Capitolo 9

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9.

Sono seduta a pranzo con la mia famiglia e Ryu, quando mio padre si alza e prende fiato.

"Devo fare un annuncio" comunica, e tutti alziamo le teste dai nostri piatti. "Fra una settimana esatta vi sarà la grande esposizione d'arte annuale a cui io e vostra madre partecipiamo ogni anno. Questa volta la preparazione si terrà a casa nostra perciò, a partire da domani, cominceranno ad arrivare tutti i nostri amici. Alloggeranno qui per due giorni, dopodiché partiremo tutti per la mostra e staremo via altri cinque giorni."

Lancio uno sguardo disperato a Christopher, che ricambia. Solitamente, in vista della mostra, i nostri genitori si riuniscono con i loro amici in una casa e passano giorni interi nel caos più totale, cercando di scambiarsi idee per creare l'arte più disparata. Negli anni passati siamo sempre stati fortunati: il raduno si è fatto a casa di qualcun altro, perciò ci siamo ritrovati a casa da soli per una settimana. Quest'anno, invece, un gruppo di artisti pazzi e disordinati invaderà casa nostra per qualche giorno, trasformandola in un accampamento surreale.

"Ovviamente siete invitati a partecipare alla mostra, se vorrete." aggiunge mia madre.

Scuoto la testa, perché l'arte non è mai stata una cosa di cui m'interesso particolarmente. "Mi tiro fuori."

Chris invece annuisce contento. "Vengo io! Posso fare un disegno a carboncino ed esporlo?"

"Ovviamente!" esclama contenta mia madre, scambiandosi un'occhiata orgogliosa con papà.

"Io resterò a tenere compagnia ad Amber, se non vi dispiace."

Mi giro di scatto verso Ryu, spalancando gli occhi. È la prima volta che mi chiama Amber, ne dovrei essere felice... eppure non mi piace il suono che fa sulle sue labbra.

Ryu mi guarda e accenna un sorriso, come intuendo il mio pensiero.

"Bene, staremo più tranquilli sapendo che siete insieme." dice mia madre, e ancora una volta non capisco come possa riporre così tanta fiducia in una persona appena incontrata.

"Siamo d'accordo, allora!" esclama papà, prima di rimettersi seduto e riprendere tranquillamente a mangiare.

*

Una volta soli faccio a Ryu tutte le domande che mi affollano la mente, cercando di metterlo in difficoltà. Sono ancora molto dubbiosa su ciò che è vero e ciò che è falso.

"Come hai fatto a uccidere quella creatura?" chiedo mentre andiamo verso la macchina. Mia madre mi ha chiesto di andare a fare spesa in vista del raduno e il ragazzo si è offerto di accompagnarmi.

"Noi Fae siamo più forti degli umani. Gli ho spezzato il collo."

Rabbrividisco pensando alla creatura che affonda nella piscina. "E il sangue da dove veniva?"

Ryu sale in macchina con una strana espressione. Lo vedo accomodarsi sul sedile, a disagio. "Quando un mutaforma cambia le sue sembianze, il suo corpo si scompone e si ricompone in una nuova forma. È normale che la creatura perda sangue. Quello che ti ha attaccato si era trasformato da poco, aveva ancora qualche traccia di sangue addosso."

Annuisco, pensierosa. Metto in moto la macchina e mi accorgo che Ryu sta facendo dei profondi respiri. La sua faccia è bianca come il latte.

"Perché il diario di Shira somiglia più a un libro che a un vero diario?" chiedo a bruciapelo, cambiando discorso.

Ryu chiude gli occhi, aggrappandosi al sedile. "Hai sempre detto che avresti voluto scrivere un libro. Perciò hai deciso di scrivere un romanzo sulla tua vita. Ecco perché somiglia così poco a un diario."

Di Ricordi SospesiDonde viven las historias. Descúbrelo ahora