30-PT1, Un panino o una baguette?

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Domenica 8 novembre 2020, ore 17.34, Brighton, casa di Zayn, terrazza.


«Niall, sai prendere a calci una cazzo di palla?»

«E tu sai come eseguire un passaggio, stronzo?»

«Per te è sempre colpa degli altri, non è vero?»

«E per te non è mai colpa tua, non è vero?»

Harry chiuse gli occhi: sdraiato su di una delle chaise longue – la stessa sopra la quale era stato insieme a Zayn, un po' di ore prima – si lasciò accarezzare dalla corrente fredda del vento.

Il sole si sparpagliava tra le nuvole dipingendone i contorni infuocati e spariva, poco alla volta, sotto la retta dell'orizzonte.

Un logoro volume di Alice nel paese delle meraviglie sgraffignato dalla libreria di Zayn giaceva sulle sue gambe incrociate. Una delle sue storie preferite.

Lo aveva letto per un'ora intera. Poi, pervaso da pensieri troppo angoscianti, aveva accantonato le pagine ancora aperte per dedicarsi all'immaginazione, con lo sguardo puntato al cielo.

Anche lui, come Alice, si era catapultato dentro una realtà che differiva troppo da quella che aveva sempre conosciuto.

Anche lui, come Alice, aveva seguito le orme di un coniglio bianco pungolato da un'impellente curiosità, per poi ritrovarsene divorato, trascinato in un mondo del quale non sapeva nemmeno l'esistenza, prima di quel momento.

Durante quella settimana aveva vissuto degli alti e dei bassi, adesso però doveva fare i conti con la verità e con ciò che ne conseguiva.

L'indomani si sarebbe svegliato tra le mura della propria stanza: avrebbe fatto colazione alla scrivania, sarebbe sceso al piano terra per seguire le lezioni, avrebbe pranzato in area comune, studiato, cenato, e poi forse trascorso la serata insieme a Niall.

Ma cosa ne sarebbe stato di Louis?

Cosa ne sarebbe stato di loro?

Cosa ne sarebbe stato di lui, adesso che non aveva più quel pensiero al quale appigliarsi?

Quel pensiero che, consapevolmente o no, lo aveva aiutato a farsi forza anche quando avrebbe voluto lasciarsi andare e consegnarsi al dolore di una vita mutata troppo velocemente, dell'abbandono di un padre.

Non voleva pensare a cosa ne sarebbe stato di lui, l'indomani.

Non poteva immaginare a quale conforto si sarebbe aggrappato, adesso che non aveva più la speranza di un futuro insieme a Louis a fargli compagnia.

«Ehi, ragazzo triste?». Zayn si stese al suo fianco, col respiro affannato e delle minuscole gocce di sudore a imperlargli la fronte.

«Non sono triste» disse, spostandosi verso l'estremità della chaise longue per fargli spazio. «Stavo solo pensando».

«Pensando a cosa?»

«A tutto e a niente».

«A tutto e a niente» lo prese in giro, afferrando il suo viso con una mano per posargli un bacio sulle labbra.

Dolce, delicato, Harry si aprì per lui nel momento in cui questo, con la lingua, provò a insinuarsi a fondo.

Avrebbe sentito la mancanza del suo sapore, della gentilezza del suo tocco, e del flusso del suo respiro sulla pelle.

«Posso abbracciarti?» chiese, bisognoso.

«Certo che puoi abbracciarmi...» mormorò il ragazzo sulle sue labbra, stringendo già le braccia intorno alla sua vita.

St. Mary Jane PARTE 1-2 [Larry Stylinson]Where stories live. Discover now