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Una volta salita in macchina, Haneul mise in moto per raggiungere una meta ben precisa: era stanca di essere presa in giro e di essere incompresa, così pensò di andare dall'unica persona in grado di mettersi nei suoi panni

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Una volta salita in macchina, Haneul mise in moto per raggiungere una meta ben precisa: era stanca di essere presa in giro e di essere incompresa, così pensò di andare dall'unica
persona in grado di mettersi nei suoi panni.

Jimin.

Lui non le avrebbe mai detto niente di sbagliato, né l'avrebbe accusata di qualcosa di pesante: non l'avrebbe definita né una pianta, né una statua, il che le diede un minimo di conforto.
Haneul ricordò perfettamente l'espressione di Taehyung e cominciò ad insultarlo visto che lui non si era fatto problemi nel prenderla in giro.

"È solo un falso.

Con le sue scuse non ci avrei fatto niente.

Forse anche io sarei dovuta essere più pungente."

Dopo aver fatto tali pensieri, Haneul cercò di mettere da parte Taehyung perché sapeva che non meritasse così tanta attenzione.
Parcheggiò la macchina nella via della casa di Jimin e corse fino all'ingresso per non diventare un bersaglio facile per la pioggia.

Suonò al campanello e aspettò pazientemente che la porta venisse aperta, ma ci volle un po'.
Haneul cominciò a tremare sia per il freddo che per la tensione e si guardò intorno.
Finalmente la porta si aprì e Jimin si sorprese nel vederla di fronte a sé.

«Haneul...che ci fai qui?» le domandò

«I-Io...a-avevo bisogno di parlare con te.» rispose lei, cercando di non piangergli addosso «Ci sono i tuoi genitori a casa?»

«No, sono al lavoro.» rispose Jimin «Dai, entra.» sussurrò

Si fece da parte e Haneul entrò per ripararsi da quel tempo freddo e piovoso.
Si sentì tremendamente nervosa e non seppe nemmeno cosa dirgli per giustificare la sua visita improvvisa.
Si torturò le mani e Jimin notò da subito che ci fosse qualcosa che non andava.

«Che ti è successo?» le chiese lui «Sono giorni che ti cerco e stavo cominciando a preoccuparmi.»

«È...è difficile da spiegare...» sussurrò Haneul, stringendosi il braccio con la mano opposta «n-non volevo precipitarmi così a casa tua, ma...non sapevo da chi altro andare.»

«Taehyung ti ha fatto qualcosa?» chiese Jimin, sgranando impercettibilmente gli occhi

«N-No...» rispose lei, abbassando subito lo sguardo

«Guardami negli occhi.» ordinò Jimin, prendendole il viso tra le mani per costringerla a mantenere il contatto visivo «E rispondimi sinceramente, Haneul.» aggiunse

La ragazza non ebbe più la forza di trattenersi e una lacrima scivolò sulla sua guancia.
Si lasciò andare completamente e Jimin sentì una fitta al cuore quando la vide coprirsi il viso per piangere liberamente.
Subito si avvicinò a lei e la strinse contro il suo corpo per darle il giusto conforto, ma la rabbia gli consumò ogni briciolo di calma.

۵Tɪʟʟ ᴅᴇᴀᴛʜ ᴅᴏ ᴜs ᴀᴘᴀʀᴛ [Kim Taehyung] Donde viven las historias. Descúbrelo ahora