Capitolo 41

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Ginevra Pov.



Osservo la tavola apparecchiata e un sorriso curva le mie labbra alle urla di gioia di Juliana ed Esteban quando si accorgono delle ali di pollo speziate, i tacos e altro cibo prettamente messicano e piccante. Ma gli sguardi di tutti si posano su di me quando vedono il mio piatto di insalata.

- Cosa? -

- Sei a dieta? -

Sorrido a Juliana che ha preso posto a tavola davanti a me.

- No. Sto allattando. Non posso mangiare cibi piccanti o il latte assumerà un sapore non gradevole-

- Se e quando avrò un figlio, non allatterò. Esiste il latte artificiale e i biberon, fantastiche invenzioni-

- Il problema non si pone. Per fare figli dovrai trovare un uomo che ti sopporti abbastanza a lungo da farti rimanere in dolce attesa! - Esclama Esteban sedendosi accanto a lei.

Chiudo gli occhi, sapendo con certezza che tra due secondi inizierà una guerra di volontà. Peccato che vinca sempre lei.

- L'ultima volta che ho controllato tu non hai impiegato così tanto, non ti sei calato neanche i pantaloni-

Sento tossire accanto a me e voltandomi osservo mio marito cercare di tornare a respirare dopo essersi quasi strozzato con il vino che stava sorseggiando.

Gli passo una mano sulla schiena, dandogli leggeri colpetti.

Mi guardo intorno.

Sua madre e la nonna sono impegnate a sistemare i tovaglioli sulle gambe come se ne andasse della loro vita, suo padre semplicemente fa finta di non aver sentito.

Immagino sia l'unico modo per sopravvivere a questi due.

- TU!!-

Ciò che stava per dire viene bloccato da una voce maschile che non ho mai sentito prima.

- Scusate il ritardo-

Mi volto, osservando il giovane uomo alto, tanto per cambiare, con spalle larghe e fianchi stretti messi in risalto dalla polo nera a maniche corte e dai jeans rotti su più punti che non fanno altro che intensificare il suo fascino, nascondendo a occhi non attenti il pericolo che emana dalla sua persona.

Sospiro.

Sono nata in una famiglia circondata da maschi alpha e ne ho sposato uno, li riconosco a miglia di distanza e questo se il mio istinto non mi inganna, non è uno con cui scherzare.

Mi appoggio alla sedia, osservando la reazione degli altri commensali. Nessun irrigidimento, nessuno sguardo allarmato o perplesso. Lo conoscono e non lo giudicano pericoloso. Almeno per loro.

- Stai sbavando- Mormora Gabriel al mio orecchio.

Sorrido, voltandomi verso di lui, sollevando una mano ad accarezzargli la guancia ispida.

- Non ci sei che tu nei miei pensieri, marito-

Mi prende la mano, baciandomela.

- Lo spero per te-

- Sempre –

- Thiago benvenuto iniziavo a preoccuparmi che dovessi venire a cercarti- Esclama Esteban, alzandosi e stringendo la mano dell'altro uomo.

Lo vedo sorridere.

- Chiedo ancora scusa per il ritardo. Il jet ha avuto problemi per alzarsi in volo. Siamo stati colti in pieno da una tempesta-

HIS  for a year (MAFIA SERIES 5) CompletaDonde viven las historias. Descúbrelo ahora