1: episodio 7

28 2 1
                                    

"Dentro le scarpe"


Yunho:- Ma che cazzo?- Lilian spalancò gli occhi vedendo che sulla mano del ragazzo c'era una viscosa macchiolina rossa.
Entrambi si misero dritti su quel divanetto, guardando quel palmo con lo schifo impresso negli occhi e subito dopo il davanzale di marmo che però pareva piuttosto pulito a prima vista se non per quella macchiolina.
Lilian:-Ma è... sangue?- non era più del solito acceso rosso che faceva molto film horror, ma nonostante fosse nettamente più scuro, il suo effetto rimaneva invariato.

 Yunho aveva smesso di saper articolare una frase; troppo intento a metabolizzare cosa stava accadendo perché presto si accorse che il muro nascosto dallo schienale del divano pareva macchiato:- Aspetta un secondo...- i due si alzarono per spostare il divano e scoprire che la parete sotto la finestra era stata pulita grossolanamente, mostrando una lunga colatura che sembrava diventare sempre più scura.

Chiunque avesse cercato di eliminare le tracce aveva fallito miseramente; a quel punto, se proprio devi occultare delle prove almeno prenditi del tempo per farlo bene! 
Lilian:- Ma che diamine è successo qui?- se prima la storia non tornava, ora non aveva proprio senso e Yunho non faceva altro che guardare quella macchina senza riuscire a dire nulla che avesse un senso 
Lilian:- Escludiamo l'ipotesi dell'aggressione ufficialmente?-
Yunho incontrò lo sguardo della ragazza:-Direi di si-.


Abigail e San camminavano l'uno di fianco all'altro, mentre Wooyoung se ne stava dietro come succedeva la maggior parte delle volte; soprattutto quando quei due dovevano far qualcosa insieme.
Lui non sapeva perché li stesse assecondando, infondo non aveva voglia di cercare quel tizio del quale non conosceva manco la faccia. Eppure, il problema di Wooyoung era proprio quello: non riusciva ad imporre la propria volontà sul nulla, lui seguiva e basta senza fare ne discussioni o domande e questo solo perché sperava di ricevere in cambio un po' di affetto. In sostanza era un cane alla ricerca di attenzioni e per farlo, scodinzolava continuamente intorno al padrone passando pure per idiota e senza cervello.

Si chiedeva però, perché Abigail avesse così tanto a cuore quel ragazzo se non ci aveva manco mai parlato, ne semplicemente si era mai interessata a lui prima che sparisse?
Cosa le fregava precisamente?
Cosa ci guadagnava se non un infinito sbattimento per la The Real alla ricerca di informazioni su un fantasma?
Mingi era apparso per caso da un giorno all'altro in Accademia, senza nessuno che conoscesse oltre che il suo vago nome e quindi che motivo ci sarebbe stato di accanirsi così tanto per cercarlo?

Magari se n'era semplicemente andato così come era arrivato; sparito con la stessa facilità con la quale era apparso, praticamente l'esistenza di quel tipo assomigliava ad un raffreddore che dura un paio di giorni e poi scompare da solo. 

San:- 117b. È questa-
Abigail:- Entriamo- sperava così tanto di trovarci dentro il ragazzo dai capelli grigi che magari, seduto nella sua scrivania, li avrebbe poco gentilmente mandati a quel paese dato che si erano fiondati senza permesso nella sua stanza con la dirompenza di un tir.
Lei lo sperava solo per riuscire a mettere a tacere quella vocina preoccupata che ronzava nella sua testa da giorni.

Eppure, una volta aperta la porta, i tre non trovarono altro se non una stanza in perfetto ordine e del tutto anonima
San:-Da come l'hai descritto, questo posto lo rispecchia a pieno-.

Un letto perfettamente in ordine, una scrivania con il minimo necessario e nulla sugli scaffali se non libri e raccoglitori; nel suo completo anonimato faceva venire i brividi. Pareva una stanza di uno di quegli alberghi a 2 stelle e mezzo con il minimo sindacale per starci un paio di notti in croce, ma quel ragazzo viveva lì; come poteva esserci così poco? 

|The Real|Where stories live. Discover now