Capitolo 53 ~ Il viandante della mezzanotte ~

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POV T/N

Da lì tutto si spense, il mio cervello aveva concepito solo il fatto che quella conversazione non sarebbe andata a buon fine, e così fu.

Sapevano solo gridare parole, così pesanti che il loro contenuto risultava a malapena trasparente.
Li vedevo scivolare via dalla stanza, oltre alle urla scorrevano anche quelle due figure che se non fosse per l'intervento di Mikasa si sarebbero prese a pinze.
Dovevo farli smettere o li lasciavo continuare?
Propensa per la seconda il mal di testa che mi sopraggiunse mi fece optare per la prima opzione.

" Basta! State zitti! " Il mio lamento si fece sentire e ascoltare dai tre urlanti richiamando la loro attenzione, dopo il mio lungo silenzio straziato da singhiozzi.
" Sapete solo urlare e urlare! State zitti cazzo, basta " e quando capii che tutti avevano la mia attenzione abbassai il tono di voce già stanco e assente.
" È solo colpa vostra, solo vostra. Non sapete fare altro che dirmi di fare questo, fare quello e se poi non ci riesco mi urlate. Ma questo è indifferente perché mi gridate contro in ogni caso! "
La mia voce saliva e scendeva come sulle giostre di un parco giochi a tema, ma alla fine del giro il cavalluccio il ruppe e la giostra si fermò del tutto.
" Tu per primo " iniziai indicando mio fratello " Dici cose, tante cose, e ne prometti altre. Prometti di risolvere i problemi, mi dici: tranquilla troverò il modo. Mi dici che troverai il tempo di stare con me, ma prima devi trovare il tempo di pensare a come trovare un giorno libero per passare di qui. "
Pensavo male però che mi venisse concesso di esprimermi interamente senza interruzioni; ecco una cosa che odio nel dovermi esprimere.
Come non odiare quelle persone che ti interrompono per dire la propria, senza farti finire il discorso e sovrastando ti pure in malo modo?

" Ma lo capisci o no che ho un lavoro e non posso andarmene alla cazzo di cane solo perché tu lo vuoi?! Lo capisci o no che perdo il lavoro così?!" E tornò ad urlare. Ecco, non sapeva fare nient'altro. Quello era il suo modo di comunicare, come tutti in fondo. Risolve la stessa domanda con la stessa scusa.
"Ohh peccato che tu il tempo lo trovi benissimo per far scendere al tuo amichetto qui, e alla tua ragazza! "

Perché mi sono lasciata trascinare? Io non volevo urlare, non volevo litigare. Non ne ho le forze, essere arrabbiati stanca tantissimo ed io di energie non ne avevo propio in questi giorni.

Era la prima volta che chiamavo Levi e Mikasa come due persone a me estranee, sapevo benissimo che erano persone a me molto care, mi avevano aiutato molte volte in molti momenti difficili.
Però come natura comanda, non tutti i momenti sono utili per avvicinarsi a qualcuno, è quando trovi il distacco che capisci chi hai davanti.
" E non dire che non è vero. È inutile che cerchi di negarlo, lo so benissimo che tutte le volte mi menti dicendo che non hai tempo quando invece esci con Levi o Mikasa " aggiunsi seccata con tono basso e chiaro.
E il suo zittire confermò la mia ipotesi.

" Dici tante cose quali le prometti. Oh quante cose cerchi di mantenere e nulla mantieni "
Questa volta, il 23enne lì davanti, si sentì come un bambino offeso, e mi lasciò continuare guardandomi con sguardo contrariato e arrogante
" Come quella volta che mi promettesti di portarmi via da papà. Ma bensì, a salvarmi fu la rabbia di quell'uomo e l'incendio che ne seguì "

Quello che dissi era un fottuto colpo basso, ma ciò che pensavo.
No, mi correggo, quello che sentivo di dover dire in quel momento.

Al solo ricordo di quel giorno, quando ero felice di una promessa che non venne mai mantenuta e rimasta illusa tanto tempo dopo, sorrisi semplicemente.
Puntai lo sguardo al ragazzo, ora non era più l' offeso, ma portava in volto uno sguardo in preda allo shock e alla confusione.
" Ti ricordi di- " provò a pronunciare lui ma a falsi tentativi. Ciò che diceva la sua voce stava ad affermare che quel dubbio lo stava accadendo da troppi giorni, da quando mi notò attaccare quel malintenzionato dalla vetrina della gioielleria giorni fa'.
" Si, ricordo " continuai io per lui. Come potevo rimuovere per sempre dalla mia mente il tentato stupro di mio padre.

~ 𝕤𝕖𝕚 𝕤𝕠𝕝𝕠 𝕦𝕟 𝕓𝕒𝕞𝕓𝕚𝕟𝕠 ~ Mikey x ReaderWhere stories live. Discover now