Quando arrivo alla casa editrice mi muovo come un tornado per i corridoi, fino a raggiungere l'ufficio di Cory.
Individuo in fretta i documenti: sono proprio sulla tastiera del computer.
Probabilmente li aveva lasciati lì apposta per ricordarseli, ma non ha funzionato.
Li prendo, e, accesi il computer e la stampante, li scannerizzo. Dopodiché li invio all'email di Cory.
Fatto.
Le mando anche un messaggio per avvisarla che ho mandato tutto.
Uff. Che corsa.
Adesso posso tornare da Jason, ma prima mi fermo a salutare i miei colleghi, che non vedo da un sacco di tempo.
Rispondo alle domande di rito -come sto, come va con l'autore, se è una persona normale, come mi sembra che proceda il lavoro...-, poi saluto ed esco..
Ho lasciato la macchina in sosta davanti all'ingresso, cosa che non si dovrebbe fare, ma almeno adesso sono comoda.
Una mano si appoggia sul mio braccio.
-Cleo! Eccoti, finalmente!
Mi volto a guardare la persona che mi sta parlando, ma non riesco a capire chi sia, nonostante la voce mi sembri familiare.
-Scusa, chi sei? - chiedo.
-Sono Lucas. Sono in incognito. - si abbassa gli occhiali da sole per mostrarmi il volto.
-Aaah, ecco. - dico, con poco entusiasmo.
Tra gli occhiali scuri, la mascherina e il cappuccio, era impossibile capire chi fosse.
-Purtroppo devo andare in giro così, per non avere costantemente i paparazzi alle calcagna.
-Certo. Si può sapere perché sei venuto qui?
-Per portarti a pranzo, ovviamente. Ti avevo detto che sarei passato, no?
-Sì, ma credevo avessi cambiato idea.- lo speravo.
-No, ero deciso. Sono venuto un po' di volte, ma non ti ho mai vista uscire per la pausa pranzo. Tranne oggi.
-Fammi capire: tu da un po' di giorni ti apposti qui davanti all'ingresso aspettando che io esca?
-Esatto.
-Non hai pensato di cercare di contattarmi, o di chiedere a qualcuno se ci fossi? È da un sacco di tempo che lavoro da casa. - non la mia, ma comunque - Potevi non incontrarmi mai.
-Ma ti ho incontrata, no? Deve essere destino. Allora, ci vieni a pranzo? Poi ti lascio in pace. - mi prega.
Poi mi lascia in pace.
-Lo prometti? - alzo le sopracciglia.
-Certo. Dai, andiamo, la mia macchina è dietro l'angolo.
Se questo è il prezzo della pace, lo pagherò. Accontentiamolo.
-Va bene, ma tu parti che io ti seguo con la macchina.Meno tempo da soli.
-Ti avrei riportata qui a prenderla, ma va bene.
Meno male, non ha fatto storie.
Guidiamo per circa dieci minuti, e parcheggiamo davanti ad un piccolo ristorantino.
Sembra carino, ma dentro non c'è nessuno.Lucas mi aspetta all'ingresso, poi entra e chiama il cameriere.
-Buongiorno, avevo prenotato fino alle tre.
-Il suo nome?
-Lucas Rodriguez.
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Tricked by the Moon
WerewolfCleo è una ragazza che sa cosa vuole, e lavora sodo per ottenerlo. È tranquilla, soddisfatta, e sicura di sé, anche se sul fronte amore la fortuna scarseggia (anzi, è più sfortuna). Quando meno se lo aspetterà, però, il destino potrebbe avere pronto...