Un nuovo arrivato

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Le scale sono molte, in legno di quercia, scurissime. La ringhiera è fatta a mano, semplicemente favolosa e liscia come la seta.
Scendo le scale lentamente, guardandomi le scarpe.
Appena alzo gli occhi vedo un uomo in divisa, giovane, biondo e molto carino. Non ha fatto caso a me, dato che sta leggendo un foglio che ha in mano. Ha uno sguardo molto concentrato. Sono ferma sulle scale a fissarlo.
Dopo una manciata di secondi sento la porta dell'ufficio di mio padre che si apre, e l'uomo misterioso entra, chiudendosi la porta alle spalle. Appena mi riprendo, continuo la mia discesa e mi reco in cucina.
Seduto nell'angolo, su una sedia, un uomo con un vestito a righe che sbuccia le patate. È un Ebreo. Appena mi vede si alza immediatamente dalla sedia e si inchina.
Ha un'aria molto spaventata, come se avesse visto il diavolo.
"No no, tranquillo. Non c'è motivo per inchinarsi, né tantomeno per spaventarsi. Sono Elsa, la figlia dell'ufficiale Alfred. Tu sei... ?" "Shlomo signorina"
"Piacere di conoscerti, Shlomo. Ti aiuto a sbucciare le patate" dico sorridendo.
"Nono, la prego. Se lo fa, mi puniranno...".
Il suo sguardo si perde nel vuoto, i suoi occhi sono spalancati al massimo.
"Allora io preparo qualcos'altro" concludo. Rivolgo il mio sguardo verso il tavolo, dove trovo una serie di documenti con la firma di mio padre.
'Crematorio IV',  leggo.
'AT-3857
DK-4738
FJ-4849
DJ-3849' e tanti altri gruppi di numeri e lettere. Non riesco a capire cosa siano.
Mio padre mi ha detto che nei crematori si bruciano avanzi di cibo, ed è per questo che esce dal camino tutta quella puzza insopportabile. Senza darci molto peso, decido di portargli il tutto in ufficio.
Busso alla grande porta di cedro in attesa di una risposta.
"Avanti" esclama mio padre.
Apro la porta e mi avvicino alla sua scrivania:"
Ho trovato questi documenti in cucina, penso siano tuoi".
"Li avevo dimenticati, grazie."
Seduto sulla sedia, l'uomo misterioso, che mi fissava con quei suoi grandi occhi verdi.
"Elsa, ti presento il Tenente Kotler; rimarrà con noi per aiutarmi a fare delle cose" dice mio padre.
Vedo il Tenente alzarsi, togliere il berretto verde scuro e camminare verso di me accennando un inchino. "Piacere di conoscerla, signorina" dice con voce ferma, priva di emozione. "Piacere mio, signore..." azzardo.
Mi fa un sorriso, prima di tornare a sedersi.
Esco dall'ufficio di mio padre con un sorriso accennato sulla bocca e mordendomi il labbro...

Una Ragazza RibelleWhere stories live. Discover now