Capitolo 3

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Ginevra POV.


Mi cambio e indosso un paio di pantaloni alle caviglie e una camicia svasata, ai piedi un paio di espadrillas basse e lego i capelli in una coda alta in modo che non mi diano fastidio. Afferro il mio telefono, il libro che ho deciso di finire e mi dirigo verso le scale, decisa a raggiungere un punto della casa dove possa stare in pace sino all'ora di cena. Stranamente la casa sembra silenziosa. Mi chiedo dove siano spariti tutti.

Sospiro, scendendo le scale e nel mentre trovo una cameriera che sta passando. Le chiedo se c'è un posto dove possa leggere e rilassarmi e mi indica il patio. Sorridendo, mi dirigo verso il patio, passando verso un arco con piante rampicanti. Tutto in questa tenuta comunica pace e serenità, due aggettivi che non assocerei a Gabriel. Scuoto il capo, fermandomi sui miei passi quando davanti a me si apre un meraviglioso patio se così si può chiamare, circondato da alberi i cui rami forniscono tutta l'ombra di cui si ha bisogno. Le poltrone e i lettini in legno con i loro cuscini imbottiti sono quanto di più invitante abbia mai visto. Scelgo un lettino e mi metto comoda, togliendomi le scarpe. Afferro il libro e inizio a leggere, sentendomi in sintonia con l'intera umanità.

Sono arrivata appena a due pagine che lo stato di grazia termina, bruscamente.

- Non sapevo che ti piacesse leggere –

Sospiro, ignorando la voce ben nota. Se faccio finta di non sentirlo se ne andrà. O no?

L'ombra che si staglia su di me e il libro che mi viene letteralmente strappato di mano, mi danno la risposta alla domanda che mi sono posta.

- Un thriller? Davvero? Non ne hai abbastanza di omicidi nella vita vera? -

Faccio una smorfia, voltandomi.

- Ridammelo – Ordino allungando una mano.

Un lampo divertito accende il suo sguardo.

- Vieni a prenderlo se ci tieni tanto – Mi provoca, sollevandolo sopra la sua testa.

Socchiudo gli occhi, le narici che fremono, le mani strette a pugno.

- Coraggio. O hai paura? –

Prendo un profondo respiro e mi lancio contro di lui, sperando nella sorpresa. Ma dovevo saperlo che non avrebbe funzionato. Il bastardo si limita a sollevare ancora di più il libro, ridendo.

- Ridammi immediatamente il libro! -

- Non è colpa mia se sei bassa. Sforzati un po' di più –

Socchiudo gli occhi, osservando la sua espressione divertita.

- Ultimo avviso, poi passo alle maniere forti. Ri...dammi... il... libro! –

- Vieni.... A... prendertelo.... –

Ok, uomo avvisato mezzo salvato. Giusto?

Il mio ginocchio scatta alla velocità della luce, colpendo con precisione maniacale, i suoi attributi.

Emetto un gemito, piegandosi su sé stesso.

Gli strappo il libro di mano, avviandomi a passo di carica verso la casa.

- Non si scherza con una Bellomo – Sibilo alla figura inginocchiata a terra.


Gabriel POV.


Quella piccola vipera! Mi ha colpito!

- Wow! Quello si che è un colpo basso –

HIS  for a year (MAFIA SERIES 5) CompletaWhere stories live. Discover now