Louis sapeva che qualcuno prima o poi l'avrebbe vista per primo, doveva solo pazientemente attendere che succedesse, perché, per quanto ne avevano mormorato in maniera emozionata sulla nave, lui non voleva essere quella persona, e anzi aveva fatto di tutto per guardare verso il mare aperto, ignorare una vista a cui non si sarebbe potuto sottrarre per sempre. Poco dopo mezzogiorno, quando la maggior parte dell'equipaggio si sta godendo e sta incitando l'ennesimo alterco tra Liam e Auguste, incentrato su una serrata mano di carte, mentre Louis si assicura che Victor non cada sul ponte inferiore ed Harry, poco lontano, ha le braccia incrociate e i capelli sciolti, gli occhi socchiusi mentre si chiede, probabilmente, quando intervenire, accade. Louis tenta di non guardare nella sua direzione: da dopo la tempesta, il capitano è in un umore strano. Non crede che sia per il fatto che hanno condiviso la camera, non quello, non dato che è stata un'idea (un ordine) di Harry, ed era successo solo una volta. Louis aveva dormito su un lato del letto, godendosi la comodità di un materasso e del lino delle lenzuola, e non aveva sognato nient'altro se non un'isola immersa in acque placide, tutta la notte, fungendo da lontano spettatore mentre il sole si infrangeva sull'oceano silenzioso. Credeva che Harry avrebbe approfittato di quel momento, alla mattina, dove potevano stare soli e comodi e indisturbati, ma al suo risveglio il capitano già non c'era più. La notte dopo, Louis era tornato nel sottocoperta comune, e la vita era andata avanti, ma anche quando erano in disparte gli occhi e i pensieri del capitano erano da un'altra parte. Ovviamente, non osava chiedere. Non era compito suo.
Improvvisamente, nella brezza della tarda mattina, Hugo volta la testa, forse per caso, forse per istinto, proprio mentre le urla si fanno più accese e Zayn ride dal timone e Barbara li raggiunge, i capelli ondeggianti da un lato per via del vento, ed urla, indicando ben oltre la polena:
''Terra!''
Silenzio. I colli si tendono, Maya si alza, Liam e Auguste lasciano cadere le carte mentre uno volta il capo con un colpo secco e l'altro si alza dallo sgabello, quasi rovesciando la cassa vuota che stavano usando come tavolo da gioco. Il primo urlo di gioia arriva quando Louis si è già allontanato verso la polena, salendo velocemente fino al castello di prora per appoggiarsi al bompresso, la lunga asta che si alza verso il cielo appena prima della polena, la lucida sirena di ottone che fissa l'oceano. Le Americhe. Louis non le ha mai viste, le ha solo sentite nominare dalla sua famiglia impegnata nella marina, ne ha ammirato i disegni nei vecchi libri della biblioteca, privi di colori che si costringeva ad immaginare, e sembravano così lontane e nebulose, un mondo che non avrebbe mai raggiunto, perché significava navigare per oltre metà della terra e Louis non avrebbe mai, mai trovato la motivazione per una cosa del genere, perché sapeva che la condanna della marina non sarebbe mai stata più veloce di sua madre. E invece è una terra verde, esiste, ha nuvole, cittadine che si arrampicano su per i colli, foreste infinite che odorano di resina e impregnano l'aria di un odore sciropposo. A quello, Louis storce vagamente il naso, non troppo: Niall gliel'aveva detto, Port Royal sa di alberi, spezie e polvere da sparo. A Louis sembra che stia contaminando l'odore di salsedine attorno a loro.
''Port Royal'' sente dietro di lui. Guarda Harry con la coda dell'occhio e raddrizza le spalle, ma l'altro appare rilassato: ''America. Non l'avevi mai vista, vero?''
''Mai'' conferma con voce assente, una strana sensazione nello stomaco. Anche Harry gli dedica appena uno sguardo, troppo impegnato a guardare la costa, per niente stupito quanto lui, piuttosto serio e concentrato. Gli rivolge nuovamente la parola:
''Non ti piace?''
''No, non è quello'' mormora, realizzando ciò che pensa esattamente mentre lo dice, osservando il fondale oltre la nave che per la prima volta da mesi è finalmente visibile ai suoi occhi, bianco e chiazzato di scogli bruni ''E' che non mi è mancata. Per niente. La terraferma, dico. Mi sento come uno straniero, ma non... Non nel senso che a Londra non mi sentissi così. Credo di essere uno straniero ovunque, ormai.''
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Once Upon a Poisoned Heart ||L.S.||
FanfictionUn vecchio uomo che racconta una storia che nessuno, nemmeno il mare, ha dimenticato. Louis, che incontra Niall fuori una locanda nei bassifondi di Londra, non ha nulla da perdere e nulla da guadagnare, vuole solo dimenticare da dove viene, far sì c...