando il caffè preso da asporto al bar nelle sue tazzine. Risi sommessamente liberando un po' del mio odore.

Lui si voltò verso di me e arrossì bloccandosi completamente.

— Ka-Kacchan. Bu-buongiorno... Ho-ho preparato la colazione!
Comprato, vorrai dire! Sei proprio un Nerd del cazzo.

Lui arrossì ancora di più. Mi avvicinai e lo ringraziai iniziando a bere il caffè. Deku però continuava a guardarmi senza toccare nulla, avendo un'espressione strana sul viso.

— Che hai adesso?
— N-niente! Sta-stavo solo...
— Smettila di fissarmi e mangia. Ti aiuterò per un po' con il tuo allenamento, ma poi devo andare. Ho delle cose da fare oggi.

Lui restò in silenzio e iniziò a mangiare la sua brioche con ancora le lentiggini coperte da un velo di rossore. Un forte istinto di predominio stava avendo la meglio su di me, ma non potei fare nulla perché qualcuno decise di bussare alla porta.
Incazzato nero mi alzai e andai ad aprire.

— Chi cazzo è che rompe i coglioni di prima mattina?!
— Brutto ingrato! È questo il modo di parlare a tua madre?! E a quella del tuo compagno?!

Una doccia ghiacciata sarebbe stata molto meglio. Non avevo abbastanza energie per avere a che fare con la vecchia.
Dietro di lei Midoriya Inko sorrideva sorniona.

— Buongiorno zia. Izuku è dentro.

La feci passare e provai a chiudere la porta in faccia a mia madre, ma lei fu più veloce e riuscì ad intrufolarsi nell'appartamento.
Dalla cucina si udivano le voci dei due omega che si salutavano e iniziavano una conversazione piuttosto affiatata, ma sottovoce.

— Che cazzo ci fate qui? Proprio nel momento peggiore poi...

Mi sedetti sul divano del nerd incrociando le gambe, cercando di nascondere un certo rigonfiamento.

— Non è colpa mia se ho un figlio degenere che si trova un compagno e nemmeno lo dice ai suoi genitori!

Mi colpì in testa. Respirai a fondo cercando di mantenere la calma.

— Che vuoi, madre?
— Dimmi solo che è stato consensuale. Dimmi che non hai obbligato il povero Izuku ad avere con a che fare con te per tutta la vita senza il suo consenso e me ne vado.
— PER CHI MI HAI PRESO?! OVVIO CHE È STATO CONSENSUALE! Non sono mica un animale. Cristo vecchia, pensi sempre al peggio!

Mia madre rise forte e poi mi abbracciò.
Restai fermo immobile, sorpreso. Quando si staccò aveva un ghigno sul volto, come di chi già sapeva tutto.

— Mi ha raccontato tutto Inko. Continua come stai facendo e vedrai che andrà tutto bene. Ora esci di qui: c'è qualcuno che ti aspetta di sotto.

Mi salutò così per poi dirigersi in cucina a chiacchierare con i due omega.
Mi vestii comodo e sgattaiolai fuori da casa di Deku. Feci le scale e provai a pensare chi potesse venire a cercarmi così presto al mattino e, soprattutto, come avesse fatto a trovarmi.
Quando uscii dal palazzo grugnii frustato alla presenza dell'altro alpha.

L'Alpha e l'OmegaWhere stories live. Discover now