Capitolo 24

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Domani compio sedici anni, e sono entusiasta. Ho deciso di compiere il grande passo, e fare l'amore con Lauren per la prima volta. La mia prima volta... A lei non ho detto ancora nulla, voglio che sia una sorpresa. Lo desideriamo entrambe, da tanto, ma lei ha deciso di aspettare che io sia pronta. E io non ce la faccio più ad aspettare. Sono pazza di lei. Stare con lei significa essere costantemente eccitati, è troppo per me.

Sto tornando a casa dopo una dura sessione di pomiciata a casa sua, suppongo che troverò di nuovo le mie mutandine in uno stato pietoso. Sono con la testa tra le nuvole, e a riportarmi sulla terra ci pensa Matt.

"Ehi, piccola, salta su... Ti accompagno."

"Oh, non ti preoccupare, sono quasi arrivata." Ultimamente l'ho evitato il più possibile.

"Sali." Il suo è un ordine, sono tentata dal mandarlo a fanculo, ma poi mi ricordo che è il capo di mio padre. Riluttante, salgo sulla sua auto. "I tuoi ci raggiungeranno a casa mia tra poco." Dice, ripartendo.

"Casa tua?" Chiedo confusa.

Lui non risponde, continua a guidare. Mi fa entrare in casa sua, mi guarda in modo strano. Sento salirmi l'ansia, ma mi dico di stare tranquilla.

"Domani compi 16 anni, giusto?" Io annuisco, non capendo dove voglia arrivare. "Ottimo, così posso sposarti."

Una risata prorompe dalla mia bocca, ma dopo un attimo mi rendo conto che lui non ride, anzi. Mi guarda quasi incazzato.

"Tu domani mi sposerai."

"Ho sedici anni, non sposerò nessuno." Gli dico, seria.

"Perché? Per farti scopare da quella puttanella? Eh? Com'è che si chiama? Lauren?" Resto pietrificata, non mi aspettavo sapesse di lei. Fa un passo verso di me, accarezzandomi il viso. Il cuore accelera dalla paura. Cerco di ritrarmi, lui mi afferra il braccio tirandomi più vicina.

"Te lo ripeto per l'ultima volta, tu domani mi sposerai." Soffoco un grido, quando la lama di un coltello mi taglia la pelle sotto al mento. "Dirai ai tuoi genitori e all'ufficiale che lo vuoi, se non vuoi che capiti qualcosa di spiacevole alla tua fidanzata, alla tua sorellina e ai tuoi genitori..."

Sento la lama affondare un po' nella mia carne, sono terrorizzata. Soprattutto dalle minacce verso le persone che amo di più al mondo.

"Ho provato a comprare i tuoi servizi, ma no... Tu dovevi essere tutta d'un pezzo! Ho provato anche a fare l'uomo rispettoso, affascinante, quello che difende il tuo onore facendo picchiare il tuo capo... E tu, nulla! Vediamo se ora capisci!"

Resto basita dalle sue parole. Quindi, era lui a fare delle offerte per potermi scopare. E sempre lui ad avermi fatta licenziare. Inizio a pensare addirittura che abbia assunto mio padre per avvicinarsi a me. E più ci rifletto, più ha senso.

Mi spinge al muro, il coltello è sempre sulla mia gola. Mi infila la lingua in bocca. Il suo sapore è disgustoso in confronto a quello della mia ragazza. Lauren. Lo spingo via, per quanto riesco. Vedo che si sta incazzando.

"Non mi piace essere rifiutato." Fa scorrere la lama sotto al mio collo, mentre gemo dal dolore. La sensazione del sangue che scorre è terribile. Chiudo gli occhi per non vedere il suo viso, lui si allontana, finalmente.

Porto d'istinto la mano al collo per fermare il sangue che sta scorrendo.

"Datti una ripulita, e cerca di essere credibile, se ci tieni a loro."

I miei arrivano poco dopo, quando esco dal bagno li trovo sconvolti, e anche un po' arrabbiati. Lui ci ha già parlato, vedo il suo sguardo soddisfatto, mentre agita il solito bicchiere di whiskey, comodamente seduto sulla sua poltroncina.

"Camila, cos'è questa storia?" Inizia mia madre. Matt si alza, e mi osserva da dietro le loro spalle, minaccioso. Ho paura di lui, ho paura di quello che sto per fare, ma lo faccio anche per loro.

