Se solo..

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Sono passati una decina di giorni da quando ho scoperto la verità. La rabbia ha fatto spazio alla delusione e adesso il mio mondo è leggermente meno colorato di prima. Avevo ingenuamente pensato che fosse tutto finito e invece lei sbuca sempre per stravolgere tutto come un cazzo di tornado. Mi sento tradita da lei. Mi obbligo a non pensare a quanto è accaduto a casa di Saray, non voglio sprecare un minuto di più per loro. Ho tagliato i ponti con entrambe nella speranza di eliminare il problema alla radice. È inverno inoltrato ormai, io e la mia famiglia stiamo passando un bel pomeriggio insieme al parco. Appena cala il sole Genaro mi propone una cioccolata in un bar sulla via principale. Adoro il tepore dei bar in inverno, ti avvolge come un abbraccio confortevole. Nonostante tutto sono felice di quello che ho.

Dopo un'oretta, ci alziamo per tornare a casa "Andiamo amore" dico alla mia principessa mentre la sistemo nuovamente sul passeggino. È incredibile quanto cresca velocemente, ogni giorno mi innamoro un po' di più di lei. Mentre mi vesto, Genaro pensa a pagare il conto e poi ci dirigiamo verso l'uscita. Il mio sorriso si spegne quando una persona fin troppo conosciuta entra. Anche Zulema si accorge di me e rimaniamo ad osservarci a due metri di distanza.

"Amore.." mi scuote appena il mio fidanzato riportandomi alla realtà.

"Si scusa tesoro.." gli sorrido per rassicurarlo, Zulema si volta per sfuggire a quella situazione assurda "Aspetta!" sa che mi sto rivolgendo a lei, si blocca e mi guarda con fare interrogativo. Onestamente sono sorpresa quanto lei del mio gesto ma ormai è troppo tardi per tornare indietro. Si riavvicina a noi. Penso che non ha mai visto Sofia e sinceramente penso che dopo quanto accaduto in Marocco le devo almeno questo, solo questo.

"Ciao Bionda" una parte di me sorride, mi mancava sentirla chiamarmi così, con il nomignolo che mi ha dato in carcere e che mi ha accompagnato fino ad oggi. I suoi occhi puntano l'uomo accanto a me.

Mi accorgo di non essere sola, sfioro il braccio del mio compagno "Amore.. lei è Zulema, Zulema lui è Genaro" faccio le presentazioni un po' imbarazzata.

"Il fidanzato presumo" giuro di aver percepito una punta di gelosia nella sua voce.

"Piacere.. e tu saresti?" E da come lui le risponde capisco che non me ne sono accorta solo io.

"Una vecchia amica" rispondo molto vaga.

Lei quasi scoppia a ridere, sarebbe stata una storia troppo lunga da raccontare. Si accorge del passeggino "Bionda, lei è.."

Annuisco e prendo in braccio la mia principessa, mi rivolgo alla bambina "Sofia, ti presento una persona.."

Genaro mi accarezza la schiena, mettendo una mano sul mio fianco, stringendomi a lui. Non è da lui comportarsi in questa maniera possessiva e onestamente non ne capisco il motivo, visto che non stiamo facendo nulla "Amore, io vado a prendere la macchina"

"Va bene, adesso arriviamo" gli rivolgo un sorriso e lui mi stampa un bacio sulle labbra, quasi per marchiare il territorio. Zulema distoglie lo sguardo e lo lascia passare. Ci lascia sole portandosi via anche tutta la tensione.

"Vuoi..?" Le faccio cenno, tentenna un attimo ma alla fine prende in braccio Sofia che inizia immediatamente a giocare con la sua collana. È una bambina socievole ma mi stupisce la facilità con la quale accetta Zulema. Quasi come se la conoscesse già.

"Ti assomiglia tantissimo" non smette di guardarla. I suoi occhi sono pieni d'amore, non l'ho mai vista così. È semplicemente bellissima.

"Grazie" sorrido, sia dentro che fuori.

"Non voleva essere un complimento" scoppiamo a ridere.

"Ringrazia che non dico parolacce davanti alla bambina" alludo al fatto che l'avrei sicuramente insultata.

Ci fermiamo ad osservarci "Ti vedo bene"

"Stai bene anche tu" vederla con in braccio mia figlia.. non posso fare a meno di pensare a come potrebbero essere diverse le cose.

Torna a guardare la bambina "Onestamente non pensavo che mi avresti più parlato.." fa così tanta fatica ad aprirsi che non riesce nemmeno a guardarmi in faccia.

"Non fraintendermi.. non è cambiato nulla e sono ancora arrabbiata con te.." lei finalmente mi guarda negli occhi "Ma hai salvato anche Sofia in Marocco, senza nemmeno conoscerla e credo che meritavi di vederla almeno una volta.. e sapere che nonostante tutto.. ti sono grata di questo" il mio tono è molto fermo e sono sicura che il mio sguardo è piuttosto duro.

"Mi sembra giusto.." annuisce, anche il suo sguardo si fa più duro "..per quel che vale, apprezzo il gesto" ritorna ad osservare quella bambina dai riccioli biondi e le regala un ultimo sorriso, un sorriso alla Zulema. Così raro che la poca gente che ha l'occasione di intravederlo si può reputare fortunata "Se solo.. vorrei che le cose fossero diverse" le dice con un volume talmente basso che avrei tranquillamente potuto immaginarlo, ma l'ho sentito e sono sicura che lei non lo volesse.

"Anche io" ho un velo di malinconia, vederla mi ferisce.

Lei è sempre stata quella più forte delle due, riprende il controllo della situazione e mi ripassa Sofia, fa per andarsene quando si volta per un'ultima volta "Prendetevi cura l'una dell'altra" so a cosa pensa: Fatima. Ancora una volta si allontana e ancora una volta io non faccio assolutamente nulla per fermarla.


UNA SETTIMANA DOPO

C'è qualcosa che sta tormentando la mia favola ed è il tornado Zahir. Cerco in tutti i modi di andare avanti per la mia strada ma ci sono dei pensieri in un angolo remoto della mia testa che mi impediscono di vivere serenamente. Riesco perfettamente a ignorarli, okay forse non perfettamente.. perché se così fosse non guiderei fino alla caravana. Arrivo al lago e per mia sorpresa vedo una macchina parcheggiata. Vicino all'acqua c'è una persona, una persona che riconoscerei anche a chilometri di distanza. Scendo dall'auto e lei mi viene incontro "Che ci fai qui?"

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Capitolo corto.. ma necessario!

Buongiorno splendori ☀️

I am a warrior Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora