Manuel e Simone. Ore 23.00

1.8K 86 2
                                    

<<Oh, so le undici te spicci?>> urlò Manuel mentre Simone stava ancora in bagno.
<<Ma che fretta c'hai? Devi vedere una?>> Simone si pentì subito di averlo detto. Sembrava geloso? Non doveva sembrare geloso.
Ma il ricciolo non ci fece caso e rispose con la sua solita ironia: <<Ma che una, so tre e se nun te movi ne perdo qualcuna per la via.>>
<<Idiota>> fu la risposta.
<<Metto il profumo e usciamo.>>
Simone udì dei passi avvicinarsi e scostare la porta.
<<Famme sentì.>>
Il viso di Manuel era a pochi millimetri dal collo di Simone e quest ultimo si irrigidì sperando che l'altro non sentisse il suo battito accelerato, si sentiva scoppiare il cuore nel petto e quei secondi gli sembrarono infiniti.

<<Bono. È nuovo?>>
<<Sì..>> rispose nervosamente il moro.
<<Quasi quasi te lo rubo.>>
"Come se non mi avessi già rubato felpe, camicia e cuore", pensò Simone, ma si limitò ad alzare gli occhi al cielo e sorridere.

<<Ora sei pronto?>>
<<Madonna sì, andiamo guido io.>>
<<Lascia fa Simò, lo sai che nun sei capace, damme le chiavi.>>
Il minore non protestò e una volta fatto uscire Manuel dalla stanza si chiuse la porta alle spalle per avviarsi con lui all'uscita.

La temperatura era di circa 14°, un po' freddino per la moto ma almeno era una buona scusa per aggrapparsi ancora di più a Manuel.
Simone sperava di trovare molto traffico, che i semafori fossero tutti rossi, avrebbe voluto che quel viaggio non finisse mai, che quel contatto non finisse mai.

<<Parcheggiamo qui, il locale sta qua dietro.>>
Era arrivato il momento di scendere dalla moto e Simone sapeva che da lì in poi non sarebbero più stati loro due, che Manuel non avrebbe più dato attenzioni solo a lui, voleva solo che la serata finisse presto per poter tornare a casa e godersi il viso di Manuel ancora un po'.
Quei pochi passi per raggiungere il locale erano circondati dal silenzio, Manuel era di nuovo sovrappensiero e Simone avrebbe dato qualunque cosa per sapere a cosa stesse pensando.

Il locale era pieno e in lontananza si potevano notare Giulio e Monica abbracciati, Laura e Luna che facevano cenno di avvicinarsi e Matteo, probabilmente già ubriaco, seduto vicino al bancone.
<<Siete arrivati finalmente!>> esordì Laura abbracciando Simone.
<<Venite qui che se beve!>> sbiascicò Matteo con tutta la voce che aveva in corpo.
Tutti scoppiarono a ridere e Manuel si avvicinò per ordinare 2 birre, una per lui e una per Simone.

La serata stava scorrendo fra birre e risate. "Non è poi così male." Pensò Simone che già si era immaginato una serata deprimente passata a vedere Manuel divincolarsi fra 3 o 4 tizie a caso.
Invece no, Manuel era lì con lui e l'unica quarta che si era fatto era un' Ichnusa, iniziava ad essere ubriaco e Simone non era da meno, dopotutto non era abituato a bere molto e reggeva ancora meno.

La musica sovrastava ogni voce ma non i pensieri di Manuel.
Continuava a bere non per voglia, ma per necessità. "Simone é così bello." Colpa dell'alcool. "Simone mi fa sentire amato." Questa birra mi da alla testa.
"Simone, Simone, Simone."
Senza accorgersene stava fissando le sue labbra da 5 minuti buoni e quando alzò lo sguardo notò che gli occhi del minore erano già su di lui.

<<Che hai da fissare?>> disse improvvisamente Simone accennando un sorriso malizioso. Lui poteva davvero ringraziare l'alcool, gli aveva dato il coraggio di esporsi e fare lo spavaldo.
<<Nun te posso guardà?>> rispose Manuel di ripiego ricambiando il sorriso.
I loro sguardi erano fuoco, l'adrenalina era alle stelle, Simone avrebbe solo voluto prenderlo per la camicia e baciarlo ma non poteva, non dopo il rifiuto al museo, soprattutto non lì davanti a tutti i loro amici e decine di sconosciuti.
Manuel frenò il suo istinto, che era lo stesso dell'amico e uscì a fumare per allontanare il forte rumore della musica e tutti quei dubbi che da ore gli martellavano la testa.

<<Che fai, esci a fumare e non mi chiami?>> Manuel si voltò di scatto e vide Simone di fronte a lui con gli occhi spalancati e un sorriso stampato in faccia.
"Quel dannato sorriso." Pensò.
<<Volevo pija na boccata d'aria, fa caldo la dentro.>> disse passandogli la canna.
<<Fa caldo anche qua fuori.>> rispose Simone senza esitazione.
Ci stava palesemente provando. E adesso? Non avrebbe sopportato un altro rifiuto.
La risposta di Manuel lo lasciò impietrito.
<<Se t'avvicini ancora un po' allora sì, fa proprio caldo.>>










Indelebile ~ Manuel e Simone Where stories live. Discover now