"Lo voglio sposare. Domani." Non so come, la mia voce è ferma. Litighiamo, volano parole forti, ma alla fine cedono, con mio sollievo. Ma so che non me lo perdoneranno mai.

"Andiamo a casa." Dice mio padre, ancora incavolato. Credo che la discussione non sia finita qui.

"Camila resta qui per la notte. Ci vediamo domani in comune, cari suoceri." Matt risponde per me. Ho paura a restare con lui per la notte, ma cerco di non farlo capire ai miei, che vanno via, neri.

Ora che ha avuto quello che vuole, spero che Matt torni ad essere l'uomo premuroso che ho visto all'inizio. Non riesco a credere di doverlo sposare domani. Cosa diranno Lauren, Dj e Mani? Come hanno potuto i miei lasciarmi fare questa cosa, nonostante le mie parole, e lasciarmi addirittura qui stanotte? Inizio a piangere, spaventata. Matt si avvicina.

"Sembri proprio una bambina piccola quando piangi, lo sai?" Cerco di controllarmi. "Non sai quanto mi eccita questa cosa." Mi spinge sul divano, mi toglie subito la maglietta. Non indosso il reggiseno, quindi cerco di coprirmi, facendolo arrabbiare. Mi prende per i polsi, portandoli all'altezza della testa. Provo ad opporre resistenza, ma lui è troppo forte per me.

"Volevo aspettare la prima notte di nozze, ma non ce la faccio più. Ti devo scopare."

"Ti prego, Matt." Piagnucolo. Mi colpisce il viso, prima di tirarmi via anche i jeans e le mutandine. Sono nuda sul suo divano, in lacrime, bloccata dal suo peso e dalla sua forza, sperando che si fermi. Sperando in un miracolo. Un miracolo che non avviene.


Mi sveglio di soprassalto, al ricordo della mia squallida prima volta, tra lacrime e sangue. Sto piangendo esattamente come quella notte, annaspando.

"Camila!" La porta si spalanca, ed entra Lauren, preoccupata. Amy stanotte dorme con Sofia, per fortuna.

La corvina mi fissa, si avvicina con cautela, sedendosi sul letto. Cerco di darmi una calmata, ma i singhiozzi non si placano. Lei scivola sempre più vicina, mi attira nelle sue braccia, permettendomi di piangere sulla sua spalla. Il suo profumo mi calma pian piano. Lei si stende, tenendomi su di sé, continua ad accarezzarmi la schiena. Ho la testa sul suo seno, sento il battito regolare del suo cuore, e mi concentro su quello.

Trascorre un po' di tempo così, mi sono calmata e sto quasi per addormentarmi quando sento le sue parole.

"Non ti farà più nulla, mai più, te lo prometto." Lo sussurra, forse credendomi già addormentata, e io fingo che sia così. Mi godo il contatto, uno dei pochi che riesco a tollerare, cercando di prolungarlo il più a lungo possibile. Sento addirittura Lauren addormentarsi prima di me, il suo respiro si fa più pesante, la presa sul mio torace si allenta. Aspetto ancora qualche minuto, poi apro gli occhi.

Per la prima volta dopo anni ed anni, posso finalmente osservare di nuovo il suo volto, con tranquillità, e ammirare la sua bellezza. Lei è stata la mia luce in questi anni, il suo ricordo e quello di mia sorella mi hanno tenuta in vita. Non è solo per dire, è un dato di fatto. Dopo il secondo bambino che ho perso, ho seriamente pensato che non ne valesse la pena. Le sofferenze psicologiche e fisiche, le continue umiliazioni, la solitudine trafiggente. Ho seriamente pensato che questa vita non facesse per me. E poi, loro, con DJ e Mani, mi tornavano in mente. E si, per quanto ce l'avessi con i miei genitori per avermi lasciata andare, anche il loro pensiero mi ha aiutata un po'.

Resto a fissare Lauren, nell'oscurità della camera da letto, tracciando con un dito i suoi tratti. Il mio dito è più leggero di una piuma, ma la sento sospirare il mio nome mentre la sua presa si fa leggermente più forte. So che sta dormendo, ma non riesco a non sentire ansia. Poco dopo, lei allenta la presa, e io riprendo a respirare normalmente. Poggio nuovamente la testa sul suo seno morbido e accogliente, inspirando a fondo il profumo della sua pelle, e mi appoggio a lei. Due minuti, mi dico, poi mi allontanerò. Cado in un sonno profondo prima di riuscire nemmeno a finire il pensiero.

Who are you? - CamrenWhere stories live. Discover now