trentaquattro

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"Come intende fare?"

Il perfetto inglese di Haruki Tanaka riempie la stanza. L'altro capo del tavolo è occupato dal suo interlocutore, Dwight Kray, incravattato e profumato, arrogante e sicuro di sé... quello ce l'hanno proprio nel sangue.
Haruki non è "nessuno", tendenzialmente, ma funge da tramite per il vero Oyabun di quell'Ikka – ossia Sōsuke Yokumura, il capo supremo di una delle famiglie più influenti dell'organizzazione – non ha intenzione di presentarsi al cospetto di un ragazzino. Le spille appuntate sulle eleganti vesti dei suoi uomini, sono più che sufficienti a ricordare a Dwight della sua onnipresenza. Haruki è il Shatei-gashira, il secondo vice, un anello importante che congiunge il vice – non presente all'incontro – e i "fratelli", sia gli Kyodai che i Shatei, entrambi rappresentati all'appuntamento da due uomini ciascuno. Chissà perché Dwight si aspettava di ritrovarsi circondato da piccoli ninja tutti uguali.

"Nana Yoshima, la figlia di Vasilisa. Le conoscete bene, no?!" esordisce lui, schiena appoggiata alla sedia, gambe incrociate, o meglio polpaccio sinistro sul ginocchio destro, e le mani ben aperte con i palmi su entrambi i braccioli: ad Haruki non sfugge il linguaggio del corpo dell'uomo, nota come quella destra – la più forte – se ne stia ben rilassata con il dorso rivolto verso l'alto, come a voler vanamente dominare la conversazione, e poi la sinistra col palmo rivolto alla sua destra, preda di qualche lento movimento d'accompagnamento alle sue parole. La mancina funge da mediatrice, un apparente segnale di pace. Dwight prosegue nella sua spiegazione, incurante di ciò che quel giapponese ben vestito possa vedere in lui. "Sono sempre state una spina nel fianco per la nostra famiglia. Roger, mio padre, non è in buoni rapporti con Nana. E lei è – com'era sua madre – rancorosa e vendicativa: lo vuole morto. Io mi limiterò a guidarla da lui e farle ottenere ciò che desidera. A quel punto vi cederò l'East Side di Dustville, vi consegnerò la ragazza e voi mi garantirete non solo la tregua, ma anche alleanza contro la Kirova."

Povero innocente Dwight, non ha idea delle beffe che si stanno facendo di lui. Consapevoli di non aver mai trovato il corpo della Yoshima, loro sanno perfettamente che il sua magnifico piano avrà delle conseguenze che solo loro potranno tentare di controllare. La notizia della morte della Kitsune bianca è stata divulgata al solo scopo di coprire il loro fallimento anni addietro, ma ora che gli Yokumura potranno metter le mani sulla piccola Nana, Haruki sa che raggiungere la madre diventerà un gioco da ragazzi... soprattutto senza Enmei a darle informazioni. E, proprio per la stessa ragione, Sōsuke Yokumura non avrebbe di certo acconsentito a un'alleanza contro l'organizzazione cui appartiene Vasilisa. Quella donna non avrebbe mai concesso che i Kray mettessero a rischio la propria famiglia e il grande capo ha decisamente più a cuore il volere di quella che riconosce come sua cugina. È forse per questo che non è mai morta per mano della Yakuza.

"Quel che sta proponendo è molto rischioso per lei, signor Kray. Come ha fatto notare con la sua richiesta, la Kirova è ancora in piedi e la loro famiglia vive indisturbata a New York. Premendo la mano qui, attireremo la loro attenzione prima che l'alleanza venga stipulata ufficialmente e dunque verranno a prendersi Nana. Se qualcosa va storto e trapela anche una sola informazione al di fuori dei confini raggiungendo il Paradise e chi lo abita, le garantisco che la Yakuza sarà l'ultimo dei vostri problemi. I russi sono molto meno disposti a tregue e patteggiamenti; senza contare che tra loro si nasconde una gran popolazione di americani e un italiano... l'italiano, anzi, l'attuale capo della Molniya*, non di certo un tipo con cui scherzare. Sa, non tutti hanno la nostra classe e la nostra magnanimità. Mi creda: abbiamo tentato per anni, sono parecchio testardi e cavernicoli."

Dwight aveva sentito parlare di quell'uomo. Uno stambecco, alto quasi due metri, capelli grigi, occhi verdi e sottili come quelli di suo fratello Colin, l'aspetto da eterno giovane e il perfetto stereotipo fisico dell'italiano. Francesco Sabatini è il suo nome, conosciuto nei luoghi macchiati del sangue delle sue vittime come "il killer gentiluomo" e ad oggi come "Tristo Mietitore". Il primo era dovuto al suo charme, ai suoi metodi educati e al suo decoroso modo di parlare con gli ostaggi delle rapine che ha commesso nella sua vita. Il secondo gli è stato dato in seguito, quando ha acquistato due maestose iene. Bonnie e Clyde, questi i loro nomi, entrambe femmine. Francesco le usava al Paradise per disfarsi dei cadaveri, poi con la loro morte ha dovuto sostituirle con Sabrina, Kelly e Jill... sì, le Charlie's Angels. Che il Tristo Mietitore – Grim Reaper – sia un gran fan delle donne lo si evince immediatamente, giudicandone qualunque aspetto, a partire dall'immenso e profondo rispetto che ha sempre provato per il suo ex capo Vasilisa, che lui riconosce ancora come tale. Ecco spiegato perché proprio le iene: la società matriarcale a cui lui è sempre stato incline.

Dunque, vien da sé che se avesse dovuto scoprire che Nana fosse in pericolo, per Dwight sarebbe stata dura... più dura di quanto avesse calcolato.

"Non vedo come potrebbe uscire da qui. Sarò attento, non dovete temere la mia riservatezza. Ma posso dire lo stesso di voi?"

Fa bene a chiederselo, Kray. Non sa, d'altronde, che Haruki abbia fatto nascondere delle videocamere e dei microfoni in quella stanza, come garanzia del loro accordo.

O comunque non lo sapeva.

Dwight Kray controlla il suo respiro davanti alla televisione del salotto. L'East Side gli si sarebbe rivoltato contro dopo aver scoperto di esser stato dato in pasto a quei sadici dei giapponesi. E la Molniya sarebbe presto giunta, se quel video fosse penetrato oltre il perimetro. Notizie come quelle si diffondono in fretta.

*Molniya: Молния scritto in russo, è uno dei sottogruppi della Kirova, un tempo sotto la gestione di Vasilisa Yoshima. Si tratta di un'organizzazione malavitosa di fantasia. Significa "fulmine"; gerarchia, origine del nome e curiosità saranno spiegate nel racconto "il gioco della Kitsune". Qualunque riferimento a nomi e avvenimenti è puramente casuale. 

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