Distruzione totale

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É passata una settimana da quell'incontro con Kotler. Da allora, però, ci incontriamo ogni giorno sempre allo stesso posto e parliamo, ci abbracciamo, ci baciamo, e poi parliamo ancora.
Sono le 15:00 e sto leggendo un libro in biblioteca. Molto bello, devo dire.
Poi sento qualcosa. Un rumore, un rumore profondo seguito da una lunga vibrazione.
Mi dirigo alla porta di casa per vedere cosa succede.
Nel giro di cinque secondi riesco solo a vedere un aereo.
Poi, tutto nero.

Mi sveglio molte ore dopo, sento qualcuno che mi scuote.
"Elsa! Elsa!"
Ebbene, quel qualcuno è Kotler. Sta piangendo, e ha la faccia sporca.
Cerco di capire cosa sta succedendo.
Mi alzo, e sento una dolorosa futta alla gamba. Sta sanguinando.
Ma cos'è successo?!
Mi guardo intorno.
Sono sulla soglia della porta di ingresso. O meglio, su quello che resta della soglia della porta di ingresso.
Esatto, avete capito bene.
La mia casa non esiste più.
Al suo posto, cumuli di macerie, detriti che poco tempo fa erano stati la mia casa.
Non mi muovo, la gamba non me lo permette.
Accanto a me, ancora Kotler.
"Abbiamo perso la guerra Elsa" dice asciugandosi le lacrime.
"Non ci è rimasto più nulla"
"Dove sono i miei genitori? E Victoria? Hans?"
"Sono morti tutti, Elsa. Ci siamo solo noi"
Le ginocchia mi vedono e crollo a terra, piangendo.

Una Ragazza RibelleWhere stories live. Discover now